In attesa di tornare a calcare il parquet, James Harden si è ufficialmente presentato ai tifosi dei Philadelphia Sixers. Si tratta della sua quarta squadra in carriera, la seconda nel giro di poco più di un anno. Il Barba – attualmente out per un problema al bicipite femorale della coscia destra, che gli farà saltare l’All-Star Game – ha avuto modo di allenarsi per la prima volta coi suoi nuovi compagni e ha presenziato al match della scorsa notte coi Boston Celtics al Wells Fargo Center.
“Volevo venire qui già l’anno scorso, quando finì la mia avventura a Houston. Philadelphia era la mia prima scelta. Ovviamente non potevo influenzare le scelte delle franchigie, ma sapevo che qui ci fosse l’ambiente ideale per me, sia in campo che fuori. I ragazzi mi hanno fatto un’ottima impressione, hanno la mentalità giusta. Abbiamo tutte le carte in regola per vincere l’anello già quest’anno, faremo di tutto per riuscirci. A Philadelphia potrò tornare a esprimere il meglio del mio repertorio per aiutare la squadra a raggiungere i suoi obiettivi.”, ha dichiarato Harden nel corso della conferenza stampa di presentazione.
James Harden si presenta: dal duo con Embiid all’obiettivo titolo
Il Barba farà coppia con Joel Embiid, leader dei Sixers e miglior realizzatore della lega con 29.3 punti a partita. “Joel è un giocatore fantastico, un MVP. Sarà un piacere giocare con lui, sa fare tutto in campo. Ci completiamo a vicenda.”, ha dichiarato il nuovo numero 1 di Philadelphia. “Un altro motivo che mi ha spinto a venire qui è la presenza di un coaching staff di altissimo livello, che mette tutti i giocatori nella condizione di esprimersi sempre al massimo e sa imprimere la giusta mentalità. Doc Rivers è un grandissimo allenatore.”, ha poi aggiunto Harden.
Al suo fianco c’era Daryl Morey, il primo ad accoglierlo nella città dell’amore fraterno. “Avremmo dovuto prendere Harden l’anno scorso, quando andò ai Nets. Sarebbe stata la soluzione migliore per tutti. In NBA per vincere servono le stelle, per questo motivo abbiamo deciso di affiancare un MVP del calibro di James a Joel, MVP di questa stagione. Non abbiamo ancora fatto nulla, la strada verso il nostro obiettivo è lunga ma le basi per fare qualcosa di importante sin da subito ci sono. Già prima della trade avevamo grandi obiettivi, ora vogliamo alzare l’asticella.”, il commento del general manager che portò James Harden agli Houston Rockets nel 2012, dando il via a una nuova era in Texas.