I Los Angeles Lakers conservano l’imbattibilità fuori casa, contro i Chicago Bulls arriva la nona vittoria stagionale in trasferta e per l’occasione, il ritorno a casa per Anthony Davis è positivo, con la star ex Pelicans che si sblocca in attacco dopo alcune prove opache.
I Lakers vincono per 101-90, Davis chiude con 37 punti e 6 rimbalzi in soli 28 minuti di gioco. I Bulls sono disastrosi in attacco nel primo tempo, segnano solo 33 punti e non sono mai in partita. Partita che allo United Center è tutt’altro che bella, ma che serve ameno a Anthony Davis er ritrovare ritmo in attacco: per lui 14 su 21 al tiro contro la frontline troppo leggera di Chicago che è senza Wendell Carter Jr.
LeBron James gioca 28 minuti e chude con una doppia doppia da 17 punti e 11 rimbalzi, con 6 su 16 a tiro. Per i Bulls si salva solo Zach LaVine che però tira male e perde ben 7 palloni.
Lakers, LeBron e Davis riflettono su Kobe a un anno dalla morte
I Los Angeles Lakers sono nel bel mezzo di una lunga trasferta di 6 partite lontani dallo Staples Center, cosa che finora non ha impedito ai giallo viola di preservare il primo posto nella Westen Cofnerence davanti ai Clippers e ai sorprendenti Utah Jazz. Il tutto in un momento dell’anno particolare quanto triste per tutta la famiglia Lakers. Mancano solo due giorni infatti al primo anniversario della morte tragica di Kobe Bryant, scomparso lo scorso 26 gennaio assieme alla figlia di 13 anni Gianna Maria e a altre 7 persone in un incidente aereo a Calabasas, Los Angeles.
Dopo la partita con i Bulls c’è stato spazio per le emozioni per i Lakers: “Dicono che il tempo guarisce tutte le ferite, e anche per noi ci vorrà tempo per elaborare qualcosa di così tragico e devastante. Per quanto mi riguarda cerco di non tornare mai con a mente a quei momenti, perché è davvero un ricordo cupo. Per me come per tutte le persone che sono state travolte, qui ai Lakers“, dice LeBron James.
“Le leggende non muoiono mai perché vivono in eterno, e Kobe è un esempio di questo (…) tante persone al mondo vorrebbero fare come ha fatto lui, apprendere direttamente dai più grandi cme Michael Jordan e avere successo come ha fatto lui. In pochi però hanno la sua determinazione, la sua capacità di pensiero. Invece Kobe ci è riuscito, e lo ha fatto per così tanti anni… una cosa che merita grandissimo rispetto, io lo rispeto tantissimo per il giocatore che è stato e per quello che ha fatto“.
“Dopo un anno iniziamo davvero a realizzare che se ne sia andato” così Anthony Davis “Personalmente ho ancora dei problemi, faccio ancora fatica a crederci. Non sapevo fino all’anno scorso quanto davvero Kobe avesse avuto un impatto sula vita delle persone, anche fuori dal basket. La Mamba Mentality, tutti ne parlavano anche in altri sport, anche in campi che con lo sport non c’entravano…“.