Tornato da pochi giorni a disposizione di Steve Nash, appena in tempo per i playoffs, James Harden è pronto a disputare la sua prima post-season in quel di New York. Cambiano maglia e città, ma l’obiettivo è sempre lo stesso: vincere il tanto agognato titolo NBA, che gli permetterebbe di scrollarsi definitivamente di dosso l’etichetta di giocatore che non riesce a fare la differenza quando la palla scotta. Com’è ormai noto da anni, infatti, le critiche principali che i suoi detrattori gli muovono riguardano principalmente proprio quest’aspetto. Harden è da molti ritenuto un giocatore da regular season, incapace di alzare il livello ai playoffs.
Già nove volte All-Star e MVP della stagione 2017\18, il Barba si è accasato ai Nets poche settimane dopo l’inizio della stagione attualmente in corso, lasciando gli Houston Rockets dopo quasi nove anni per unirsi a Kevin Durant e Kyrie Irving. Nonostante lo scetticismo iniziale, Harden ha impiegato pochissimo tempo a convincere tutti, dimostrando di essere in grado di adattare il suo stile di gioco alle esigenze della squadra e alle caratteristiche dei suoi nuovi compagni. L’incognita, però, riguarda proprio la convivenza con le altre due stelle, Irving e Durant: tutti e tre sono scesi in campo contemporaneamente soltanto in otto occasioni.
Harden vuole l’anello, è l’anno buono?
I playoffs sono ormai alle porte e per Brooklyn, che affronterà i Boston Celtics al primo turno, è il momento di fare sul serio. “Non c’è bisogno che lo ripeta, il mio obiettivo è vincere l’anello. Ogni giocatore nella lega ha questo traguardo, ma soltanto una squadra può vincere. Stiamo giocando una gran pallacanestro e pensiamo di avere tutte le carte in regola per arrivare fino in fondo. Cerco di essere un leader per la mia squadra e per esserlo devo far sentire la mia voce. Sin dagli inizi della mia carriera e persino al college mi è stato sempre detto di farmi sentire dai compagni: è ciò che ho fatto a Houston e che sto facendo ora a Brooklyn. La comunicazione è essenziale per avere una gran leadership.”, ha dichiarato James Harden nel corso di un’intervista ai microfoni di Mike Mazzeo, giornalista della nota rivista Forbes.
Il Barba ha chiuso la sua prima regular season con la maglia dei Brooklyn Nets con medie di 24.6 punti, 8.5 rimbalzi, 10.9 assist e 1.3 palle recuperate col 47.1% dal campo e il 37% da dietro l’arco in 36 partite, mettendo a referto ben 12 triple doppie (eguagliato il record di franchigia di Jason Kidd). Con Harden in campo, inoltre, i Nets hanno fatto registrare un record di ben 29 vittorie e appena 7 sconfitte (prima del suo arrivo erano 19-17), piazzandosi così al secondo posto nella Eastern Conference con 48 successi e 24 KO, appena una vittoria in meno e una sconfitta in più rispetto ai Philadelphia 76ers (49-23).
