Con 5 minuti ancora da giocare nel quarto periodo e i Kings avanti nel punteggio per 107-105, Rajon Rondo abbandona Tyrese Haliburton nell’angolo sinistro, per tentare di cogliere uno sfondamento “telefonato” su Richaun Holmes che va a prendere posizione a centro area in transizione offensiva.
Rondo, toccato da Holmes, casca a terra senza posizione mentre Haliburton, servito da De’Aaron Fox con metri e metri di spazio, infila la tripla del 110-105 Sacramento.
E’ solo la più vistosa delle troppe papere difensive compiute dai Los Angeles Lakers alla loro sesta sconfitta di preseason, stavolta per 116-112 contro i Kings in trasferta. Non sono bastati dall’altra parte i 30 punti di LeBron James e il risveglio (offensivo) di Russell Westbrook, che chiude con 18 punti ma che continua, in questa primissima parte di stagione, a contornare il suo periodo di ambientamento in quella che è la sua terza squadra in 4 anni, con un mare di palle perse.
Per la quinta volta su sei partite, i Lakers subiscono più di 115 punti. E’ solo preseason, erano fuori per infortunio e riposo Trevor Ariza, Talen Horton-Tucker, Malik Monk, Kendrick Nunn e Wayne Ellington, e di fronte i Lakers si trovano un Terence Davis infuocato, autore di 6 triple.
Le 15 palle prese di squadra in attacco sono “genuine”, figlie della volontà evidente di Westbrook di provare a servire James e Anthony Davis, e di un Rajon Rondo che è di fatto costretto a giocare partite inutili ai fini del risultato, con la concentrazione che ne deriva.
Le amnesie difensive dei Lakers sono parse fino a oggi figlie invece di come il nuovo roster è stato assemblato. Westbrook, Rondo, Carmelo Anthony e Ellington non sono buoni difensori, così come non lo è più da tempo DeAndre Jordan, che paga l’età, il fisico ingombrante e la poca mobilità di piedi. Dwight Howard gioca da portiere, compie un paio di stoppate altisonanti, ma sotto canestro Tristan Thompson e Holmes reggono il colpo, Sacramento (4-0 in preseason!) finisce per vincere con un Fox normale e il 39% al tiro, segnando comunque 116 punti, anche grazie ai 26 tiri liberi guadagnati.
Dopo la partita, coach Vogel ha parlato di “esperimenti“, anche col quintetto base, in attesa di fare una scelta definitiva. “Speriamo di trovare presto una soluzione stabile, ma per ora possiamo ancora fare qualche esperimento, quello che cerchiamo è però coesione, e rapidamente. Vogliamo dei ragazzi in grado di capire in fretta le cose nuove (…) oggi tante second unit avversarie sono fatte di quintetti piccoli, e questo ad esempio cambia l’efficacia di un secondo quintetto con Dwight Howard, rispetto a due anni fa“, risponde poi Frank Vogel, che sembra dunque orientato verso uno starting five classico, con Davis da ala forte accanto a Jordan o all’ex star degli Orlando Magic.