I Phoenix Suns potrebbero essere di fronte al crocevia più importante della loro storia recente.
Fuori dal campo, è in conclusione il passaggio di proprietà a Mat Ishbia, il miliardario che rileverà la franchigia per la cifra record di 4 miliardi di dollari, e che volterà pagina dopo 19 anni di gestione Robert Sarver, e lo scandalo societario che ha travolto l’attuale proprietario e che potrebbe avere una coda lunga anche ai posti di vertice dell’organico.
In campo, la squadra ha pagato sin da inizio stagione il clima esterno tutt’altro che tranquillo, le continue schermaglie tra coach Monty Williams e Deandre Ayton dopo la decisione estiva del GM James Jones di pareggiare per il lungo bahamense l’offerta degli Indiana Pacers, e gli infortuni.
Chris Paul, che compirà 38 anni a maggio, ha giocato sin qui 22 partite e sta tenendo le cifre peggiori in carriera per punti (12.7), percentuali al tiro (41.3%) e minuti. Dopo appena 8 partite si è fermato Cameron Johnson, giocatore di ruolo fondamentale anche da finto “5” nei quintetti piccoli che tanto bene avevano fatto nel 2021 e 2022, e che aveva iniziato il suo 2022-23 con il 43.1% da tre punti. Per lui un intervento al menisco del ginocchio sinistro e rientro previsto non prima di febbraio.
Dopo Natale è arrivata la notizia dello stop per almeno un mese della star Devin Booker, a causa di uno stiramento muscolare, e come ormai noto Jae Crowder è fuori squadra dall’inizio dell’anno dopo non essersi presentato al training camp, il polemica con front office e coach su rinnovo di contratto e ruolo.
Il risultato è stato fin qui un record positivo (20-16) ma appena sufficiente per restare sopra la linea di galleggiamento dei play-in. Davanti ai Suns, Mavericks e Clippers stanno tentando di accelerare e alle loro spalle ci sono squadre come Sacramento Kings, Portland Trail Blazers e soprattutto Golden State Warriors, che di play-in – potendo – non ne vogliono proprio sapere.
I Phoenix Suns sono ancora in tempo per provare a raddrizzare la propria stagione, coi rientri di Booker e Johnson, ma anche sul mercato, per il quale dispongono di contratti e asset di valore da spendere per migliorare il roster. Che giocatori potrebbero arrivare via trade da qui alla deadline di febbraio, per dare la chance ai finalisti NBA 2021 e alla squadra col miglior record NBA 2022 di un altro assalto al titolo?
Ecco alcune idee.