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NBA Finals, Joel Embiid e Paul George rubano la scena in Gara 4

di Carmen Apadula

Joel Embiid e Paul George hanno fatto spettacolo durante Gara 4 delle NBA Finals 2024. Ma non entrando in campo, ovviamente. 

I due si sono infatti occupati della copertura mediatica del pre-partita, su ESPN. E in tanti hanno confessato che la loro apparizione è stata più entusiasmante della partita in sé.

George ha avuto l’intelligenza di non prendersi troppo sul serio, scherzando sul suo tanto atteso “debutto” alle Finals.

“Questa è la mia prima apparizione alle Finals, e mi dispiace che sia avvenuta in questo modo. Guardare il tutto da qui non è una bella sensazione” ha detto ridendo.

Ma il problema sta in ciò che ha detto Embiid. 

Il centro camerunese ha inizialmente parlato dei suoi progetti imminenti, e cioè le Olimpiadi.

Ha saltato più della metà dell’ultima regular season a causa di un infortunio al ginocchio. Ma sostiene che il suo recupero stia procedendo bene, e crede che sarà pronto a giocare con la Nazionale degli Stati Uniti a Parigi.

“Sta andando alla grande. Mi sto preparando per le Olimpiadi” ha detto. “Sarà un momento molto importante per me, perché lo sogno da quando ero bambino”.

Le condizioni di salute di Embiid sono state uno dei principali punti interrogativi che hanno gravato sopra il roster dell’USA Team dall’inizio della primavera. D’altronde Embiid è uno degli unici 3 centri della squadra, insieme a Bam Adebayo e Anthony Davis.

E il giocatore ha anche avuto varie opzioni tra cui scegliere. Avrebbe potuto giocare per la Francia e forse anche per il suo Camerun, che ha ancora una possibilità di qualificarsi. Ma, ad ottobre, ha dichiarato di aver scelto di giocare per gli Stati Uniti. Soprattutto perché suo figlio è, a tutti gli effetti, americano.

“Negli ultimi anni, ogni decisione che ho preso si è basata solo sulla mia famiglia” ha detto. “Avere la possibilità di rappresentare un Paese come gli Stati Uniti è qualcosa di enorme, visto che mio figlio è nato qui. Amo il mio Paese d’origine, ma volevo anche mettermi in gioco”.

E fin qui nessun problema. Il punto è che poi il giocatore ha iniziato a parlare, come è anche giusto che fosse, delle Finals

E ci ha tenuto a non nascondere il suo disprezzo per una delle due squadre in gara, sostenendo che fosse una cavolata il fatto che i Boston Celtics possano effettivamente diventare una dinastia. Per poi dire apertamente di odiare anche la città.

“L’intero Est è stato pieno di infortuni quest’anno, me compreso” ha detto. “Non li sopporto. Odio Boston”.

E poi, ha sganciato la bomba

Embiid ha infatti continuato a dare credito ai tifosi della città, prima di accennare (in modo neanche troppo velato) a come i Philadelphia 76ers possano arrivare allo stesso livello.

“Spero solo che in questa offseason troveremo il modo di migliorare e di aggiungere qualche pezzo” ha detto con un enorme sorriso sul volto, mentre guardava George, seduto accanto a lui.

Ora, non è certo un segreto che i 76ers siano interessati a prendere Paul George, nel caso in cui diventasse un free agent. La stella dei Los Angeles Clippers ha infatti una player option da 48.8 milioni di dollari nel contratto, e non è ancora riuscita a raggiungere un accordo per un’estensione contrattuale con i Clips.

Secondo Brian Windhorst di ESPN, Philadelphia è una destinazione non così tanto improbabile per George, siccome il team ha liberato il cap space, così da potergli offrire un contratto al massimo salariale.

Non si può certo dire che il giocatore sia fortunato per quanto riguarda le condizioni fisiche, ma nell’ultima stagione ha giocato 74 partite e viaggiato con una media di: 22.6 punti, 5.2 rimbalzi, 3.5 assist e 1.5 palle rubate a partita. 

Di certo potrebbe adattarsi bene al roster di Philly. Ma non è chiaro da che lato possa pendere la sua scelta, anche (e soprattutto) in termini economici. 

Non sappiamo se è disposto a rinunciare ad un po’ di soldi per unirsi ai 76ers. E ci sono anche altri potenziali pretendenti come gli Orlando Magic e gli Oklahoma City Thunder, che sono da tenere sotto controllo. 

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