Vittoria tanto inattesa quanto importante per gli Houston Rockets, che si impongono per 126-117 sul campo degli Utah Jazz in back-to-back, nonostante le pesanti assenze di James Harden, Russell Westbrook e Clint Capela, lasciandosi immediatamente alle spalle il ko in casa dei Denver Nuggets. In avvio di gara, le due squadre omaggiano Kobe Bryant, tragicamente scomparso in seguito a un incidente in elicottero. Dopo due giorni, è inevitabilmente ancora complicatissimo farsene una ragione e il ricordo dell’ex fuoriclasse dei Los Angeles Lakers è vivissimo nella memoria di giocatori, allenatori, tifosi e appassionati.
A trascinare i Rockets ci pensa Eric Gordon, che si rende autore della miglior partita della sua carriera, mettendo a referto ben 50 punti (career-high), 6 rimbalzi, 3 assist, 2 palle recuperate e una stoppata col 64% dal campo (14/22) e il 54.5% da dietro l’arco (6/11). Sugli scudi anche Austin Rivers e Danuel House: il primo fa registrare 21 punti, 4 rimbalzi, un assist, un recupero e 2 stoppate, il secondo chiude con una doppia doppia da 21 punti, 11 rimbalzi, 2 assist e 5 palle rubate col 43% al tiro (6/14) e il 40% dalla lunga distanza (2/5). Aggiungono 9 punti a testa l’ex di turno Thabo Sefolosha e P.J. Tucker, mentre Michael Frazier ne segna 6 in 20′.
“Mi sento come se stessi tornando finalmente a essere il giocatore che sono sempre stato. Ho detto a tutti che quando si subisce un intervento chirurgico nel corso di una stagione, tornare ai propri livelli è un processo che richiede tanta pazienza.”, ha dichiarato al termine della gara Eric Gordon, tornato da poche settimane sul parquet dopo aver saltato 22 partite in seguito a un’operazione al ginocchio. Il classe ’88 è diventato il secondo giocatore dei Rockets a segnare almeno 50 punti in una partita negli ultimi 24 anni, un’impresa che fino alla scorsa gara era riuscita soltanto al suo compagno di squadra James Harden.
Oltre a ciò, il numero 10 di Houston sta viaggiando a medie di 20 punti col 43% dal campo e il 40% da dietro l’arco da quando è tornato a disposizione. “Ti stupisci e basta. Sembra una palla da bowling quando attacca il ferro, gli avversari gli rimbalzano addosso. Fisicamente è davvero tosto e difficile da contenere.”, le parole di Austin Rivers, che ha elogiato il suo compagno di squadra Gordon, protagonista di una serata da incorniciare.
“Eric sta bene fisicamente e non prova alcun tipo di dolore, è solo la prima volta che sta così bene nell’ultimo anno e mezzo. Avrà i suoi alti e i suoi bassi, come tutti, ma mi fido molto di lui e so che farà molto bene. Per noi è fondamentale e speriamo che riesca a stare in forma il più a lungo possibile.”, ha dichiarato coach Mike D’Antoni in merito alla prestazione e alla condizione del suo Sesto uomo, che contro i Jazz ha indossato i panni di Harden.
Rockets senza Harden e Westbrook? Ci pensa Splash Gordon!
Career-High 50 PTS for @TheofficialEG10! ?
? 50 PTS
➡️ 6 REB
✔️ W pic.twitter.com/3GzjQKrRXF— Houston Rockets (@HoustonRockets) January 28, 2020
I Rockets tirano col 37.5% da dietro l’arco (15/40), mentre i Jazz non vanno oltre il 29% (12/42). Gli ospiti si aggiudicano anche la battaglia dei rimbalzi (40-38), nonostante giochino di fatto senza un centro in quintetto (il posto di Capela lo prende P.J. Tucker, Isaiah Hartenstein gioca appena 6′ e Tyson Chandler è indisponibile).
Rudy Gobert che ne cattura 14 ma è l’unico a dare una mano sotto le plance ai suoi. Il centro francese fa registrare anche 12 punti, un recupero e 2 stoppate, tirando col 60% dal campo (3/5), ma i migliori tra le file dei padroni di casa sono Donovan Mitchell, autore di 36 punti, 3 rimbalzi, 4 assist e 3 palle recuperate col 56% al tiro (14/25), e Bojan Bogdanovic, che mette a referto 30 punti, un rimbalzo e 2 assist col 56% dal campo (10/18) e il 54% da tre (7/13).
“Di certo non ci aspettiamo di fare bene in ogni partita, è naturale che capitino gare come questa. L’importante sarà vedere una risposta di carattere, dobbiamo reagire subito.”, ha commentato Mitchell, indubbiamente tra i pochi a salvarsi in una serata decisamente da dimenticare per i suoi Jazz.
Deludono, invece, Joe Ingles, che non va oltre quota 7 punti, 2 rimbalzi e 6 assist col 25% al tiro (2/8) e il 14% dalla lunga distanza (1/7), e Mike Conley, che in uscita dalla panchina mette a referto 10 punti, 3 rimbalzi e 4 assist col 44% dal campo (4/9) e nessuna delle quattro triple tentate a bersaglio in 25′. L’ex Memphis Grizzlies non sembra essersi adattato nel migliore dei modi in quel di Salt Lake City e continua a fare fatica, tanto che statisticamente quella attualmente in corso è una delle peggiori, se non la peggiore, della sua carriera.
“Non siamo stati concentrati su numerosi aspetti. Eric Gordon ha fatto una partita fantastica, è uno dei migliori attaccanti della lega. Stasera, senza Harden e Westbrook, avevano bisogno dei suoi punti ed è stato ancor più aggressivo del solito.”, le parole di coach Quin Snyder.
I Jazz tornano così a perdere dopo ben quattro vittorie consecutive e sono attualmente quarti in classifica ad Ovest, con lo stesso record dei Denver Nuggets terzi e un successo, ma anche una partita, in meno rispetto ai Los Angeles Clippers secondi. I Rockets, dal canto loro, restano al sesto posto, a pari merito coi Dallas Mavericks quinti.