Le chiamate arbitrali nel finale di partita della sfida fra Los Angeles Lakers e Golden State Warriors non sembrerebbero aver convinto LeBron James, complici due situazioni al limite che hanno coinvolto il 23 giallo-viola e Draymond Green.
A poco meno di due minuti dal termine del match gli arbitri hanno fischiato un’infrazione di passi a LeBron James, che nel post-partita non ha nascosto il proprio stupore sottolineando la violazione non fischiata sul canestro successivo di Draymond Green, che ha di fatto consegnato a Golden State il vantaggio decisivo per portare a casa il 115-113 finale.
“Non so, l’ho rivisto e mi sembra il movimento che ho fatto spesso durante la mia carriera”, ha dichiarato a Yahoo Sports. “Se questa giocata viene fischiata come passi, vorrei vedere la chiamata in ogni partita, coerente in questo modo. E’ così divertente perché nella giocata immediatamente successiva Draymond penetra e fa scivolare il piede, ma non è stato fischiato. Lo stesso arbitro che ha chiamato passi su di me era esattamente lì e mi ha detto che non erano passi”.
Parole di frustrazione da parte della star losangelina, che non vanno però interpretate come una scusa per la brutta sconfitta rimediata dopo aver toccato anche i 19 punti di vantaggio. “Siamo stati esitanti, e abbiamo giocato un poco a casaccio in alcuni tratti“, ha aggiunto. “Abbiamo rallentato troppo, e anche alcne chiamate arbitrali non ci hanno aiutato. Non abbiamo più ritrovato ritmo“.
James ha chiuso la sfida con 19 punti, 5 rimbalzi e 5 assist, mentre Green ha sfiorato la tripla doppia con 7 punti, 8 rimbalzi e 9 assist.