Home NBA, National Basketball AssociationNBA TeamsDenver Nuggets Jokic, Murray e Will Barton spingono i Denver Nuggets, Malone: “Siamo indistruttibili”

Jokic, Murray e Will Barton spingono i Denver Nuggets, Malone: “Siamo indistruttibili”

di Michele Gibin
Focus Denver Nuggets

La nota più positiva della maratona di gara 3 coach Mike Malone l’aveva probabilmente individuata nel recupero mentale di Will Barton, giocatore importantissimo per i Denver Nuggets ma in crisi offensiva in questi combattutissimi playoffs in Colorado.

In gara 3, Barton aveva chiuso con 22 punti e ritrovata verve offensiva, che si era aggiunta alla consueta intensità difensiva su Damian Lillard e C.J. McCollum (due stoppate nei tempi supplementari).

In gara 4, due tiri da tre punti fondamentali per respingere nel quarto quarto la rimonta dei Portland Trail Blazers sono arrivati dallo stesso Barton, ex di turno della serie ed autore di una prova da 11 punti e 5 rimbalzi in 30 minuti di gioco. 4 su 14 al tiro per l’ex Blazers, ma due dei quattro canestri arrivano negli ultimi cinque minuti di gara, sui puntuali scarichi di Nikola Jokic (102-98 a 3:02 dal termine, e poi ancora 107-102 a 1:47 dalla sirena finale).

Al resto ci hanno pensato la freddezza ai liberi di Jamal Murray (seconda escursione consecutiva oltre quota 30 punti – 34 con 5 rimbalzi e 4 assist a fine gara), la tripla-doppia da 21 punti, 12 rimbalzi e 11 assist di Nikola Jokic e la difesa asfissiante dei Nuggets su Damian Lillard, che deve faticare per guadagnarsi ognuno dei suoi 28 punti finali.

Gara 4 tra Portland Trail Blazers e Denver Nuggets termina 116-112, una vittoria importante per gli uomini di Mike Malone, ora di nuovo in possesso del vantaggio del campo e diretti in Colorado per una decisiva gara 5.

Quando una squadra va sotto 3-1, sappiamo benissimo tutti come va a finire” Così Malone nel post gara “Non abbiamo tremato, siamo restati uniti ed abbiamo mostrato una capacità di soffrire ed una durezza mentale difficile da descrivere. Ero fiducioso, in stagione siamo stati la miglior squadra NBA per seconde gare di un back-to-back con 12-1, e siamo 13-3 nelle partite risolte da meno di 5 punti di scarto“.

Che per Jamal Murray sarebbe stata una serata da ricordare lo ha dimostrato il suo primo canestro della gara, un’acrobazia da dietro il tabellone, al quale è seguita poche azioni dopo una poderosa schiacciata a difesa schierata.

Ritmo e condizioni fisiche migliori per Jamal Murray, che in difesa rimane un anello debole della catena dei Denver Nuggets ma in attacco sa come compensare. La point-guard canadese sfodera il meglio del suo repertorio offensivo, “teardrop” in avvicinamento, penetrazioni forti al ferro e soprattutto tanto coraggio e grande imperturbabilità in lunetta, nonostante la pressione del risultato della partita su di sé.

I tiri liberi sono la specialità della casaJamal Murray spiega a fine partita, dopo il suo perfetto 11 su 11 dalla linea dei tiri liberi “Mi alleno sempre, anche con mio padre, tiro bendato e lui ‘simula’ l’effetto del tifo avversario“.

I dubbi sulla tenuta fisica di Nikola Jokic dopo i 65 minuti giocati in gara 3 sono in parte dissipati dai 39 minuti giocati in gara 4. Il serbo riesce a stare lontano dai falli nonostante l’affaticamento, ed in attacco si dimostra più fresco del rivale diretto Enes Kanter. I Nuggets vacillano nei minuti di riposo del loro MVP, ma rimbalzano alla grande (+17 di plus\minus) con Jokic in campo: “Ci siamo detti: ‘se vinciamo questa, la sconfitta di gara 3 non significherà poi così tanto’. D’accordo, è stata una partita lunghissima e difficile, ma ce la siamo lasciata alle spalle

Come ho recuperato? Ho mangiato, guardato un po’ di TV, ho mangiato ancora e mi sono fatto una bella dormita. E non ho pensato per nulla alla partita, a dire il vero

La quarta tripla doppia di Nikola Jokic piazza il serbo al secondo posto – temporaneo- nella classifica di triple doppie ai playoffs per giocatori alla prima partecipazione, alle palle di Magic Johnson, che nel 1980 si fermò a quota 5.

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