Draymond Green, in queste prime 10 partite, ha dimostrato di essere ancora di fondamentale importanza per i Golden State Warriors, nonostante l’arrivo di una stella dal calibro di Kevin Durant.
Draymond Green è primo nella classifica di squadra per rimbalzi (10.1), assist (7.1), palle recuperate (2.3) e stoppate (1.6).
L’unica statistica bassa riguarda i punti segnati: al momento Green ha una media di 10.9 punti a partita, la più bassa dalla stagione 2013-2014.
Qualcuno potrebbe pensare che il #23 ha dovuto sacrificare il suo aspetto offensivo, lasciando più spazio a Kevin Durant (27.7 punti a partita), Stephen Curry (27.2) e Klay Thompson (18.8).
Ma Draymond Green ha spiegato a ESPN che il fatto che segni meno rispetto ad altri anni non è un sacrificio, ma si tratta di una decisione intelligente.
Sia io e KD siamo liberi, se sei intelligente passi la palla a KD e lascia tirare a lui. Se io e Steph siamo liberi, se avete un buon senso del gioco, passate la palla a Steph e lasciate tirare lui. Se io e Klay siamo liberi, se hai un minimo di intelligenza, passi la palla a lui e lo lasci tirare. Ecco, questo è come io gioco a basket.
Draymond Green ha poi aggiunto:
Penso di essere uno dei migliori giocatori in NBA. Segnerò 30 punti ogni sera? Assolutamente no. Io non dico di essere uno dei migliori marcatori. Dico di essere uno dei migliori giocatori.
Le cose che faccio sono più gratificanti di ogni altra cosa. Io non penso “Chissà se hanno visto il blocco che ho portato. Chissà se hanno notato come l’ho aiutato a far canestro”. No, non faccio questo. Corro solo in campo con quella sensazione incredibile di aver fatto qualcosa di buono.
Anche Stephen Curry ha speso delle belle parole sul suo compagno di squadra:
Quello in cui è estremamente bravo sono le cose ‘immateriali’ del gioco. Ottenere una palla rubata, ottenere un’infrazione di 3 secondi difensivi, giocare in transizione, trovare compagni liberi.