Home NBA, National Basketball AssociationNBA TeamsChicago Bulls Michael Jordan e Tim Grover ricordano the Flu Game: “Fu la pizza!”

Michael Jordan e Tim Grover ricordano the Flu Game: “Fu la pizza!”

di Michele Gibin
michael jordan pizza-flu game

In quella che sarebbe passata alla storia come la “Flu game“, la gara 5 delle finali NBA 1997 tra Bulls e Jazz, Michael Jordan non aveva l’influenza ma un’intossicazione alimentare causata la sera prima della partita da una pizza d’asporto.

Non un segreto, nonostante parte dei media che stanno coprendo nel mondo la serie evento di ESPN sui Chicago Bulls 1997\98 pare aver scoperto solo oggi il grande mistero dietro i 38 punti in 44 minuti di un Jordan evidentemente provato e disidratato in campo al Delta Center di Salt Lake City.

L’episodio numero 9 della serie ha però approfondito uno degli momenti che ha contribuito per buona parte alla leggenda del Michael Jordan invincibile, più forte anche delle sofferenze fisiche, grazie anche al racconto dello storico preparatore atletico di MJ, Tim Grover. “5 persone diverse per consegnare una pizza, quella sera“, ricorda Grover “E tutti che cercano di sbirciare nel cartone. Pagai la pizza, la misi sul tavolo e pensai: ho un brutto presentimento su questa pizza“. Nessun altro tranne Jordan mangiò quella pizza, che in piena notte si sarebbe “riproposta” a MJ.

La mangiai solo io, e alle due e mezza di notte mi svegliai in preda alla nausea“, ricorda Jordan.

Il regista Hehir: “Jordan sputò sulla pizza”

Come già raccontato, l’hotel in cui i Chicago Bulls pernottavano a Salt Lake City non aveva il ristorante, e la famosa pizza fu ordinata da un locale mai reso noto, alle 10:30 di sera. Michael Jordan non aveva cenato quella sera con i compagni, e come raccontato dal regista Jason Hehir, in una sequenza poi tagliata dall’episodio, Jordan aveva ricordato di aver ordinato la pizza per riempire un buco nello stomaco: “Michael disse ai preparatori: ‘ho fame, ordinatemi una pizza o qualcosa’. Quando la pizza arrivò, Jordan ordinò che nessuno la toccasse, e per accertarsene gli sputò sopra: ”E’ mia, non mi avete aspettato a cena e quindi me la mangio io’“.

Un modo singolare per garantirsi la sicurezza di Michael Jordan, ma non nuovo per lui: nell’estate del 1995, sul set di Space Jam, la Warner Bros aveva messo in piedi per Jordan un centro d’allenamento privato per allenarsi tra un “ciak” e l’altro. Jordan era solito durante le riprese farsi portare dal catering del set dei dolcetti alla cannella di cui era particolarmente goloso, e per assicurasi che nessuno – bodyguard personali compresi – potesse (o volesse) toccarli, la star dei Bulls era uso leccarli uno ad uno.

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