Home NBA, National Basketball AssociationNBA TeamsMiami Heat Heat, Pat Riley: “Niente pensione, c’è lavoro da finire. Lowry si rimetta in forma”

Heat, Pat Riley: “Niente pensione, c’è lavoro da finire. Lowry si rimetta in forma”

di Michele Gibin
pat riley

Quando i Miami Heat avevano annunciato la scorsa settimana una conferenza stampa fissata per lunedì di Pat Riley, era stato impossibile non pensare a un ipotetico ritiro del 77enne executive, dopo una stagione finita solo alle porte delle NBA Finals.

Idea di ritiro che Riley ha scacciato puntualmente davanti ai microfoni, in una conferenza stampa tutta improntata al futuro e alla prossima stagione, in cui gli Heat giocheranno ancora per il titolo NBA.

Ho 77 anni ma posso ancora fare più piegamenti di voi“, ha scherzato con i giornalisti “Dai, andiamo a prendere un tappetino e vediamo chi ha ragione“.

Più serio poi, Riley ha spiegato il concetto di “lavoro non finito” in questa stagione e dell’obbligo di portarlo a termine ora: “Siamo al terzo anno di processo di costruzione di questo gruppo e non voglio parlare di costruzione per altri 3 anni. Abbiamo già un grandissimo giocatore in Jimmy Butler, lo sappiamo, e abbiamo tanti veterani di grande esperienza (…) uscire alle finali di conference con un gruppo così è stato un boccone amaro da mandare giù. La voglia di rivalsa (il “drago”, ndr) non mi è ancora passata, ero sorpreso, frustrato e arrabbiato e ora sto iniziando a pensare al domani. No, mai pensato di smettere, quindi“.

Pensione posticipata dunque per Pat Riley, che ha definito l’annata 2021\22 di Miami “un anno grandioso, con un finale non così buono“.

Pat Riley ha poi confermato di fatto il gruppo in essere, con Max Strus, Tyler Herro, il futuro free agent PJ Tucker e Kyle Lowry attorno a Butler e Bam Adebayo. “Abbiamo un nucleo che mi piace, se si presenteranno poi delle occasioni (sul mercato, ndr) proveremo a sfruttarle ma noi guardiamo a un processo interno. L’età media? Non è un problema per me (…) certo, alcuni non hanno più 25 anni ma possono ancora dare e fare tanto qui (…) PJ Tucker? E’ un pezzo importantissimo per noi e vorrei che restasse qui“.

Il “presidentissimo” degli Heat ha poi dedicato un passaggio importante della sua conferenza stampa a Kyle Lowry, grande acquisto sul mercato lo scorso anno e che ha chiuso i suoi playoffs limitato da un infortunio muscolare che lo ha tenuto fuori per ben 8 partite. “Lowry ha avuto un anno difficile per diverse ragioni, perlopiù personali e su cui non tornerò. Ma ha dovuto saltare delle partite e ci sono stati dei problemi. La cosa importante per me, è sempre stata che per riuscire a dare il meglio di sé occorre sempre essere al 100% della forma fisica, non ci sono altre strade (…) non dirò che quest’anno fosse in cattiva forma fisica rispetto al passato ma di certo è un aspetto che dovremo affrontare e che sarà affrontato, penso che potrà rimettersi in forma e penso che il dispiacere per la sconfitta possa averlo convinto. Io penso che l’anno prossimo potrà presentarsi in forma migliore di oggi“.

Sul mercato, rigorosamente interno in attesa che si crei un’occasione a stagione in corso, i Miami Heat dovranno decidere sulla rookie scale extension per Tyler Herro, scontata nei piani ma di cui andranno verificate le cifre. Dopo l’eliminazione contro Boston, Herro aveva dichiarato di sentirsi pronto, e soprattutto di meritare un posto in quintetto base dopo un’annata da sento uomo dell’anno, e da titolare “ombra” per coach Spoelstra.

Herro sa segnare tanto, col tiro, con i floater, al ferro, e ha 22 anni (…) il posto da titolare se lo dovrà guadagnare al training camp, a oggi come ha sempre detto coach Spoelstra il suo ruolo più adatto è stato quello di sesto uomo, ci ha dato equilibrio come realizzatore e gestore del pallone. Il fatto è che oggi, anche a 22 anni, per essere un titolare d’impatto occorre essere un giocatore affidabile in entrambi i lati del campo, attacco e difesa“.

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