Tre le partite giocate dagli Heat da quando li avevamo lasciati una settimana fa. Due le vittorie raccolte, a fronte di una sconfitta casalinga. Il record adesso recita 16-10, con Miami che continua a frequentare i piani alti di una Eastern Conference molto equilibrata e competitiva.
Risultati
Dopo la grande vittoria ottenuta sul parquet di Atlanta, gli Heat si sono spostati a Brooklyn per sfidare i Nets. Grazie ad un Dwyane Wade ritrovato (28 punti e 5 rimbalzi, tirando 13-17 dal campo), Miami è uscita dal Barclays Center con una vittoria per l’undicesima volta negli ultimi 13 incontri. Dopo un primo quarto positivo dal punto di vista del gioco ma non del punteggio (30-22 per Brooklyn), la squadra di Spoelstra si è riportata in carreggiata nel secondo periodo, per poi guidare la partita fino al 48′. Opposte le prestazioni dei due lunghi; timido e impreciso Bosh (1\7 al tiro), finalmente dominante Whiteside (20 punti e 13 rimbalzi), che ha però sofferto Brook Lopez nella metà campo difensiva. Importanti le prestazioni di Green e Winslow dalla panchina; 13 i punti segnati dall’ex Suns, 11 (con 8 rimbalzi e 3\3 dall’arco) quelli del rookie, che continua a crescere ed avere fiducia dal coaching staff. Da segnalare il rientro di Tyler Johnson (appena 5 minuti) e la partita aggressiva di Dragic (16 punti e 5 assists con 6\15 al tiro).
Tornati a casa con la possibilità di vincere quattro partite consecutive per la prima volta da Marzo 2014, gli Heat sono stati però sconfitti dai Raptors, in una partita dominata offensivamente dagli esterni dei canadesi. DeRozan, Lowry e Ross hanno combinato per 68 punti. Grazie a loro, l’attacco di Toronto ha nettamente battuto la difesa di Miami, finendo la partita con percentuali veramente notevoli: 51% dal campo, 38% da 3 e 82% ai liberi. Non sono certamente questi i numeri con i quali gli Heat possono vincere. L’attacco non è risultato macchinoso come in altre uscite (buone le percentuali e non eccessivamente alto il numero delle palle perse), grazie al contributo di un Gerald Green da 20 punti in uscita dalla panchina. Wade finisce in crescendo (21+6+5), ma le sue 8 turnovers (di cui ben 4 nel primo parziale), hanno pesato molto sul risultato finale. Dragic ancora bene, con 18 punti e 5 assists.
Ultima partita settimanale è stata quella contro Portland alla Triple A. Partita incredibile, vinta dagli Heat grazie alla rimonta nel secondo tempo (62-52 Blazers dopo i primi 24′). Nel terzo parziale Miami ha dovuto rinunciare a Dragic (8 punti e 8 assists, senza palle perse), esplulso per aver ricevuto due tecnici. Si sono quindi scatenati Bosh, Whiteside e Wade che l’hanno portata a casa con alcune grandi giocate nell’ultimo periodo. L’ex Raptors ha segnato 11 punti proprio in questa frazione (e i primi 8 di Miami); l’ex Kings ha giocato, per la prima volta in stagione, minuti importanti nel crunch time, segnando qui 10 dei suoi 22 punti. Il capitano ha invece concluso con 18 punti e 7 assists (6\11 al tiro). Sono risultati decisivi Green e Deng (17 punti con 5\6 da 3), in una partita in cui, senza Johnson, il resto della pachina ha offerto ben poco. Con 12 triple (5 di Deng, 4 di Green e 3 di Bosh), è stato anche pareggiato il season high per canestri da tre punti realizzati.
Rotazione
Per la prima volta da un po’ di tempo a questa parte, non ci sono stati grossi cambiamenti nella rotazione. Le gerarchie di Spoelstra sembrano piuttosto chiare: Dragic, Wade, Deng, Bosh e Whiteside in quintetto, Udrih, Green, Winslow e Haslem dalla panchina. Al rientro di Johnson e McRoberts, questi si inseriranno al posto di Udrih e Haslem, com’era prima degli infortuni. Rimandati, se non bocciati, Stoudemire (il coaching staff ha fatto sapere di volerlo utilizzare con il contagocce per averlo più sano nei Playoffs) e Josh Richardson, ancora troppo acerbo. Indicazioni confortanti sono arrivate da Whiteside (dichiarazioni di tregua con Spoelstra quelle rilasciate dopo la sfida con Portland) e dalla difesa di Dragic e Green, che a inizio stagione erano chiamati a dare di più a livello difensivo. Ancora a sprazzi Deng e Bosh, dai quali ci si attende di più in termini di costanza. Soprattutto il secondo sta alternando troppe volte prestazioni eccellenti a prove del tutto scialbe. Il contratto che ha firmato (118 milioni in 5 anni), gli impone di fare meglio, da questo punto di vista.
Prossima settimana
Quattro le partite che attendono gli Heat durante i prossimi sette giorni. Miami non si sposterà dalla Florida per le festività natalizie; giocherà infatti stanotte con i Pistons all’AAA, il 25 con i Pelicans (sempre tra le mura amiche), per poi volare a Orlando per sfidare i Magic e fare ritorno a Miami per il match contro Brooklyn.