Home NBA, National Basketball AssociationLeBron James LeBron e Obama raccontano la telefonata che sbloccò lo sciopero dei giocatori a Orlando

LeBron e Obama raccontano la telefonata che sbloccò lo sciopero dei giocatori a Orlando

di Michele Gibin
Barack Obama LeBron James The Shop

Nella giornata di venerdì vi avevamo raccontato un’anticipazione dell’episodio speciale di “The Shop”, il tal show ideato da Uninterrupted di LeBron James in onda su HBO Max e On Demand, con ospite l’ex presidente USA Barack Obama.

L’episodio speciale è da qualche ora disponibile in streaming, una puntata in cui James e Obama hanno raccontato, tra le altre cose, alcuni dettagli sulla telefonata che sbloccò lo scorso agosto la situazione nel bel mezzo dello sciopero dei giocatori NBA, dopo il ferimento da parte della polizia di Kenosha, Wisconsin, del 29enne nero Jacob Blake e le violenze di strada causate dal fatto.

Su stimolo dei Milwaukee Bucks, i giocatori NBA avevano deciso per un boicottaggio delle partite di playoffs a Orlando, nella “bolla” ove la NBA aveva ripreso il suo campionato, e chiesto azioni ancora più decise alla politica e ai proprietari e vertici della lega in materia di razzismo e violenze della polizia.

Non tutti i giocatori, presi per lo più alla sprovvista dalla decisione dei Bucks ed accodatisi, avevano però nelle ore successive il boicottaggio ben chiara la strategia da seguire. Una riunione dei soli giocatori aveva aperto una frattura tra chi voleva restare a Orlando e giocare, e chi – come Lakers e Clippers e i rispettivi leader LeBron James e Kawhi Leonard – si sarebbe spinto anche al clamoroso ritiro.

LeBron James e la telefonata a Obama: “Noi disposti ad andarcene”

Ci sono stati momenti in cui eravamo decisi ad andarcene, io e la squadra” spiega LeBron durante l’episodio “Stavamo cercando di capire che cosa fosse meglio fare, quale sarebbe stato il nostro piano. Per fortuna tra i nostri amici c’è il 44esimo presidente degli Stati Uniti, che ha concesso a me e a CP3 (Chris Paul, presidente del sindacato dei giocatori NBA, ndr) una chiacchierata al telefono sul da farsi“.

La notte (italiana) tra 28 e 29 agosto scorsi, una telefonata tra Barack Obama, LeBron James, Chris Paul, Andre Iguodala, Carmelo Anthony e Russell Westbrook aiuta dunque a sbloccare la situazione. Ed è proprio l’ex presidente a raccontarla.

Era quasi mezzanotte, e la conversazione fu su come adoperare la loro protesta per sensibilizzare ancora di più (…) il mio suggerimento fu quello di sfruttare la piattaforma a loro disposizione per chiedere provvedimenti specifici. Gli chiesi: è possibile per voi fondare un organo che possa applicare, su base continuativa, azioni che possano rendere episodi come quelli di Jacob Blake meno frequenti? Ricordai loro che nulla poteva essere ottenuto in un solo giorno, ma che si sarebbe trattato di un impegno continuo“.

Quando le cose non vanno come dovrebbero, e quando non si sa quale debba essere la prossima mossa, la cosa migliore da poter fare è chiedere consiglio e appoggio a persone che hanno le qualità di leadership giuste“, così LeBron James motiva la decisione di rivolgersi a Obama “Sono stato abbastanza fortunato da avere un amico che mi ha detto: OK, questo può essere un buon piano d’azione, questo è qualcosa che potete chiedere, e se lo otterrete potrete continuare a spingere per la causa e continuare comunque a giocare“.

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