I Brooklyn Nets sprecano il career high da 55 punti di Kevin Durant e perdono per 122-115 contro gli Atlanta Hawks, che li superano anche in classifica all’ottavo posto in classifica nella Eastern Conference.
I Nets, ancora rimaneggiati a causa delle assenze di Seth Curry, Bruce Brown Jr e Goran Dragic (Covid per lo sloveno), forniscono un’altra prova difensiva insufficiente concedendo 122 punti a Atlanta, che Trae Young a parte non si dimostra neppure troppo ispirata in attacco, a giudicare dalle percentuali di Bogdan Bogdanovic e Kevin Huerter. A dare manforte nel secondo tempo a Young c’è soprattutto Danilo Gallinari che in uscita dalla panchina segna 15 punti, e sui cambi difensivi “avventurosi” dei Nets sfrutta il suo fisico contro Kyrie Irving e un Patty Mills in evidente calo di forma.
Irving fornisce un’altra prova deludente dopo il flop contro i Milwaukee Bucks. L’ex Celtics e Cavs chiude con 32 punti ma con ben 8 tiri in più rispetto a Kevin Durant (12 su 32 dal campo per Kyrie), con 6 assist ma senza mai andare in lunetta. Gli Hawks sono avanti per 107-93 a 8′ dal termine quando Durant sostanzialmente da solo riesce a rimettere i suoi Nets in partita (111-108). Partita che viene chiusa dal killer instinct di Trae Young, autore di 36 punti con 10 assist.
Young vince il confronto diretto con Irving, per Atlanta (41-37) è la quinta vittoria di fila e improvvisamente il settimo posto dei Cleveland Cavs (43-35) non è più così lontano.
Ai Brooklyn Nets (40-38) non resta altro che leccarsi le ferite. Dopo la partita, Durant non nasconde una certa frustrazione per i troppi falli e i troppi tiri liberi concessi agli Hawks (ben 49, contro gli appena 19 degli ospiti). “Li abbiamo sempre mandati in bonus troppo presto, in ogni quarto. E non è colpa degli arbitri, è colpa nostra con i troppi falli fatti cercando il pallone, siamo stati indisciplinati e troppo aggressivi. Hanno tirato col 42%, col 31% da tre, non hanno dominato a rimbalzo… sono solo i falli che hanno fatto la differenza. E’ cattiva pallacanestro“.
Un Kyrie Irving inconcludente preferisce fare i complimenti a Durant per i 55 punti (“non sembra neppure vero li abbia segnati”) e ammette la poca efficacia difensiva, soprattutto quando Atlanta cerca sistematicamente con Young e Gallinari di attaccarlo sui giochi a due. “Mi sento responsabile di dover fare un lavoro migliore in difesa, nelle situazioni spalle a canestro e senza fare fallo. Ora voglio solo reagire e riuscire a togliere un po’ di pressione offensiva dalle spalle di Kevin Durant“.
Difficile che un back court con Irving, Mills, Seth Curry e Dragic possa trasformarsi in una muraglia difensiva inespugnabile, anche per questioni di taglia fisica. E i problemi difensivi dei Nets sono da appuntare anche a rimbalzo e alla poca mobilità di James Johnson, in difficoltà contro le ali piccole avversarie. Per Steve Nash “Non abbiamo assolutamente giocato una buona partita, non c’è modo di edulcorare la verità“.