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Eurolega Preview: Olympiakos BC – Fenerbahce Ulker

di Nicola Garzarella
Olympiakos

Il momento tanto atteso è finalmente giunto. L’Olympiakos e il Fenerbahce sono pronte a regalarci una notte indimenticabile al “Sinan Erdem Dome“. Benvenuti alla Finale di Eurolega, sedetevi e preparatevi per lo spettacolo. In pochi, quasi nessuno, potevano auspicare una conclusione di questo tipo dopo quanto visto in regular season; eppure eccoci qui: greci contro turchi, il giovane Sfairopoulos contro il maestro Obradovic, la leggenda di Spanoulis contro il talento di Bogdanovic. Ci sono davvero tutti gli elementi per assistere ad una finale spettacolare. Istanbul è pronta a festeggiare i suoi beniamini, l’orgoglio greco non regalerà nulla.

La gara verrà trasmessa in diretta su FOX SPORTS canale 204 di SKY a partire dalle ore 20. Abbiamo chiesto a Nicola Garzarella e CarloFilippo Vardelli di presentarci la gara. I due hanno cercato le motivazioni per cui potrebbe vincere una o l’altra squadra. Eccovi quanto si sono detti.

Olympiakos, garra e talento

Olympiacos

Printezis e Spanoulis, i due veterani del team greco

L’Olympiakos la vince perché ha coraggio. Dopo una annata di alto spessore i greci sono arrivati a queste F4 soffrendo prima contro l’Efes e poi contro il CSKA. I greci hanno avuto però sempre la forza di rialzarsi e di tornare a lottare. La grinta, la forza d’animo ed il coraggio del team del Pireo non hanno eguali nel vecchio continente. Proprio per questo vinceranno

L’Olympiakos vincerà perchè ha più esperienza. Spanoulis, Printezis, Papanikolau, Mantzaris sono tutti atleti di una certa esperienza. La vittoria è nel loro DNA e non possono farne a meno. Sono i trascinatori di questo gruppo e hanno maturato nel tempo una certa abitudine a giocare queste partite. La pressione ci sarà ma loro sono abituati a gestirla.

L’Oly la vince perché ha Vassilis Spanoulis. Il dio greco si è preso la scena nel 4/4 contro il CSKA. I greci non possono prescindere dal genio, dalla follia, dal talento e dal carisma del loro numero 7. L’ultimo erede di Zeus in terra ha una capacità di esaltarsi in queste situazioni che ha del soprannaturale. Ha già una sedia con su scritto il suo nome nell’Olimpo ma ora ha ancora una missione da compiere. Il Pireo intero confida nelle prodezze del suo fenomeno capace di girare una partita in qualsiasi momento. La sua lucida follia portera i bianco-rossi alla vittoria.

I greci vinceranno perché conoscono Obradovic. Coach Z è il rivale di sempre in quel del Pireo; nessuno è più odiato. Portò il Pana a vincere tutto e ora vuole fare lo stesso con il Fener. Sfairopoulos Spanoulis, allievo di Obra, e Printezis però conoscono bene le geniali tattiche del condottiero slavo. I bianco-rossi avranno le contromisure pronte per ogni schema che il generale del Fener tenterà di imporgli.

I bianco-rossi vinceranno perché hanno i cogl***i. La Petaktari di Printezis, le triple di Green Papanikoalu Spanoulis e Manztaris. L’irresponsabilità di Agravanis e Papapetrou. La forza bruta di Birch e Young. Il cuore di una nazione intera che sogna il clamoroso smacco. Serve altro per dirvi il perchè vinceranno?

Fenerbahce, la macchina da guerra di Obradovic

Bogdanovic e Bobby Dixon

Il Fenerbahce vince perché c’è Obradovic: non serve spendere anche solo una parola in più, per descrivere la leggenda che siede sulla panchina dei turchi. È il valore aggiunto di qualsiasi squadra alleni e il suo palmares e la sua personalità arrivano al palazzo, circa mezz’ora prima del pullman delle squadre. Come ha incartato Pascual nella serie e Laso nella semi, sono altre due pietre miliari della sua millenaria carriera. Sfairoupoulos sarà un’altra vittima sacrificale del boia serbo.

Il Fenerbahce vince perché ha Ekpe Udoh: mi è capitato più volte di scrivere del più sottovalutato fenomeno d’Europa. Ekpe Udoh “scarto” dell’NBA è, relativamente a quest’anno, il miglior giocatore del torneo. Si è ritrovato per tanto tempo da solo, a guidare la macchina del Fener senza un copilota, eppure non solo lì ha tenuti in piedi ma ha sfornato prestazioni da livello assoluto. La semifinale da 18-11-8 è solo l’ultima grande uscita di quest’anno. È come Tim Duncan (non prendetemi per ubriaco) fa tutto il necessario per farti vincere e niente di superfluo che appaga solo le telecamere e non il rendimento.

Il Fenerbahce vince perché ha Bogdan Bogdanovic: è in assoluto il talento più puro di questa Eurolega (insieme a DeColo). Nella (forse) sua ultima stagione europea, dopo aver passato quasi due mesi a guardare i compagni in tv, ha deciso di non farsi scappare l’occasione di marchiare col fuoco la memoria degli appassionati. E da quando è tornato ha sfornato una serie di prestazioni oltre l’umano. Con lui in campo il Fener non perde quasi mai. È leader, carismatico e offensivo. Nei momenti caldi batte sempre un colpo e deve vincere per portare a Istanbul il trofeo continentale e finire il lavoro iniziato da Bjelica. Poi a compito ultimato potrà volare negli States.

Il Fenerbahce vince perché è più forte: ha vissuto la classica stagione di alti-bassi che serve a cementare il gruppo per i momenti caldi. Gigione Datome dovrà uscire dall’arena con la medaglia più luccicante al collo, perché è tutta Italia che lo vuole. Ultima ma non per importanza è la voglia di rivalsa sullo scorso anno. Perdere due finali a fila non è da Obradovic e non è la sceneggiatura che vogliamo vedere.

Ekpe Udoh ha cominciato alla grande le Final Four, sfiorando la tripla doppia

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