I Brooklyn Nets si trovano a fare i conti con un Ben Simmons mai tornato ai livelli del giocatore visto a Philadelphia con i 76ers. I continui problemi fisici, la tranquillità mentale mai ritrovata e prestazioni al di sotto delle aspettative lo hanno posto come pedina di scambio per la squadra allenata da Jacque Vaughn.
Ora, l’ultimo infortunio al ginocchio sinistro terrà fuori l’australiano per un tempo indefinito.
Nets, come Ben Simmons sta gestendo l’infortunio
A parlare dell’infortunio è proprio l’ex Philadelphia 76ers : “Lo rivaluteremo tra circa una settimana e vedremo a che punto sono. Ci sono alcuni obiettivi che devo raggiungere. Devo tornare al massimo della forma”. Il problema maggiore nel ginocchio di Simmons è stata la presenza di liquido nel ginocchio sinistro, poi drenato, e la successiva iniezione di plasma PRP, arricchito con piastrine, prima della pausa dell’All-Star Game. La speranza era che avrebbe alleviato il fastidio al ginocchio, ma dopo un paio di allenamenti il dolore si è riacceso.
A confermarlo è proprio Simmons che ha aggiunto: “La mia pausa è stata solo di riabilitazione e stavo cercando di tornare in campo. E poi, ovviamente, abbiamo giocato cinque contro cinque cinque in allenamento, il che è stato positivo. Ma io non mi muovevo, non avevo esplosività e non avevo quella forza”. Avere un giocatore a mezzo servizio è una grana per tutte le squadre, specialmente se quel giocatore è una prima scelta al draft NBA ed è vincitore del Rookie of The Year. Le medie di Simmons sono impietose: 6,9 punti, 6,3 rimbalzi, 6,1 assist e 43,9 % ai tiri liberi in questa stagione, tutti minimi in carriera.
I Nets, dopo aver salutato Kyrie Irving e Kevin Durant in pochissimo tempo, si ritrovano con una squadra priva di un vero e proprio punto di riferimento. Ben Simmons è un lontano parente del giocatore visto a Philadelphia e il record, nonostante sia positivo (34-25) anche dopo la sconfitta contro gli Chicago Bulls per 87-131 mostra comunque una mancanza di continuità da parte della squadra di Vaughn. Quale sarà il futuro della franchigia di New York, sponda Brooklyn?