Solo da un paio di giorni è stato assegnato il primo premio della stagione NBA. Marcus Smart infatti è la prima guardia, dopo 26 anni, a vincere il premio di miglior difensore dell’anno, la seconda nella storia dopo Gary Payton. Lo stesso premio fu vinto 5 anni fa da Draymond Green, nel 2017. L’orso ballerino da Michigan State però non ha perso tempo per esprimere la sua opinione sulle modalità di voto per questi premi di fine stagione.
Nel suo podcast di Mercoledì, Draymond Green ha espressamente detto che è “assolutamente disgustoso” affidare il voto di questi importanti premi ai membri dei media. Uno dei motivi citati da Green sta nel fatto che le persone che lavorano nei media potrebbero essere poco obiettivi. Tale discorso è stato già ripreso in precedenza da Kevin Durant riguardo alla vittoria del premio di MVP. Anche Jayson Tatum ha espresso delle idee simili a febbraio, durante il podcast di JJ Redick. Tatum ha raccontato di come un giornalista lo avesse escluso dai quintetti All-NBA per le sue cattive scelte nel selezionare i tiri. Per questi motivi un giornalista potrebbe, per pura antipatia verso un giocatore, compromettere la vittoria di quest’ultimo di un premio o il suo inserimento in uno dei quintetti All-NBA.
Draymond Green sul peso dei voti dei media: “Essere o no nei quintetti All-NBA comporta delle implicazioni finanziarie”
Draymond Green ha quindi pensieri forti su come la NBA ha gestito il sistema di voto dei awards di fine anno, in particolare queste sono le sue parole:
“Penso che quando si guarda al voto per gli All-NBA, al voto per il Defensive Player of the Year, Most Improved Player, MVP, alla fine questi premi sono tutti votati dai media, il che penso sia assolutamente disgustoso. Perché questi sono esseri umani che potrebbero avere problemi personali contro i giocatore e ciò accade. Inoltre hanno un peso molto grande perché essere o no nei migliori quintetti della stagione può avere anche delle implicazioni economiche”
Il numero 23 di Golden State ha ribadito concetti che in realtà come detto sopra, sono già stati presi da più giocatori, ma la soluzione a questo tipo di problema non è facile da trovare. Il fattore umano infatti sarà sempre presente nell’equazione e nessuno può assicurare al 100% l’obiettività di chi vota per questi prestigiosi premi.