Gli Utah Jazz sono una forza collettiva talmente ben assemblata che riescono efficacemente a fare fronte ad ogni tipo di plausibile ostacolo. Un organico dove il valore tecnico totale è ben superiore alla somma dei singoli apporti, seppur diversi di questi sono di assoluto livello. Nella gara contro i Dallas Mavericks, l’assenza di Donovan Mitchell e Derrick Favors non ha minimamente intaccato l’ottimo rendimento mostrato sinora. La stella degli Utah Jazz, leader di squadra in punti di media a partita (23.4), è entrato nel protocollo NBA anti-commozioni celebrali dopo la gara vinta contro i New York Knicks. Le sue condizioni verranno monitorate quotidianamente. Quin Snyder ha allungato le rotazioni con l’inserimento di Joe Ingles nel quintetto iniziale. Ogni giocatore ha egregiamente ricoperto un ruolo preciso e fornito un importante contributo per una ennesima vittoria di squadra. Si tratta della decima consecutiva per gli Utah Jazz.
Con la sconfitta dei Los Angeles Lakers a Philadelphia, in uno scontro tra le comandanti delle due Conference, ora sono gli Utah Jazz a possedere il miglior record nella lega. All’interno di questa serie di successi, hanno registrato il primo posto per efficienza offensiva, il quarto per efficienza difensiva ed il primo per net rating. Come riporta Tim MacMahon di ESPN, gli Utah Jazz hanno vinto con un vantaggio in doppia cifra in nove dei dieci successi. L’unica eccezione è stata la gara con i Denver Nuggets. Inoltre, sono l’unica squadra a trovarsi tra le prime cinque della lega sia per efficienza offensiva che difensiva. A fianco di Mike Conley e Rudy Gobert che guidano la classifica per il miglior plus-minus, Quin Snyder gode del più prolifico sesto uomo nella lega fino a questo momento. Jordan Clarkson è il miglior marcatore in uscita dalla panchina, con 18 punti di media ed il 48% dal campo.
La dominante prova degli Utah Jazz
L’esito finale della gara non è mai stato messo in discussione. Il punteggio finale di 116-104 è limitatamente rispecchiante di quanto mostrato nel corso della sfida. Gli Utah Jazz arrivano anche ad un vantaggio di 25 punti, archiviando la pratica in una prima metà di gioco da 69 punti di squadra contro i 48 subiti. Il resto della gara è ordinaria amministrazione nel contenimento di un vano tentativo dei Dallas Mavericks di modificare le sorti. Gli Utah Jazz si confermano la miglior squadra nel tiro da tre punti: proseguono il trend con una media di 16 triple segnate a gara. Ben 7 di queste sono segnate da Joe Ingles a cui aggiunge 8 assist. Destinatario finale dei suoi passaggi è spesso Rudy Gobert. Con i suoi 29 punti, 20 rimbalzi e 3 stoppate, è il primo giocatore dei Jazz a registrare un simile tabellino da Karl Malone nel 1991. Entrambi hanno aggiornato il rispettivo massimo stagionale per punti segnati, così come Jordan Clarkson. Il candidato a sesto uomo dell’anno porta 31 punti in uscita dalla panchina, di cui 22 nei primi due quarti.
Le parole di Joe Ingles e Rudy Gobert
A fine gara, il grado di soddisfazione espresso dai giocatori è velato. Si percepisce un generale apprezzamento per quanto raggiunto finora, ma allo stesso tempo una consapevolezza sul potenziale di questo gruppo. Joe Ingles cita la forte unione tra i singoli che permette di fare emergere in maniera superiore il collettivo. “Stiamo trovando uno stile e dei tempi di gioco che sono congeniali per noi. Questo è veramente un bel gruppo con cui giocare, perché siamo presenti l’uno per l’altro. Nessun egocentrismo da gestire. Diversi giocatori che salgono di livello diverse volte. Giochiamo bene, siamo altruisti, difendiamo, ma non siamo soddisfatti.”
L’eco arriva da Rudy Gobert, reduce da una importante quanto prosperosa estensione contrattuale. Il centro francese sottolinea come il rendimento attuale sia il mezzo per arrivare ancora più preparati alla fase finale di stagione. “È sicuramente stimolante vincere così spesso. Ma siamo solo all’alba di questa stagione. Senza dubbio uno dei nostri obiettivi è quello di essere una delle migliori squadre della lega. La realtà è che stiamo lavorando per arrivare pronti ai playoffs.” Con l’attuale vittoria è trascorso esattamente un quarto della stagione regolare da 72 partite. La prima considerazione è immediata: gli Utah Jazz non sono più una sorpresa.