La stagione dei Los Angeles Lakers è senz’altro iniziata in salita, in particolare per Russell Westbrook, disastroso nella partita contro i Los Angeles Clippers dell’amico Paul George.
Quello che solo 5 anni fa era l’MVP in carica della lega, infatti, ha chiuso il derby con solo 2 punti, 3 rimbalzi e 4 assist in 27 minuti. Non riuscendo a segnare nemmeno uno degli 11 tiri tentati dal campo, dei quali 6 da tre punti. Uno spettacolo senz’altro difficile da mandare giù.
E mentre LeBron James prova a difendere i suoi, affermando come “non parlerò a vanvera di cosa non riusciamo a fare dopo ogni partita”, le difficoltà dei gialloviola sono evidenti. In particolare, il dato complessivo di 9 tiri da tre segnati sui 45 tentati è davvero impietoso. Ed evidenzia chiaramente i problemi di costruzione del roster.
Non è allora forse colpa solo di Russell Westbrook se un giocatore come lui, che viaggia a 3.7 triple tentate a notte in carriera, viene ora spinto a prenderne 6. In un momento di scarsa fiducia, peraltro. E con questo concorda l’ex compagno Paul George, suo comprimario agli Oklahoma City Thunder tra il 2017 e il 2019.
“Io sono sempre un suo ammiratore convintissimo. Non potrò mai sminuire i nostri momenti a OKC. Lui è stato fondamentale per la mia carriera, onestamente non capisco nemmeno la minima ombra d’odio che gli viene tirata addosso.” ha continuato “È uno dei giocatori più forti. Per tutti sarebbe difficile giocare con la pressione chi si ritrova qui. Onestamente, è la squadra che non è davvero costruita in maniera a lui favorevole. Insomma, si tratta di un qualcosa che deve andare in entrambe le direzioni. Non si può dimenticare che lui metteva insieme 30 punti, 10 rimbalzi e 10 assist a notte quando aveva la squadra in mano. Io vorrei solo vederlo nuovamente gioioso ed entusiasta. È quello che lo rende speciale. E detesto vederlo così, che non si diverte. Ma spero che alla fine tutto si risolverà per il meglio.”
Intanto, la stagione dei Lakers di Westbrook e soci è iniziata con il piede sbagliato, e le parole di George sembrano davvero cogliere il punto. Il roster costruito intorno a LeBron e compagni, in effetti, sembrerebbe non riuscire a esaltare le qualità di chi ne fa parte. Che un intervento sul mercato sia già inevitabile?