Home NBA, National Basketball Association One Shoe, One Icon: Puma Clyde

One Shoe, One Icon: Puma Clyde

di Federico Paschetta

Dopo qualche settimana di assenza eccoci tornati con la rubrica One Shoe, One Icon, dove ogni settimana viene raccontata la storia di una scarpa che ha condizionato il mercato, sportivo e non. Oggi parliamo di una calzatura di cui molti non sanno la storia (e alcuni nemmeno l’esistenza), ma che vale sicuramente la pena conoscere: le Puma Clyde.

Le prime Clyde realizzate, con i colori dei Knicks

Le prime Clyde realizzate, con i colori dei Knicks

Molti leggeranno il nome delle scarpe e penseranno a quell’ex giocatore di Trail Blazers e Rockets, una delle vittime preferite di MJ. No, non è Drexler a ispirare la Puma. È Walt Frazier, detto “Clyde” (per il cappello alla Warren Beatty di “Bonnie & Clyde”, che indossava dal giorno dopo l’uscita del film), una point guard di 190 cm, con due Larry O’Brien Trophies in bacheca, vinti nel ’70 e nel ’73 con i New York Knicks, e il vanto di essere stato inserito tra i migliori 50 giocatori NBA ogni epoca e aver fatto il suo ingresso nella Naismith Memorial Hall of Fame nel 1987.

Lo stravagante Walt "Clyde" Frazier, creatore delle Puma Clyde

Lo stravagante Walt “Clyde” Frazier, creatore delle Puma Clyde

La Puma venne fondata in Germania nel 1924 da Adolf e Rudolf Dassler, con il nome di “Gebrüder Dassler Schuhfsbrik” (fabbrica di scarpe dei fratelli Dassler). Il nome cambiò in Puma nell’ottobre del ’48 quando l’azienda venne separata tra i fratelli. Rudolf fondò la Puma, Adolf l’Adidas (da Adi, suo diminutivo, e Dassler, il cognome).
L’accordo tra Puma e Frazier ci fu nel ’73, quando il play guidò la franchigia di New York City al loro secondo titolo NBA. Clyde firmò un contratto di 25.000 dollari all’anno, più un bonus di 25 centesimi per ogni Puma venduta.
Inizialmente le scarpe che il bicampione dei Knicks avrebbe dovuto indossare sarebbero state le uniche scarpe prodotte fino a quel momento dalla Puma, le Basket. Frazier apportò qualche miglioramento, come il minor peso della scarpa o il materiale, la pelle scamosciata, una novità per le scarpe dell’epoca che erano in tela, e solo a partire dagli anni ’70 si era cominciato ad utilizzare il cuoio.

La nuova versione delle Puma Clyde: le Suede

La nuova versione delle Puma Clyde: le Suede


Il nome della calzatura fu inciso sotto la scritta Puma, a testimoniare che quelle fossero le scarpe di Clyde Frazier. Un’altra particolarità furono i colori: un solo colore per la tomaia, su cui risaltava il logo dell’azienda per tutta la lunghezza. Le prime scarpe prodotte furono bianche con il logo arancione, con i colori dei Knickerbockers.
Un giorno Frazier indossò le sue Puma fuori dal parquet, a New York, abbinandole ai suoi vestiti stravaganti. Per questo motivo dal campo da gioco si passò alla vita di tutti i giorni. Così le Puma Clyde divennero un must del lifestyle di tutti i giorni newyorchese. Ora dal nome Clyde è nata un’altra variante, le Suede. Il nome è diverso, ma il design è lo stesso, e anche la popolarità.

You may also like

Lascia un commento