James Harden ha rilasciato una lunga e interessante intervista a Rachel Nichols, giornalista di ESPN. Approdato via trade ai Brooklyn Nets il mese scorso, il Barba sta viaggiando a medie di 23.3 punti, 8.2 rimbalzi, 11.3 assist e 1.1 palle recuperate col 48% dal campo e il 36% da dietro l’arco in 13 partite disputate in quel di New York, dove sta ricoprendo il ruolo di facilitatore. Di seguito i temi principali trattati da Harden nel corso dell’intervista, tra le ambizioni stagionali dei suoi Nets e il brusco addio ai Rockets dopo poco più di otto anni.
OBIETTIVO TITOLO – “Siamo convinti del fatto che sia molto difficile per chiunque batterci quattro volte in una serie di playoff. Sono a Brooklyn da appena un mese e sono felicissimo. Tutti noi abbiamo un unico obiettivo: vincere il titolo NBA. Per centrare questo traguardo, non dobbiamo essere fantastici e spettacolari. L’importante è avere solidità e al momento non siamo abbastanza solidi. Il calendario è fitto di impegni, giochiamo quattro volte a settimana e non abbiamo molto tempo per allenarci. Stiamo trovando la chimica giusta partita dopo partita.”
Brooklyn ha un record di 8 vittorie e 5 sconfitte con Harden in campo, ma palesa evidenti difficoltà nella metà campo difensiva: nelle quattordici gare giocate dopo la trade che ha portato il Barba a New York, infatti, i Nets sono riusciti a concedere meno di 120 punti ai propri avversari soltanto in tre occasioni, rispettivamente con Orlando (115), Miami (98) e Indiana (94), mentre ne hanno subiti almeno 120 in ben undici partite.
Harden a tutto tondo: dall’obiettivo anello alla separazione coi Rockets
ADDIO A HOUSTON – “A Houston ero chiamato a segnare almeno 40 punti a partita per dare alla squadra la speranza di vincere. Fare questo per tanti anni è molto dispendioso, mi sento più a mio agio nel ruolo di playmaker: ho l’abilità di coinvolgere i miei compagni e non devo necessariamente preoccuparmi di segnare un canestro in ogni possesso. Mi è dispiaciuto per come sia finita con i Rockets, avrei preferito che la mia avventura a Houston si fosse conclusa in maniera più serena, ma è andata così.”
Harden ha lasciato Houston dopo otto anni e mezzo, in cui ha fatto registrare numerosi record di franchigia, tra cui quello per punti segnati in una partita (60), numero di partite da almeno 50 punti (23) e 60 punti (4), e ha spesso e volentieri reso la squadra competitiva in ottica playoff. L’impresa più grande dei suoi Rockets risulta il colpaccio soltanto sfiorato con i Golden State Warriors di Durant, Curry, Thompson e Green in Finale di Conference nel 2018, ma non è da meno la clamorosa rimonta da 1-3 a 4-3 con i Los Angeles Clippers nelle Finali di Conference del 2015.