A breve, con ogni probabilità, l’esperienza di Russell Westbrook agli Houston Rockets terminerà con un scambio, e sarà durata poco più di un anno solare. Se infatti durante il luglio del 2019 l’allora stella degli Oklahoma City Thunder chiese in prima persona di essere lasciato libero di unirsi all’amico James Harden, oggi sembra del tutto intenzionato a percorrere la strada inversa.
Le considerazioni potenzialmente generate dallo scenario appena riportato sono molteplici. Se Westbrook lamenta oggi di non avere in mano il gioco dei Rockets, non poteva considerarlo prima di spingere per unirsi ad una franchigia la cui filosofia gli era già ben nota? O ancora, non sarebbe meglio aspettare di conoscere concretamente la nuova direzione tecnica intrapresa? E infine, quanto pesa effettivamente su questa decisione il carattere di un Harden che già in passato ha avuto difficoltà a relazionarsi con comprimari importanti? Chiedere a Dwight Howard o Chris Paul per credere.
Russell Westbrook e James Harden al Media Day di un anno fa
In ogni caso, al di là di considerazioni tecniche e di spogliatoio che riportate al di qua dell’Oceano lasciano il tempo che trovano, la certezza è che il numero 0 non abbia alcuna intenzione di rimanere a Houston per un’altra stagione.
Questo, dunque, dà ufficialmente il via alle analisi di affari potenziali. Il contratto di Russell Westbrook, però, non sorride affatto alle sue prospettive di mercato: non è un caso infatti che il suo approdo ai Rockets sia avvenuto proprio in seguito ad uno scambio secco con il salario di Chris Paul. Altro veterano ad oggi sul mercato con un contratto tutt’altro che agevole.
Comunque, nonostante guadagnerà ancora 132 milioni di dollari per le prossime tre annate, fino al 2023, vediamo tre possibili destinazioni per l’MVP della stagione regolare 2016/2017.
