Doppio festeggiamento in casa Memphis Grizzlies. Non solo per la vittoria 131-114 sui Los Angeles Lakers ma anche per la vendetta che i ragazzi di coach Taylor Jenkins si sono presi. La sconfitta nei primo turno dei playoff 2023 infatti gridava vendetta, arrivata dopo una partita mai in discussione. La partita era molto sentita a Memphis, tanto che Ja Morant a fine partita dice: “non mi piacciono”.
Grizzlies, la sincerità di Morant sui Lakers: “Non ci piacciono”
Morant a fine partita spiega: “Non mi piacciono. Mi hanno buttato fuori dai playoffs. E poi l’anno scorso abbiamo giocato una partita e loro sono venuti qui e l’hanno vinta sul parquet di casa nostra quando ero in borghese. Stasera non lo ero”.
Nonostante Morant abbia giocato solo 24 minuti, uscendo nel terzo quarto per un infortunio, ha messo a referto 20 punti, 5 assist e 4 rimbalzi.
Alla luce di ciò, è necessario dare un contesto spazio-temporale. La partita è stata la prima dalla stagione 2023-2024, quando LeBron James ha punteggiato una prestazione da 37 punti con una schiacciata in contropiede nei secondi finali di una vittoria per 123-120 a Memphis.
Morant ha saltato quella partita dopo aver subito un infortunio alla spalla a gennaio. L’anno precedente, i Lakers avevano battuto i Grizzlies al primo turno dei playoffs, eliminandoli in sei partite. La gioia di Morant è pienamente comprensibile tanto da arrivare a fare il “too small” in faccia ad un giocatore da quattro titoli NBA, 4 MVP della stagione regolare NBA e 4 volte MVP delle NBA Finals.
A riguardo, Morant aggiunge: “Penso di aver fatto il ‘too small’ a qualcuno che era troppo piccolo. James è tornato e l’ha fatto con rispetto. L’ha fatto, e io non mi tiro indietro di fronte a nessuno. Non mi interessa chi sei. Il mio compito era quello di tornare. Ho fatto il mio lavoro e ho dato il ritmo alla squadra. I miei compagni di squadra ne hanno approfittato e avete visto cosa è successo. Se elimini il capobranco, di chi altro devi avere paura?”.
La risposta del Re? Dopo 39 punti, sette rimbalzi e sei assist si può dire molto diplomatica: “Due ragazzi che vengono dallla periferia e che amano competere. È così che siamo cresciuti, giocando sul parquet, giocando all’aperto, competendo ad alto livello quando non c’erano telecamere”.