Home NBA, National Basketball AssociationNBA TeamsLos Angeles Lakers Kobe e Shaq, Bryant racconta: “Con la mia etica avrebbe vinto 12 anelli. Quella volta a Phoenix…”

Kobe e Shaq, Bryant racconta: “Con la mia etica avrebbe vinto 12 anelli. Quella volta a Phoenix…”

di Michele Gibin
kobe e shaq

C’è una lunga intervista appena uscita, e riguarda Kobe e Shaq: l’ex numero 24 del Los Angeles Lakers, che ha da pochi giorni compiuto 41 anni, si racconta a Patrick Bet-David di Valuetainment, e torna con la memoria ai giorni delle vittorie con l’amico\rivale di un tempo Shaquille O’Neal.

Una forza della natura come non ne ho mai viste in vita mia” Così Bryant definisce il suo ex compagno O’Neal “Se avesse avuto la mia stessa etica lavorativa? Sarebbe diventato il più grande di tutti i tempi… era una cosa pazzesca, i giocatori di quella taglia di solito non vogliono fare i duri, paiono quasi timidi. Lui no, lui era il cattivo, non gli importava, era competitivo, era vendicativo quasi… diavolo, avrebbe vinto almeno 12 anelli!“.

E lui lo sa, parliamo sempre e glielo dico tutte le volte…Ammette Kobe sorridendo. Il rapporto di amore\odio tra Shaquille O’Neal e Kobe Bryant fu uno dei temi principali della NBA della prima metà del decennio scorso, i Los Angeles Lakers vinsero 3 titoli NBA e raggiunsero per 4 volte la finale, prima che O’Neal lasciasse LA per la Florida ed i Miami Heat nell’estate 2004. Entrambi i giocatori avrebbero vinto ancora con Lakers e Heat rispettivamente, guadagnandosi uno spazio di assoluto rilievo nella storia dei grandi del basket e dello sport USA.

A proposito di etica del lavoro, una cosa che non sopporto” prosegue Bryant “Sono le persone che non si impegnano come potrebbero, e che soprattutto si comportano invece come se lo facessero. Io e lui (O’Neal, ndr) eravamo sempre sotto: ‘Non mi hai dato la palla’ e cose così, ed io rispondevo: ‘Se nel tempo in cui io ho fatto avanti e indietro per il campo attacco-difesa tutto il tempo, tu sei ancora a metà campo, cosa dovrei fare io?Molte delle nostre diatribe venivano da questo“.

Non m’importava che lui fosse più grosso o vecchio di me, alcuni compagni dell’epoca come Rick Fox ad esempio pensavano che fossi matto da legare… ma io non mi tiro indietro. C’era comunque un livello minimo di rispetto tra di noi, lui era abituato a stuzzicare tutti e nessuno aveva il coraggio di fronteggiarlo, e quando vide che c’era qualcuno che non aveva paura, che rispondeva… beh, credo abbia pensato anche lui: ‘questo ragazzino è un pazzo’. La nostra relazione è iniziata più o meno così

Poi Kobe Bryant racconta un episodio di una partita a Phoenix, contro i Suns durante il primo anno NBA del futuro Black Mamba nel 1996: “Eravamo a Phoenix, in attacco davamo sempre la palla a lui perché nessuno poteva marcarlo, gli facevano sempre fallo ma lui non segnava un libero nemmeno per sbaglio (ride, ndr). Allora in un’azione, Shaq mi ridà il pallone per un re-post ed io penso: ‘non gliela ridò di certo’ ed ho iniziato a tirare azione dopo azione. Durante un time out O’Neal si avvicina e mi dice: ‘guarda che sono libero’, ed io : ‘Ok, ok’, e così di nuovo in campo, io tiro e lui mi chiede di dargli il pallone. Ad un certo punto gli dico: ‘Vuoi la palla? Prendi il rimbalzo quando sbaglio!” Avevo 18 anni…“.

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