Home NBA, National Basketball AssociationNBA Passion App Unexpected Heroes: il cuore oltre gli infortuni

Unexpected Heroes: il cuore oltre gli infortuni

di Alessandro Maritato
Mike Miller Miami Heat

Quante volte ci è capitato di non accettare di non arrenderci ad un infortunio per non saltare una partita importante con la squadra per cui giochiamo. Questo che andremo ad analizzare è un caso analogo, che ha emozionato tutti noi tifosi ed appassionati di pallacanestro.

Mike Miller e il suo grande amico LeBron James

Mike Miller e il suo grande amico LeBron James

Episodio 2: Mike Miller

Lo scenario è l’ American Airlines Arena di Miami, i padroni di casa, gli Heat, prendendo in prestito un termine tennistico, hanno sulla racchetta il match point per chiudere la serie contro gli Oklahoma City Thunder e consegnare il primo anello nelle mani di LeBron James.

Si gioca la gara numero 5, gli Heat sono in difficoltà e e non riescono ad avere buone percentuali da fuori, permettendo ai Thunder di chiudersi in area e di rendere la vita impossibile alla squadra di South Beach. Coach Spoelstra le prova tutte ma nessuno dei giocatori che entra riesce ad aprire il campo.

Allora l’allenatore di origine filippina si affida a Mike Miller, che quella partita, per via dei lancinanti dolori alla schiena e alla gamba, non doveva neanche giocarla. Il cuore di Mike, però, è immenso. Poco tempo prima, era venuta fuori una storia molto toccante della malattia della figlia del giocatore, quindi quella che si presentava davanti a Mike era l’occasione della vita. Il giocatore entra in campo e segna 7 triple su sette tentativi, pareggiando il record di triple di Allen in gara  6 delle finali del 2008. Le prime 4 arrivano nel secondo quarto, quando i Thunder sono ancora a contatto, le altre tre aiutano gli Heat a scappare definitivamente nel terzo quarto. Quando è uscito c’è stata un’ovazione per lui da pelle d’oca. Alla fine della gara Mike Miller è scoppiato in lacrime, consapevole di aver fatto qualcosa di storico e di essere, ancora una volta, l’eroe della piccola figlia e, per una notte, l’eroe della triple A e di tutti noi appassionati del gioco.

Quella gara è ancora oggi ricordata come una delle più emozionanti, al di la del risultato, della storia delle finali NBA, con un giocatore che si  eleva ad eroe per il bene della figlia gravemente malata. Ancora oggi quello risulta il vero e proprio capolavoro della carriera della guardia statunitense. Da li in poi il giocatore ha superato i  problemi fisici, ed ha vinto un altro titolo con gli Heat e poi si è accasato ai Grizzlies, squadra che lo ha lanciato e con cui ha vinto un sesto uomo dell’anno. Il caso Miller è l’esempio lampante che si può essere Unexpected Heroes sul campo, ma degli eroi nella vita quotidiana nonostante le difficoltà.

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