Home Tags Tag del post "Chicago Bulls"

Chicago Bulls

Si scrive Chicago Bulls, si legge Illinois, con coach Zen, Jordan, Pippen, ma anche Rodman ed ogni aspetto della franchigia della città del vento

Chicago BullsMercato NBA, ultime notizie su scambi e trattativeNBA, National Basketball Association

Bulls, buyout in vista per Nikola Vucevic?

di Andrea Delcuratolo
Scritto da Andrea Delcuratolo

Il futuro di Nikola Vucevic in NBA potrebbe presto vivere una svolta inattesa. Secondo quanto riportato da Jake Fischer, la situazione intorno al centro montenegrino dei Chicago Bulls, è diventata particolarmente complessa. Lo scarso interesse mostrato da parte delle altre franchigie e la mancanza di sviluppi concreti nei colloqui di trade potrebbero spingere la squadra di coach Billy Donovan a considerare un’ipotesi di buyout.

Il lungo classe 1990 è legato alla franchigia della Windy City fino alla stagione 2025-26, con un contratto garantito da oltre 21 milioni di dollari. Prima dell’inizio della stagione 2023-24, Vucevic aveva firmato un’estensione contrattuale con i Bulls, destinata a concludersi la prossima estate. Nonostante sia stato più volte al centro di trattative di mercato – sia durante l’anno che in offseason – l’ipotesi che possa diventare free agent senza passare da uno scambio è ora più concreta che mai.

Tifoso dichiarato della Stella Rossa, Vucevic ha spesso espresso il desiderio di chiudere la propria carriera in Europa, magari proprio nella squadra serba. Il suo futuro immediato resta però in bilico, tra un’eventuale permanenza in NBA da comprimario e un ritorno nel Vecchio Continente come protagonista.

Con 989 partite NBA alle spalle, il centro montenegrino è atteso anche sul palcoscenico continentale. Vucevic sarà il leader della sua Nazionale a FIBA EuroBasket 2025, competizione che potrebbe segnare l’ultimo capitolo della sua carriera internazionale. Il Montenegro è inserito nel Gruppo B della fase a gironi, in programma a Tampere (Finlandia) dal 27 agosto al 3 settembre. Le avversarie saranno Germania, Lituania, Finlandia, Svezia e Gran Bretagna. Le prime quattro classificate accederanno alla fase a eliminazione diretta, che si disputerà a Riga, in Lettonia, dal 6 al 14 settembre.

0 commenti
Whatsapp
Chicago BullsMercato NBA, ultime notizie su scambi e trattativeNBA, National Basketball Association

Bulls, futuro in dubbio per Josh Giddey

di Simone Massari
Scritto da Simone Massari

Josh Giddey è ancora al centro dell’attenzione a Chicago, ma non per motivi sportivi, ma per il suo futuro ai Bulls. Il talento australiano, arrivato lo scorso anno in uno scambio con gli Oklahoma City Thunder, ha mostrato di poter essere un pezzo importante per il futuro della franchigia. Eppure, proprio il suo futuro in maglia biancorossa oggi appare più incerto che mai. Il motivo? Una trattativa contrattuale che stenta a decollare e che, giorno dopo giorno, alimenta dubbi e tensioni.

Secondo quanto riportato da più fonti, Giddey avrebbe avanzato richieste economiche importanti in proiezione del contratto futuro. Un contratto pluriennale da circa 30 milioni di dollari all’anno, sulla scia di quanto ottenuto da giocatori come Jalen Suggs. Una cifra che, a oggi, i Bulls non sembrano intenzionati ad avvicinare. La loro controproposta si fermerebbe attorno ai 20-25 milioni annui. Un’offerta che rispecchia la loro strategia: cautela, pragmatismo e nessuna voglia di farsi mettere con le spalle al muro.

Nel frattempo, alcuni segnali non sono passati inosservati. Giddey è sì presente a Las Vegas, dove si sta disputando la Summer League, ma non ha fatto alcuna apparizione pubblica accanto allo staff e ai dirigenti dei Bulls. Un’assenza che in molti hanno letto come un messaggio, nemmeno troppo velato, in merito allo stallo delle trattative. Nessun confronto diretto, nessuna foto insieme, solo silenzi. E in un mondo come quello NBA, anche i silenzi parlano forte.

Dal punto di vista tecnico, l’ex Thunder ha poco da dimostrare. Nell’ultima stagione ha chiuso con oltre 14 punti, 8 rimbalzi e più di 7 assist di media. Numeri solidi, rafforzati da un miglioramento sensibile nel tiro da tre punti e da una capacità di gestione del gioco che ha fatto comodo a coach Donovan. In più, Giddey ha già messo a segno sette triple-doppie con la maglia dei Bulls, entrando in una ristrettissima élite che nella storia della franchigia comprende solo Michael Jordan e Scottie Pippen tra coloro capaci di superare 1000 punti, 500 rimbalzi e 500 assist in una singola stagione.

Tuttavia, il valore sportivo non basta, soprattutto in un contesto in cui il mercato dei restricted free agents è particolarmente statico. Nessuna offerta esterna concreta è finora arrivata, e questo mette Giddey in una posizione di svantaggio rispetto ai Bulls. Possono permettersi di aspettare, con in tasca la qualifying offer da 11 milioni già depositata. Se Giddey decidesse di non accettare un rinnovo alle condizioni proposte, potrebbe giocare la stagione 2025-26 proprio con la QO, diventando poi free agent non ristretto nel 2026. Ma sarebbe una mossa rischiosa per lui, anche sul piano della stabilità e della crescita tecnica.

Le prossime settimane saranno decisive. Chicago non ha intenzione di cedere alla pressione di un contratto troppo pesante, e sta aspettando di vedere se Giddey abbasserà le sue pretese o sceglierà di puntare tutto su se stesso con un altro anno da “prove it deal”. In un certo senso, è una partita a scacchi in cui nessuno vuole muovere per primo. E in cui il tempo, oggi, sembra giocare a favore della dirigenza Bulls.

0 commenti
Whatsapp
bulls giddey
Chicago BullsEastern Conference TeamsNBA NewsNBA TeamsNBA, National Basketball Association

Chicago Bulls, Arturas Karnisovas e il piano per risollevarsi dalla mediocrità

di Carmen Apadula
Scritto da Carmen Apadula

Tra una pacca di rassicurazione sulla spalla e una richiesta ben precisa ai tifosi degli Chicago Bulls, Arturas Karnisovas ha avuto una giornata piuttosto movimentata. Confusa, frustrante, da far venire il mal di testa.

Prima di tutto, ha messo a tacere l’idea che avrebbe lasciato il suo posto di vicepresidente esecutivo per tornare ai Denver Nuggets. Sembra, quindi, che il suo posto di lavoro sia al sicuro. “Sono a Chicago e sono concentrato solo su questo roster” ha detto.

Karnisovas ha poi ribadito di avere un piano per risollevare i Bulls, dopo anni di mediocrità, appena un giorno dopo aver assistito allo smantellamento del team nei play-in. Una mentalità da scorciatoia, ma di cui Karnisovas è fermamente convinto.

Ciò che è davvero sorprendente di tutto questo? Il suo “piano” sembra avere l’appoggio della proprietà e del resto del front office.

I Bulls hanno fatto una sola apparizione ai playoff da quando Karnisovas è stato assunto. Per la terza stagione consecutiva sono stati eliminati dai play-in, sul proprio campo.

La brutta prestazione contro i Miami Heat è arrivata sulla scia di un 15-5 al termine della regular season. Karnisovas ha sottolineato l’importanza di queste vittorie tardive, anche se sono arrivate mentre alcuni avversari stavano facendo tanking per aumentare le proprie possibilità in lottery, e altri stavano riposando per prepararsi alla postseason.

Nell’ultimo anno, i Bulls hanno fatto grandi cambiamenti, scambiando DeMar DeRozan, Alex Caruso e Zach LaVine. Hanno anche implementato un ritmo più veloce.

Coby White ha raggiunto una media di 20.4 punti a partita, e Josh Giddey ha mostrato il suo potenziale, anche se entrambi hanno i loro limiti.

Il miglioramento di Matas Buzelis è stato un altro elemento positivo. Eppure, i Bulls non hanno un giocatore d’élite, una pietra miliare. E non è nemmeno chiaro come potranno ottenerlo. Dopo tutto, Karnisovas si è rifiutato di entrare in modalità tank.

Secondo lui, il team aveva quattro ostacoli principali da superare, rispetto alla scorsa stagione: lo stile di gioco, la scelta all’NBA Draft 2025, costruire il roster riducendo al minimo le tempistiche e concentrarsi sullo sviluppo interno dei giocatori.

Karnisovas si è rallegrato nel ribadire che queste caselle sono state spuntate. E non si sbaglia. Se solo tutto questo avesse aiutato davvero. Ma niente paura. 

“Penso che ci sia un piano. Penso che cercheremo sempre di migliorare il roster aggiungendo un giocatore di alto livello. Allo stesso tempo, non vorrei porre alcun limite a questo roster, al modo in cui Coby sta giocando, o in cui Josh sta giocando. Credo nel modo in cui abbiamo voluto costruire questo roster” ha detto Karnisovas. “Fondamentalmente, vogliamo prendere giocatori con esperienza per ridurre le tempistiche e cercare continuamente altri modi per migliorare il roster. Credo che coach Billy Donovan abbia parlato prima e dopo ogni partita di quanto sia importante che questo giovane gruppo si concentri sulla vittoria e su ciò che c’è da fare per ottenerla, anziché limitarsi a dargli la palla. Questo è molto importante per noi. È la strada che abbiamo scelto”. 

Ma ha una richiesta. 

“Chiedo ai tifosi di avere pazienza” ha detto. “Perché siamo nel primo anno di transizione. Il modo in cui abbiamo concluso l’anno mi è sembrato promettente. È difficile vincere le partite nella NBA”.

Eppure, sembra che la pazienza inizi scarseggiare a Chicago. 

0 commenti
Whatsapp
giddey lakers
Chicago BullsLos Angeles LakersNBA NewsNBA, National Basketball Association

“Devastante perdere così”, LeBron sbaglia tutto e Giddey brucia i Lakers

di Michele Gibin
Scritto da Michele Gibin

Appena 24 ore era stato un tap in di LeBron James a salvare i Lakers, ma contro i Chicago Bulls si è imposta di nuovo la legge di Josh Giddey che con un tiro sulla sirena da metà campo regala ai suoi la vittoria per 119-117 allo United Center, la seconda in rapida sequenza contro i gialloviola in stagione.

Giddey ha mandato a bersaglio la tripla vincente da oltre la metà campo, dopo che Austin Reaves aveva rimesso avanti i Lakers per 117-116 a 3.3 secondi dal termine. Senza più timeout il giocatore australiano ex Thunder ha portato avanti il pallone libero dalla pressione della difesa dei Lakers, e ha segnato la sua quarta tripla di serata per chiudere con l’ormai canonica tripla doppia di marzo da 25 punti con 14 assist e 11 rimbalzi.

Ma è stato quello che è successo prima, a rendere Bulls-Lakers un classico istantaneo NBA. I Lakers erano avanti di 5 punti a 12.6 secondi dal termine, quando un raddoppio maldestro di LeBron James su Nikola Vucevic ha liberato nell’angolo sinistro Pat Williams per il 115-113 LA. Sempre LeBron ha completato il suo personale pasticcio mettendo la rimessa da fondo campo direttamente nelle mani del solito Giddey, che ha poi servito con grandissima lucidità Coby White appostato sul perimetro. Altra tripla per Chicago e risultato ribaltato.

I Lakers hanno adoperato l’ultimo timeout e sulla rimessa, ben eseguita, Reaves ha bruciato Pat Williams e segnato in layup il nuovo +1. Sembrava finita, coi Bulls senza più possibilità di avanzare il pallone, ma ci ha pensato Josh Giddey con un miracolo.

Per i Chicago Bulls è la quarta vittoria di fila e l’ottava nelle ultime 10 giocate, i Bulls stanno onorando il finale di stagione con tanti “scalpi” anche prestigiosi (Lakers, Nuggets, Pacers) e ora sono a una partita e mezza di svantaggio dall’ottavo posto a Est degli Orlando Magic. “In queste 6 settimane abbiamo dimostrato che possiamo battere e giocarcela con chiunque, il modo in cui giochiamo fa fare fatica alle altre squadre. Corriamo e non ci fermiamo mai, mettiamo pressione. Tante squadre con tanti veterani non vogliono correre così tanto e giocare così tanta transizione. Oggi? Un momento speciale con un gruppo speciale” così Josh Giddey.

Coby White ha segnato 26 punti, per Kevin Huerter 21 punti e dalla panchina doppia cifra per Pat Williams e Zach Collins. Dall’altra parte Luka Doncic ha segnato 25 punti con 10 rimbalzi e 8 assist, per Austin Reaves 30 punti e per LeBron James 17 punti con 12 assist ma 4 palle perse, di cui l’ultima davvero imperdonabile per sufficienza. Chicago ha sparato con 19 di 44 da tre punti e con un incredibile 11 su 14 nel quarto periodo per rimontare da un svantaggio di 96-81 a inizio frazione. “Ce l’avevamo in pugno ma abbiamo concesso troppi tiri da tre nel quarto periodo” ha detto LeBron “Bruttissima palla persa la mia, Reaves ci aveva quasi salvato“. “Perdere una partita così è devastante” ha detto coach JJ Redick.

 
 
 
 
 
Visualizza questo post su Instagram
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Un post condiviso da NBA Passion (@nbapassion_com)

0 commenti
Whatsapp
Chicago BullsNBA NewsNBA, National Basketball Association

Venduta la (probabile) prima maglia di Jordan in NBA per 4 milioni

di Lorenzo Razzetti
Scritto da Lorenzo Razzetti

Anche senza calcare un parquet NBA da più di vent’anni, Michael Jordan continua ancora oggi a infrangere record. Questa volta a batterne uno è stata la sua probabile prima maglia indossata in assoluto in NBA, durante la preseason del suo anno da rookie. La canotta è stata venduta ad un’asta da Sotheby’s per 4.215 milioni di dollari, diventando così la 5° più costosa mai venduta tra quelle NBA. In questa particolare classifica ritroviamo MJ in altre 2 occasioni: con la maglia indossata nella stagione 1996-97 (4,7 milioni di dollari) e l’iconica maglia “Last Dance” (10,091 milioni di dollari).  

A confermare l’originalità della maglia sono state la società di photo-matching MeiGray e l’organizzazione di analisi forense Proven Data. Le due compagnie abbinano la divisa alle partite disputate dai Bulls tra il 5 ed il 18 ottobre 1984. Inoltre, ad aggiungere ulteriore valore alla divisa, è presente un autografo dello stesso Jordan, posta accanto all’inconfondibile 23.

Come ultima prova che si tratti effettivamente della prima maglia NBA in assoluto di His Airness sembrerebbe esserci anche una lettera dei Chicago Bulls. Durante un’asta del 2009 infatti, quando la maglia fu venduta per 66 mila dollari, nel lotto era presente anche una lettera del direttore delle pubbliche relazioni dei Bulls. La lettera affermava che, se sulla divisa erano presenti segni di un cambio di numero e di nome, allora era effettivamente la prima data dalla franchigia a MJ. Segni che, ovviamente, sono presenti sulla canotta, accreditandone l’originalità. Si tratta dunque di un cimelio che, visto il suo prezzo di vendita, può aiutare a capire meglio l’aura che ancora oggi circonda Jordan.

0 commenti
Whatsapp
Chicago BullsGolden State WarriorsMercato NBA, ultime notizie su scambi e trattative

Nikola Vucevic seguito da Golden State, ma prezzo troppo elevato

di Mario Alberto Vasaturo
Scritto da Mario Alberto Vasaturo

Secondo vari rumors, Golden State sarebbe interessata al centro dei Chicago Bulls Nikola Vucevic in vista della trade deadline del 6 febbraio. Sebbene Chicago sia disposta ad ascoltare offerte per Vucevic, il prezzo richiesto dai Bulls è “troppo elevato”, come ha riferito Anthony Slater del The Athletic, citando fonti della lega.

Slater ha osservato che non è insolito che le trattative inizino in questo modo, ma che avvicinandosi alla scadenza, solitamente entro le ultime 72 ore, la situazione potrebbe cambiare.

Chicago ha discusso del contratto di Vucevic da 21,4 milioni di dollari per la stagione 2025-26, che potrebbe essere rinegoziato in estate, se necessario, ha aggiunto Slater. Vucevic ha iniziato alla grande questa stagione con i Bulls, registrando una media di 20,3 punti con il 55,4% dal campo e il 41,1% da tre punti, oltre a 10,4 rimbalzi e 3,4 assist in 43 partite. Golden State ospiterà il lungo di 2,08 metri e i Bulls giovedì sera al Chase Center, quando le due squadre si affronteranno.

I Warriors stanno esplorando opzioni per rafforzare il roster, puntando a un ultimo tentativo di vincere un altro titolo NBA con Steph Curry da leader della squadra. Un vero centro è qualcosa che la squadra non ha avuto nelle ultime stagioni e, sebbene questa mancanza non abbia impedito di vincere, i tempi sono cambiati e sono necessarie delle modifiche.

Questo è stato evidente mercoledì sera a Sacramento con il centro rookie Quinten Post: se c’è una cosa che i Warriors hanno imparato dalla sconfitta contro i Kings al Golden 1 Center, è che affiancare Curry con un centro perimetrale potrebbe rendere tutto molto più semplice.

Che si tratti di Nikola Vucevic, Post o qualcun altro, quella partita ha offerto solo un piccolo assaggio di ciò che potrebbe aiutare a raddrizzare la stagione dei Warriors.

0 commenti
Whatsapp
Chicago BullsNBA NewsNBA, National Basketball Association

Donovan conferma: i Chicago Bulls non pensano al tanking

di Mario Alberto Vasaturo
Scritto da Mario Alberto Vasaturo

Billy Donovan, allenatore dei Chicago Bulls, ha dichiarato la scelta al primo giro non è stata oggetto di conversazione con il front office  in vista della trade deadline del mese prossimo. Dopo la vittoria di lunedì sera per 114-110 sui San Antonio Spurs, Chicago ha vinto quattro delle ultime cinque, arrivando ad un record di 17-19. Chicago deve a San Antonio la sua scelta al primo turno del draft 2025 per via dello scambio con DeMar DeRozan del 2021 ed è una scelta nella top ten protetta.

“Nessuno mi ha detto: ‘Ehi, ascolta, aspetta un secondo con questa scelta al draft’, hanno sempre messo davanti la competizione“, ha detto Donovan, “e lo apprezzo“. Anche se Donovan ha detto che la scelta non ha fatto parte delle sue conversazioni con la dirigenza, ha anche riconosciuto la posizione dell’organizzazione nella gerarchia NBA, negli ultimi anni non proprio al vertice. I Bulls sono arrivati ad un record di 40-42 nella stagione 2022-23 e uno di 39-43 nella scorsa stagione.

“Non vogliamo essere bloccati a metà classifica. Assolutamente. Non credo ci siano dubbi al riguardo”, ha detto Donovan. “Penso  che dobbiamo considerare la totalità della nostra squadra, individuando i ragazzi che ci aiuteranno ad andare avanti. E penso che nella nostra squadra ci siano giocatori che, per me, incarnano una competitività che mi piace e apprezzo“.

I Bulls sono stati privi di Ayo Dosunmu per la sesta partita consecutiva a causa di uno stiramento al polpaccio destro. Dosunmu, che compie 25 anni il 17 gennaio, ha una media di 12,6 punti e 4,8 assist nella sua quarta stagione NBA. Dosunmu sta facendo riabilitazione, ha detto Donovan, ma ha anche avvertito un po’ di dolore quando ha cercato di correre forte in avanti. “Credo che per la zona dell’infortunio, nella parte inferiore del polpaccio, si debba fare attenzione“, ha detto Donovan

0 commenti
Whatsapp
Chicago BullsEastern Conference TeamsNBA NewsNBA TeamsNBA, National Basketball Association

Lonzo Ball sul Big Baller Brand: “Quelle scarpe? Causa dei miei infortuni”

di Carmen Apadula
Scritto da Carmen Apadula

Il talento di Lonzo Ball non è mai stato segreto. Come non è mai stato segreto il fatto che avesse un padre, per così dire, “ingombrante”.

Il semplice fatto che il figlio fosse uno dei migliori prospetti dell’NBA Draft 2017 non era abbastanza per LaVar Ball.

Oltre al successo nella lega, voleva di più. Voleva fare soldi, evidentemente. Perché, poco dopo che il figlio è entrato in NBA, LaVar ha creato un proprio marchio di scarpe, che ha chiamato Big Baller Brand. Ha fatto indossare a Lonzo quelle scarpe per una stagione intera, prima che il ragazzo smettesse magicamente di indossarle.

Che non gli piacessero, e che non gli fossero piaciute fin dall’inizio, si sapeva. Ma, ora, Lonzo lo ha dichiarato pubblicamente tramite ESPN.

Il giocatore ha raccontato che, essendo stato selezionato con la seconda scelta assoluta al Draft, gli era stato fornito un paio di scarpe da indossare durante la Summer League. Quelle scarpe non lo avevano fatto impazzire, così le aveva indossate solo due volte durante quell’estate.

Di conseguenza, aveva fatto un giro per i vari Foot Locker di Las Vegas insieme al suo manager, Darren Moore, per trovare un paio di scarpe che potesse soddisfarlo. Ball, in quel periodo, ha giocato con le Air Jordan XXXI, le Nike Kobe A.D., le Adidas Harden LS e le Under Armour Curry 4.

La preferenza per le Adidas era evidente, ma suo padre lo ha costretto a cambiare rotta, dichiarando di stipulato un accordo con Skechers, per la produzione di un brand di scarpe che avrebbe portato il nome della sua famiglia. Lonzo ha quindi indossato quelle scarpe pur non essendone entusiasta. Tanto da arrivare a dichiarare che facessero così schifo da aver avuto un ruolo fondamentale nei suoi svariati infortuni alle ginocchia.

“Erano come scarpe da kickball” ha detto Lonzo. “Penso che siano sicuramente una possibilità, ad essere onesti. Non mi facevo male in quel modo finché non ho iniziato a indossarle”.

0 commenti
Whatsapp
chicago bulls
Chicago BullsMercato NBA, ultime notizie su scambi e trattativeNBA, National Basketball Association

Chicago Bulls, “la maggior parte del roster” è sul mercato

di Michele Gibin
Scritto da Michele Gibin

Non si può spacciare la notizia come una novità, anche se i Chicago Bulls di oggi, pur perdente sono una squadra viva e che ha ritrovato le versioni migliori di Zach LaVine e Nikola Vucevic.

I due All-Star non bastano però, almeno per ora, per tenere i Bulls sulla linea accettabile del 50% di vittorie, che nella Eastern Conference non sarebbe neppure cosa impossibile. I Bulls sono 28esimi per defensive rating e ogni velleità di post-season con questo gruppo potrebbe finire citando questo solo dato. Il roster di Chicago sarà però molto difficilmente lo stesso di adesso dopo la trade deadline di febbraio 2025, quando a meno di sorprese l’obiettivo principale sarà conservare la scelta al primo giro del prossimo draft NBA, protetta solo fino alla chiamata numero 10 e che finirà agli Spurs o ai Trail Blazers se dovesse cadere oltre.

Per fortuna loro in primis, e dei Bulls, LaVine e Vucevic hanno iniziato abbastanza bene da poter suscitare dell’interesse sul mercato non appena questo si accenderà, tra dicembre e gennaio. Zach LaVine sta viaggiando a oltre 22 punti di media con grandi percentuali al tiro e sembra tornato anche fisicamente quello del biennio 2020-2022, Vucevic sta tenendo la consueta doppia doppia di media ma con un’efficacia mai vista in carriera, neppure ai tempi di Orlando. Il sistema corri-e-tira impostato da coach Billy Donovan aiuta a sostenere numeri del genere, meno a vincere le partite.

Che Vooch e LaVine siano sul mercato non è appunto una notizia. Che potrebbe esserlo “la maggior parte del roster” lo è già di più considerando che il discorso comprenderebbe anche giocatori come Lonzo Ball, in scadenza di contratto, Ayo Dosunmu, Josh Giddey che non ha ancora ottenuto un prolungamento di contratto, Patrick Williams, Torrey Craig e Jevon Carter. Gli unici al riparo da una eventuale smobilitazione sarebbero il rookie Matas Buzelis e Coby White, Chicago ha bisogno di rifondare e rimpinguare il proprio patrimonio di scelte future al draft dopo aver speso tanto, e per risultati modesti negli scorsi anni.

0 commenti
Whatsapp
Chicago BullsNBA NewsNBA, National Basketball Association

Bulls, dov’è l’entusiasmo? “140 punti in due partite di fila, inaccettabile”

di Lorenzo Razzetti
Scritto da Lorenzo Razzetti

Si respira aria di tempesta ai Chicago Bulls. Dopo un avvio di stagione tutto sommato incoraggiante, le cose sembrerebbero aver preso una brutta piega. La ciliegina sulla torta è stata la sconfitta per mano degli Houston Rockets, che si sono imposti per 143-107. Arriva così la seconda sconfitta in fila con almeno 140 punti concessi, dopo la sfida (persa) contro gli infermabili Cavs. Contro Houston si sono visti tutti i limiti di una squadra che praticamente non è nemmeno scesa in campo. Dopo infatti un 1° quarto equilibrato, i Bulls hanno perso terreno, uscendo definitivamente dalla gara. Il dato forse più preoccupante di tutti è stata la differenza di punti nel pitturato, dove i Rockets hanno demolito Chicago 80 a 40. Inutile dall’altra parte il record di franchigia di 56 triple tentate, mandate a segno con appena il 25%. 

Sconfitta che ha lasciato il segno all’interno dello spogliatoio dei Bulls, con Coby White e Zach LaVine che al termine dell’incontro non hanno nascosto la delusione generale. “Dobbiamo prenderci le nostre responsabilità“, ha detto White. “Concedere più di 140 punti in 2 partite consecutive è inaccettabile. È imbarazzante. È un insulto all’organizzazione, una mancanza di rispetto alla tifoseria”. Anche LaVine è stato dello stesso avviso, ribadendo l’importanza di scendere in campo con il giusto atteggiamento. 

“Se non hai un briciolo di grinta, questo è ciò che succede“, ha ammesso LaVine dopo la partita. “I Rockets hanno fatto quello che dovevano fare e noi li abbiamo lasciati fare… Dobbiamo essere tutti molto più duri e concentrati”.

Chicago scivola così all’11° posto ad Est, con un record di 5-9. A peggiorare ulteriormente le cose sembrerebbe essersi aggiunta la situazione di Lonzo Ball, ancora fermo per un problema al polso. La stagione è ancora lunga e siamo solo all’inizio, ma non è da escludersi che i Bulls possano, prima o poi, decidere di iscriversi ufficialmente alla corsa per Cooper Flagg. 

0 commenti
Whatsapp
Chicago BullsNBA NewsNBA, National Basketball Association

I Bulls tornano a correre e tirare, e battono i Grizzlies

di Lorenzo Razzetti
Scritto da Lorenzo Razzetti

Vittoria difficile, in rimonta, quella dei Chicago Bulls contro i Memphis Grizzlies. Nonostante l’assenza di Ja Morant infatti, fermato da un problema alla coscia in riscaldamento, Memphis parte bene. Guidati da un ispirato Bane, autore di 30 punti, i Grizzlies si portano anche sul +20. Nella ripresa però devono fare i conti con il trio LaVine-Vucevic-White, che chiudono con 72 punti e ben 14 triple a segno. Vincono dunque per 126-123 i Bulls, che riportano così il proprio record in parità sul 2-2. Decisive per la vittoria finale sono state le ben 25 triple a referto, segnate con un’ottima percentuale del 47.2%. Anche Lonzo Ball, seppur ancora con un minutaggio contingentato, ha partecipato alla vittoria, mostrandosi molto felice per il risultato a fine partita. 

“Questi sono i miei fratelli e compagni, quindi ogni volta che devono scendere in campo senza che io possa aiutarli, mi fa stare male”, ha detto Ball. “So che i miei minuti sono limitati in questo momento, ma il mio umore è alto, quindi quando sarà possibile tornare al 100%, darò tutto me stesso e farò tutto il possibile per ottenere vittorie“.

Chicago ha infatti potuto riabbracciare in questa stagione Lonzo Ball, fermato per quasi tre anni da ripetuti problemi al ginocchio. Il suo impatto, specialmente in spogliatoio con la sua leadership, ha sicuramente influenzato tutta la squadra. I Bulls, dopo la partenza di DeRozan in estate, sembravano destinati ad un rebuilding totale. Nonostante con questo roster la franchigia della Windy City sia tutt’altro che competitiva, il buon avvio di stagione lascia però spazio all’ ottimismo. Vedremo la dirigenza come deciderà di muoversi nei prossimi mesi, ma intanto godiamoci una Chicago che corre, tira e ci fa divertire. Non a caso sono nella top 5 per triple tentate, possessi e percentuale da tre. E la vittoria nella notte contro Memphis ne è stata l’ennesima dimostrazione. 

0 commenti
Whatsapp
Chicago BullsNBA NewsNBA, National Basketball Association

Bulls, nuova linfa vitale? Intanto arriva la vittoria contro i Bucks

di Andrea Delcuratolo
Scritto da Andrea Delcuratolo

Nuova linfa vitale per i Chicago Bulls? Presto per dirlo ma sul parquet del Fiserv Forum arriva la vittoria, ottenuta battendo i Milwaukee Bucks per 122-133. Il successo, dopo la prestazione negativa contro i New Orleans Pelicans, lascia una scia di grande entusiasmo.

La squadra di coach Billy Donovan, superata la fase DeMar DeRozan, si è dovuta reinventare e la prova di Milwaukee vede i Bulls trovare 21 triple su 47 tentate. Coby White spiega infatti: “Stiamo cercando di costruire l’identità attorno un gioco veloce”.

Chicago ha segnato 21 tiri da tre sui 47 tentati  il maggior numero di tiri da tre in una partita da quando ne aveva realizzati 25 contro New Orleans il 10 febbraio 2021. Il dato curioso è che si tratta solo dell’ottava volta nella storia della franchigia che i Bulls hanno realizzato 20 o più tiri da tre. Sugli scudi c’è ovviamente Coby White, autore di 35 punti, ma anche Nikola Vucevic con 22 punti e 10 rimbalzi (segnando 4 triple su 9 tentate). Lonzo Ball, catalizzatore del gioco, è il grande assente della contesa, ma non mancherà occasione di vedergli fare grandi prestazioni. 

Coby White spiega infatti: “Stiamo cercando di costruire l’identità attorno un gioco veloce. È molto importante perchè è quello che lo staff tecnico ha cercato di instillare in noi. Arrivare nel pitturato, tagliare fuori. E poi Lonzo Ball dice sempre: ‘Good to great’. Dice sempre che dobbiamo fare più “good to great”. Qualcuno potrebbe essere aperto inizialmente, ma ce n’è un altro più aperto. Oppure potresti essere aperto sull’ala e qualcuno potrebbe essere aperto nell’angolo. L’angolo è il tiro di maggior valore. È solo una lettura del gioco”.

Coach Billy Donovan ha aggiunto poi: “Penso che abbiamo un buon gruppo che vuole imparare e migliorare. Guardando i filmati, hanno capito che nella partita di New Orleans, senza nulla togliere a loro, ci siamo messi in un sacco di situazioni difficili di cui non avevamo bisogno”. 

 

 

0 commenti
Whatsapp
Ultimi post
Post più vecchi