La prima campagna della crociata personale di Juan Toscano-Anderson per la supremazia della G-League contro il basket mondiale (NBA esclusa ovviamente) è andata male.
La selezione della G-League United ha perso sonoramente per 75-60 contro l’Unicaja Malaga, gli spagnoli che giocano anche nella sordida Basketball Champions League, manco l’EuroLega per dire, e che purtroppo si sono rivelati più forti del raggruppamento di quarte linee NBA con “Juan T”, Charlie Brown (sic), Deonte Burton, Jordan Bowden, Louis King e Isaiah Wong, per fare alcuni nomi. Come una squadraccia di spagnoli, tedeschi, polacchi, francesi, canadesi e bosniaci si sia permessa di battere il fior fiore della lega di sviluppo della NBA, e senza chiedere perdono dopo, resta un’onta da lavare col sangue.
E’ ciò che farebbe probabilmente Toscano-Anderson. Che se l’è presa talmente a male che durante un timeout nel terzo quarto, con Malaga che pasteggiava su Charlie Brown e compagni, ha tirato fuori l’Al Pacino che c’è in lui e arringato i suoi con un discorso motivazionale accorato: “Qual è il vostro sogno? Non vorrete mica giocare nella Liga ACB? Non vorrete mica giocare in quella ca**o di EuroLega? No, il nostro obiettivo è giocare nella NBA e fare un sacco di soldi! E quello che ci stanno facendo è inaccettabile“.
Non è servito a molto, Malaga ha vinto e la G-League dovrà riprovarci. Juan Toscano-Anderson, dopo aver sputato sul basket mondiale dall’alto dell’essere Juan Toscano-Anderson, ha cercato di riparare su X con una serie di tweet. “Io so quanto talento c’è negli altri campionati, e non ho mancato di rispetto a nessuno. Stavo solo ricordando ai miei compagni che la NBA è il massimo livello possibile e che per arrivarci bisogna competere ai massimi livelli“.
Per la cronaca, l’Unicaja Malaga ha vinto la FIBA International Cup davanti proprio alla G-League United e ai neozelandesi del Tasmania Jackjumpers, all’Al-Riyadi, al Petro de Luanda e al Quimsa.