Siccome a ogni edizione della squadra olimpica che vinca l’oro per la nazionale USA di basket occorre dare un nomignolo, LeBron James dopo il Dream Team del 1992 e il Redeem Team del 2008 ha scelto un nome in verità poco originale, già protetto dal copyright ma sicuramente evocativo: gli Avengers.
Rispetto al 2008 a Pechino, Team USA non doveva lavare un’onta così grave come il triplo KO FIBA tra mondiali 2002, Olimpiadi 2004 e ancora Mondiali 2006. La figuraccia fatta ai Mondiali FIBA 2023 però era rimasta e aveva stimolato i migliori giocatori NBA a rimettersi la canotta a stelle e strisce. L’unico modo, si è rivelato alla fine, di battere un resto del mondo cestistico che da anni non ha più paura di loro.
Vada per gli Avengers, se il risultato all’atto pratico devono essere i 60 punti in due partite tra semifinale e finale di una delle star più grandi ad aver mai vestito quella maglia, Stephen Curry, che per la prima volta in carriera ha fatto provare anche ai tifosi di altre squadre che non siano i Golden State Warriors che cosa vuol dire averlo dalla tua parte. L’MVP della manifestazione se l’è portato a casa LeBron James, che ha piazzato una tripla doppia in semifinale contro la Serbia e una doppia doppia per l’oro contro la Francia. Kevin Durant il suo alloro personale lo aveva già raggiunto, diventando il miglior realizzatore di sempre per la nazionale maschile alle Olimpiadi. Per lui è stato il quarto oro olimpico, mai nessuno come lui.
“E’ un bel momento per il basket USA” ha detto James “Siamo rimasti uniti come gruppo anche con tutto quello che è successo, dalla preparazione in poi, e siamo stati ricompensati con questo momento, il nostro momento. Volevamo solo questo e siamo venuti qui per questo. Abbiamo costruito questo gruppo in fretta, non ci era piaciuta come era andata ai Mondiali, e in un mese siamo diventati una squadra. L’MVP? Ringrazio ed è importante, ciò che contava di più era l’oro“.
LeBron ha poi dichiarato che “difficilmente” si vede in campo ancora tra 4 anni a Los Angeles. “Non mi vedevo neanche qui a Parigi in realtà. Ma mancano 4 anni e dico di no, non mi ci vedo. Il basket è davvero uno sport globale oggi, ci sono squadre competitive ovunque, vedi Porto Rico, Sud Sudan che escono, poi ci sono Francia e Serbia, l’Australia è ancora una buona squadra e la Germania ha vinto i Mondiali. Il mondo ama il basket, noi speriamo di poter ancora ispirare tante persone e vivere ancora momenti così“.
I complimenti di LeBron sono tutti per i due colleghi superstar: “Steph? Gliele ho viste fare così tante volte, con gli altri… ora era dalla mia parte. Ha un talento pazzesco, non che non lo sapessi ma giocarci assieme vuol dire solo preoccuparsi di difendere e poi cercarlo in attacco, fare in modo di dargli il pallone. Durant è uno dei più grandi di sempre, nessun dubbio. Uno dei più forti che abbiamo mai visto, non importa cosa pensiate di lui o se vi piace o no. Guardate al giocatore e pensate, ma può esistere uno con un talento del genere? E’ fuori dal mondo“.