I Phoenix Suns sono attualmente privi di Kevin Durant e Bradley Beal. Non stanno attraversando un momento semplicissimo, e questa notte lo hanno dimostrato in occasione della partita contro i New York Knicks.
I Suns hanno faticato per lunghi tratti della partita, mentre sembrava che gli avversari (ora a 4 vittorie di fila) non avessero proprio voglia di sbagliare.
Devin Booker ha chiuso la sua quarta partita consecutiva da oltre 30 punti, ed ha rappresentato l’unica nota positiva della sua squadra.
I Suns si sono infatti trovati subito sotto per 14-3. Coach Mike Budenholzer è stato quindi costretto a chiamare un timeout per fermare questa corsa. Ma, prima che Phoenix potesse battere ciglio di nuovo, si sono trovati di nuovo sotto per 32-16.
In totale, New York si è portata in vantaggio per 44-28 dopo i primi 12 minuti di gioco, grazie agli 11 punti di Jalen Brunson (conditi con un 8 su 11 da tre).
I Knicks hanno aumentato il vantaggio fino a 24 punti nel secondo quarto, fino a portarsi sul 76-58 prima dell’intervallo lungo. Tutti i titolari di New York hanno raggiunto la doppia cifra nel primo tempo, ad eccezione di Josh Hart (9 punti).
Phoenix è riuscita a prendere un po’ di slancio nel terzo quarto, riducendo lo svantaggio a 11, prima che i Knicks mettessero di nuovo il piede sull’acceleratore e piazzassero un parziale di 11-2 e costringendo coach Budenholzer a chiamare di nuovo timeout.
Il quarto quarto non ha mostrato alcun cambiamento da entrambe le parti, e i Suns hanno chiuso con una nuova sconfitta sulla sirena finale.
Perdendo per 122-138 hanno portato la loro striscia di sconfitte consecutive a ben 5 partite. E coach Budenholzer, alla sua prima stagione sulla panchina dei Suns (dopo che nel 2021 ha contribuito a portare un anello a Milwaukee), ora non sa più cosa fare.
“Abbiamo un gruppo che rimarrà unito” ha detto. “Ma perdere è difficile. Questa lega è dura. Dobbiamo lottare per superare le altre squadre, dobbiamo competere. La competitività del nostro gruppo è stata buona quando abbiamo vinto, e direi la stessa cosa anche adesso. Ma dobbiamo lottare molto di più”.