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Dallas Mavericks

Da quando Mark Cuban è proprietario dei Dallas Mavericks, la squadra ha sempre frequentato le zone alte della classifica della Western Conference e raggiunto due volte le finali NBA. La vittoria del 2011 contro i Miami Heat del big three LeBron-Wade-Bosh il fiore all’occhiello dell’era Dirk Nowitzki, il giocatore simbolo dei Mavs.

Dirk ha smesso ma la squadra è passata di mano ad un’altra star europea, il fenomenale Luka Doncic che è già uno dei miglior giocatori della lega. Di fianco a “Luka Magic” dal 2021 il nuovo coach Jason Kidd, e dal 2023 Kyrie Irving. Nel 2024 Cuban ha ceduto la squadra, i Mavs sono tornati alle NBA Finals ma a sorpresa, la nuova proprietà della squadra ha deciso di cedere Doncic via trade! Luka è finito ai Lakers, a Dallas è arrivato Anthony Davis.

Dallas Mavericks, la squadra

  • anno di fondazione: 1980
  • proprietario: Patrick Dumont (Las Vegas Sands Corporation)
  • general manager: Nico Harrison
  • allenatore: Jason Kidd
  • arena: American Airlines Center
  • maglie ritirate: 12, 15, 22, 41
  • palmares: 1 titolo NBA (2011)

Dallas Mavericks oggi

I Mavs avevano in Luka Doncic non solo l’edere di Nowitzki, ma potenzialmente uno dei migliori giocatori della sua epoca. A soli 25 anni Doncic è un potenziale MVP e i Mavericks hanno costruito su di lui una contender. Nel 2024 i Mavs hanno stupito con una seconda parte di stagione di livello e dei playoffs straordinari, con Doncic e Kyrie Irving e con l’arrivo sul mercato di Daniel Gafford e PJ Washington. Dallas ha raggiunto le NBA Finals per la prima volta dal 2011, perdendo per 4-1 contro dei Boston Celtics troppo forti. L’idea nel 2024-25 è quella di tornare ancora in finale. Dereck Lively II ha impressionato da rookie e dalla free agency 2024 è arrivato il colpo: Klay Thompson, che ha lasciato gli Warriors dopo 13 anni e tanti successi. Alla trade deadline del febbraio 2025 la sorpresa: Dallas ha deciso di cedere Luka Doncic con una trade controversa, e spedirlo ai Los Angeles Lakers in cambio di Anthony Davis. Una mossa che farà discutere per diverso tempo e che ha reso suo malgrado il Gm Nico Harrison una “celebrità”. Ma solo il campo darà un verdetto.

La draft lottery ha però sorriso ai Mavericks, che hanno avuto la prima scelta assoluta e hanno selezionato Cooper Flagg da Duke. Attesissimo, la “grande speranza bianca” del basket USA potrebbe cambiare il corso della franchigia esattamente come hanno fatto Nowitzki e Doncic prima di lui… La stagione 2025-26 sarà però non priva di sfide, Kyrie Irving è infortunato e sarà fuori a lungo, e le condizioni fisiche di Davis preoccupano sempre. Il roster al completo è però di altissimo livello.

Dallas Mavericks roster 2025-2026

  • Kyrie Irving, G (infortunato)
  • Anthony Davis, F\C
  • Klay Thompson, F
  • PJ Washington , F
  • Cooper Flagg, F
  • Daniel Gafford, C
  • Dereck Lively II, C
  • Dwight Powell, C
  • Max Christie, G
  • Naji Marshall, F
  • Caleb Martin, F
  • D’Angelo Russell, G
  • Jaden Hardy, G
  • Olivier-Maxence Prosper, F
  • Brandon Williams, G
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Mavs, infortunio per Daniel Gafford e 2-3 settimane di stop

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Mavs, Davis coi “goggles” a vita e Kidd frena su Irving: “Non è avanti nel recupero”

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Mavs, Lively II out per gara 4 ma recupera Maxi Kleber

di Michele Gibin
Scritto da Michele Gibin

I Dallas Mavs saranno senza Dereck Lively II per gara 4 contro Minnesota, salvo sorprese, ma potrebbero ritrovare Maxi Kleber dopo 3 settimane di stop per infortunio.

Lively II è indicato come “doubtful” per gara 4 a Dallas, con i Mavs avanti per 3-0 nella serie contro i Timberwolves. Il centro ex Duke ha rimediato in gara 3 una paurosa ginocchiata involontaria sul capo da parte di Karl-Anthony Towns e ha dovuto abbandonare il campo dopo appena 9 minuti. Gli esami hanno escluso un trauma cranico per il giocatore che ha però bisogno di alcuni giorni per riprendersi dai postumi del colpo, che hanno interessato il collo.

Maxi Kleber è invece indicato come “questionable” nell’injury report di gara 4, il tedesco è quindi da intendersi in forse per la partita dopo oltre tre settimane di stop. Kleber si era infortunato durante la serie di primo turno vinta contro gli LA Clippers, per lui una lussazione alla spalla destra che lo aveva tenuto fuori per tutta la serie contro gli OKlahoma City Thunder nel turno successivo. I tempi di recupero per il veterano dei Mavs erano indicati in 3-4 settimane, e così è stato.

Con Maxi Kleber coach Jason Kidd recupera un’alternativa importante in mezzo all’area rispetto a Daniel Gafford e Dereck Lively II, in grado di allargare il campo col suo tiro da tre punti. Nella serie contro i Clippers prima di fermarsi, aveva segnato 10 delle 18 triple tentate.

In gara 4 i Mavs giocheranno in casa per qualificarsi alle prime NBA FInals dal 2011, e le prime dell’era Luka Doncic. A Est i Boston Celtics si sono già qualificati, con la vittoria contro gli Indiana Pacers per 4-0.

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Mavs, Dereck Lively II esce per infortunio in gara 3

di Michele Gibin
Scritto da Michele Gibin

I Dallas Mavs sono avanti per 3-0 nella serie contro i Minnesota Timberwolves, ma hanno perso dopo 9 minuti di gioco Dereck Lively II per infortunio.

Lively II ha rimediato una tremenda ginocchiata involontaria da Karl-Anthony Towns nel secondo quarto di gioco, Towns lo ha colpito alla nuca mentre saltava a rimbalzo e il lungo dei Mavericks era caduto a terra. Lively II è rimasto a terra per diversi minuti ma è per fortuna riuscito a rialzarsi e a lasciare il terreno di gioco sulle sue gambe, nelle prossime ore si sottoporrà agli esami previsti dal protocollo NBA per i traumi cranici.

L’ex Duke rischia di dover saltare gara 4, Dereck Lively II è stato uno dei migliori per Dallas accanto a Luka Doncic e Kyrie Irving nella serie contro i Twolves dove non ha ancora fallito un tiro dal campo, 12 su 12 in 2 partite e poco più. In gara aveva segnato fino a quel momento 6 punti con 3 rimbalzi.

I Mavs si sono portati a una sola vittoria dalle NBA Finals e possono chiudere la serie già in gara 4 sempre al Target Center di Minneapolis, martedì notte.

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Mavs a un passo dalle Finals, con Doncic e Irving “miglior backcourt NBA”

di Michele Gibin
Scritto da Michele Gibin

Kyrie Irving e Luka Doncic si erano divisi gara 1 e gara 2 per portare i Dallas Mavs avanti per 2-0 nella serie, e in gara 3 contro i Minnesota Timberwolves disperati e spalle al muro, hanno unito le forze come forse mai prima.

I Mavericks hanno vinto in casa per 116-107 e sono ora avanti per 3-0 nella serie di finali di conference contro i Twolves, e con un piede e mezzo alle NBA Finals, esattamente come i Boston Celtics dall’altra parte, a Est. Irving e Doncic hanno segnato 33 punti a testa, Kyrie ha segnato 14 punti nel solo quarto periodo e Dallas ha neutralizzato la quasi tripla doppia di Anthony Edwards, da 26 punti con 9 rimbalzi e 9 assist ma 5 palle perse.

I Mavs l’hanno spuntata nel quarto quarto per 29-20, Luka e Kyrie hanno segnato da soli quasi gli stessi punti di Minnesota (18-20). E’ stata una tripla di PJ Washington però a mettere avanti Dallas definitivamente a 3:38 dal termine, i Twolves da quel momento non hanno più fatto canestro. Minnesota era stata in svantaggio anche di 12 punti nel primo tempo ma aveva rimontato col momento migliore di gara 3 di Edwards, portandosi brevemente avanti (79-77).

Karl-Anthony Towns ha giocato una brutta gara 3, da 5 su 18 al tiro e 0 su 8 da tre fallendo tanti buoni tiri, Minnesota ha sparato con 9 su 30 dalla distanza. Difensivamente, i Twolves pagano l’accoppiata Mike Conley-Towns con Doncic e Irving a attaccare, la strategia di coach Chris Finch di raddoppiare subito nell’azione Doncic non è efficace, lo sloveno è troppo abile nel leggere la pressione difensiva e creare dei 4 vs 3 che Dallas sfrutta, con Dereck Lively II, Washington e Derrick Jones Jr.

Dallas che perde però Lively II per infortunio nel primo tempo, quando cadendo a terra durante un’azione difensiva riceve una tremenda ginocchiata involontaria alla nuca da Towns. Il rookie da Duke deve uscire, si sottoporrà a esami al collo e per scongiurare un trauma cranico. I Mavs non si scompongono però, Jason Kidd butta in campo il veterano Josh Powell e vara dei quintetti piccoli con Washington da centro, che nel quarto quarto liberano spazio per Irving.

“E’ nei finali di partita tirati che ci guadagnamo il nostro contratto” ha detto Kyrie Irving dopo la partita. Per lui anche 4 assist e 4 palle perse con 3 triple “Stiamo mostrando quanto abili siamo, quanto profonda è la nostra squadra e che sfida sia affrontarci. Io e Luka? Si tratta di scegliere, o me o lui“. Già in gara 2, dove non aveva brillato particolarmente, Irving aveva comunque segnato 13 punti nel quarto quarto.

“C’è un motivo se lo chiamano Mr Quarto Quarto o qualcosa del genere no? E’ nato per giocare in situazioni del genere, il pallone va a lui in quei momenti“, concede Luka Doncic.

Per coach Kidd, “Luka e Irving si complementano a vicenda se si parla di abilità e maturità in campo. Kyrie è in giro da un bel po’, ha giocato con e contro i migliori e non gli importa essere il numero uno o due. Quest’anno lo ha dimostrato, è tranquillo, sereno e paziente, sta bene. E c’è da discuterne ora, Doncic e Irving sono la miglior coppia di guardie della NBA?“.

Nessuna squadra come noto ha mai rimontato ai playoffs NBA e vinto una serie partendo da uno 0-3. In gara 4 Minnesota proverà a allungare la serie e riportarla a Minneapolis per gara 5. In gara 4 Dallas giocherà per conquistare le prime NBA Finals dal 2011, e le prime dell’era Luka Doncic.

Per Dallas, PJ Washington ha segnato 16 punti con 8 rimbalzi, per i Twolves doppia cifra dalla panchina per Kyle Anderson e Naz Reid e Jaden McDaniels ha chiuso con 15 punti. Rudy Gobert ha avuto problemi di falli ed è rimasto in campo per soli 29 minuti.

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Edwards spuntato anche in gara 2: “Non posso controllare gli errori, ma mie giocate giuste”

di Alessandro Buongiorno
Scritto da Alessandro Buongiorno

Dopo una grande esposizione mediatica, Anthony Edwards fallisce anche in gara 2. È stata una partita aperta fino agli ultimi possessi. Gli occhi erano tutti sulla guardia di 22 anni, negli ultimi attimi, raddoppiato, ha deciso di passare la palla fuori dall’arco a Naz Reid ma con un errore che gli è costata la palla persa. Con 13 secondi rimasti, dopo la rimessa, in accoppiamento con Gobert dopo il pick and roll Luka Doncic ha messo la tripla che ha deciso la partita, 108-109. Nell’azione finale, nuovamente raddoppiato, ha ripetuto il passaggio a Naz Reid che stavolta ha provato la tripla sbagliandola.

“Stessa storia della scorsa notte: palle perse nei momenti decisivi della gara che non possono accadere” queste le parole di Chris Finch alla fine della partita. Il coach dei Twolves si è rimproverato anche di non aver chiamato time-out per far rientrare Mike Conley per fargli portare palla. 

Dopo una gara 1 da 19 punti tirando 6 su 16 dal campo, Edwards in gara 2 ha ottenuto 21 punti con 5 su 17. “Non sto prendendo tanti dei miei classici tiri, come i mid-range. Ma stiamo iniziando ad aprire gli occhi” così ha risposto Edwards alle domande sul tiro. Ha anche aggiunto: “Nel primo tempo ho avuto un paio di in-and-out. Non posso controllare gli errori durante una partita, non sono particolarmente stressato su quello che sto facendo offensivamente. Cerco solo di fare la giocata giusta e speriamo di vincere le prossime”.

Già in gara 7 contro Denver si erano notati problematiche al tiro. 30 su 89 nelle ultime 5. La stanchezza si vede. A soli 22 anni un giocatore così talentuoso forse non è ancora in grado di portarsi la squadra sulle spalle nei momenti decisivi, Karl-Anthony Towns è attualmente 10 su 32 dal campo troppo poco. Soprattutto se anche i tuoi compagni migliori non fanno la differenza. Dall’altro lato Luka Doncic ci riesce anche grazie all’apporto di un veterano come Kyrie Irving. Le due palle perse nel finale e lo scarico di responsabilità sono segni evidenti di come la serie potrà andare a finire se non ci sarà un cambio di rotta. 

Concludendo Edwards ha dichiarato: “Io e KAT, non possiamo decidere quando segnare o no, abbiamo sbagliato ma va bene così, ci rifaremo”.

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Doncic infilza Gobert, Dallas fa 2-0. E Edwards è tornato sulla terra

di Michele Gibin
Scritto da Michele Gibin

Magari Anthony Edwards sarà il nuovo Michael Jordan un giorno, ma Luka Doncic è… Luka Doncic oggi e in gara 2 delle finali della Western Conference i Minnesota Timberwolves ne hanno fatto le spese.

I Dallas Mavs hanno vinto per 109-108 e sono ora in vantaggio per 2-0 nella serie, grazie a una tripla a 3.2 secondi dal termine di Doncic, stampata in faccia a Rudy Gobert al termine di un ultimo minuto di partita crudele per Minnesota. Doncic ha segnato 32 punti con la consueta tripla doppia da 13 assist e 10 rimbalzi, mentre Ant Edwards dall’altra parte ha buttato via due palloni e passato il tiro della vittoria allo scadere a Naz Reid, che fino a quel momento era stato invero quasi infallibile dalla lunga distanza.

Il tiro di Reid ha fatto dentro e fuori dal cerchio, Minnesota è ora sotto per 0-2 e ha ceduto entrambe le partite in casa al Target Center. Sembrava ieri che i Twolves erano avanti allo stesso modo contro Denver dopo due partite in Colorado, eppure.

Edwards ha giocato male anche in gara 2, con 5 su 17 dal campo per 21 punti con 7 assist. Rispetto alla prima partita della serie ha attaccato di più il canestro, con 10 tiri liberi guadagnati come prodotto, ma le sue esitazioni soprattutto nel finale contro la difesa di Dallas sono costate ai suoi. L’ex Georgia ha perso due palloni con due brutti passaggi verso Jaden McDaniels e Mike Conley, sull’ultima azione con pochissimo tempo sul cronometro ha scelto di scaricare tiro e responsabilità, forse influenzato dagli errori di cui sopra.

Ancor meno pronto al livello richiesto in una finale di conference è stato Karl-Anthony Towns, panchinato da coach Micah Nori per interposto Chris Finch per tutto il quarto periodo, per ragioni difensive e perché Naz Reid stava tirando e giocando meglio. Il sesto uomo dell’anno NBA 2024 ha chiuso con 23 punti e 7 su 9 da tre, per Towns 26 minuti e 15 punti con 4 su 16, se le sue percentuali al tiro non controbilanciano i suoi limiti difensivi e la tendenza a commettere troppi falli, per il dominicano la serie è decisamente in salita.

Chi non ha problemi in salita, come il suo connazionale Tadej Pogacar, è Luka Doncic. 5 su 11 da tre, 41 minuti di gioco, pochissime distrazioni e proteste con gli arbitri e la solita esecuzione mirabile, per sé e per i lunghi di Dallas. Daniel Gafford e soprattutto Dereck Lively II bravissimo a farsi trovare pronto e sveglio, e imbeccato a ripetizione da Doncic, ringraziano, per il rookie ex Duke 14 punti con 6 rimbalzi e 6 su 6 dal campo, tutte schiacciate. Gafford ha segnato 16 punti con 5 stoppate.

Kyrie Irving ha strappato la sufficienza in gara 2, nel quarto quarto ha persino sbagliato 3 tiri liberi ma ha segnato la tripla del 108-106 Minnesota a 1:06 dal termine, trovato dal solito geniale Doncic nell’angolo sinistro. Per Kyrie 20 punti con 6 assist.

Con due esecutori (in tutti i sensi) così in attacco, per Dallas si tratta soprattutto di vincere le battaglie chiave in difesa. Anthony Edwards si trova costantemente delle situazioni diverse tra raddoppi, blitz e anticipi, che lo costringono a pensarci quel secondo di più, le cose migliori per Minnesota accadono nel primo tempo con Mike Conley a guidare l’attacco e con Reid al posto di Towns. Per l’ex Memphis sono 18 i punti con 5 assist.

Gafford e Lively II vincono ancora sotto canestro contro Towns e contro un Rudy Gobert goffissimo quando suo malgrado deve ricevere e provare a finire al ferro. Il francese mette assieme una doppia doppia da 15 punti e 10 rimbalzi ma si mangia almeno 3 o 4 appoggi, troppo lento per le gambe esplosive dei due lunghi dei Mavs.

Luka Doncic ha descritto nel post partita il suo tiro vincente come un “semplice step back” dopo aver letto la situazione. Per i freddi numeri, la sua tripla contro Gobert è stato il secondo tiro da tre vincente ai playoffs in carriera, con almeno 5 secondi ancora da giocare, una cosa riuscita solo a LeBron James, Damian Lillard, Reggie Miller e Robert Horry prima.

“Mi sento di aver deluso i miei compagni sull’ultima azione” Gobert è persino troppo duro con sé stesso nel post partita “Mi hanno affidato l’ultima azione difensiva e lui ha segnato, mi prendo le mie responsabilità. La mia difesa? Abbastanza per uno normale, non per uno come Doncic“.

“Ho solo visto che avevo abbastanza spazio e ho deciso di tirare da tre. Mi sono preso il mio tempo e ho tirato, tutto qui“. ha commentato Luka.

La serie si sposta ora a Dallas, in gara 3 i Timberwolves giocheranno per sopravvivere e evitare uno 0-3 che significherebbe finali di fatto chiuse. Anthony Edwards ha sbattuto contro le prime due partite alle sue prime finali di conference in carriera, il 22enne ha messo assieme un 11 su 33 dal campo in gara 1 e gara 2, con 5 palle perse e troppi tiri da tre punti accontentandosi di ciò che la difesa di Dallas gli ha concesso. Nel quarto quarto, al netto degli errori nel finale, Edwards è stato più aggressivo e si è conquistato 6 tiri liberi, a Dallas servirà farlo sin dalle prime battute.

In gara 2 i Twolves sono stati in vantaggio anche per 57-40 nel secondo quarto ma Dallas ha chiuso bene la frazione tornando a -12. A metà terzo periodo Minnesota aveva toccato ancora il +10 ma ha segnato appena 22 punti nel quarto quarto contro i 30 dei Mavs.

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Occhio alle parole, Edwards! Irving risponde sul campo

di Mattia Picchialepri
Scritto da Mattia Picchialepri

I Dallas Mavericks si prendono gara 1 delle Western Conference Finals, battendo i Minnesota Timberwolves 106-103. Il duello tra Edwards e Doncic ha visto trionfare lo sloveno, con l’aiuto di un fido compagno: Kyrie Irving ha messo a segno 30 importantissimi punti per assicurare il successo nel primo atto della serie. Negli ultimi giorni hanno fatto discutere le parole di AntMan, che voleva a tutti i costi marcare l’ex giocatore dei Cleveland Cavaliers.

Irving replica a Edwards: “L’ho usato come motivazione”

Anthony Edwards non ha avuto dubbi: “Il mio avversario da marcare sarà Kyrie Irving: vediamo che cosa succederà”. Le parole del numero 5 dei Timberwolves sono invecchiate male: l’ex Celtics ha segnato 30 punti con il 52% dal campo. Irving ha parlato con ammirazione del giovane talento dei Minnesota Timberwolves, sottolineando l’importanza di una mentalità coraggiosa e senza paura. “Come pari, amico, lo adoro,” ha detto Irving. “Non c’è niente di meglio. Quando Ant era un po’ più giovane, sono sicuro che mi guardava e quando era al liceo io guardavo lui. Quella mentalità senza paura che ha è il motivo per cui lo adoro. Le sue parole? Le ho usate come motivazione“.

Le parole di Irving non solo riconoscono il talento e la determinazione di Edwards, ma evidenziano anche il rispetto reciproco che esiste tra i due giocatori. Il confronto tra i due sarà senza dubbio uno dei punti focali da seguire in Gara 2, prevista per venerdì. I fan sono già in trepidante attesa per vedere come si evolverà questa rivalità e come influenzerà le dinamiche di gioco. Con entrambe le squadre determinate a raggiungere la vittoria, ci si può aspettare una partita carica di emozioni e colpi di scena.

Mentre i Mavericks cercheranno di consolidare il loro vantaggio, i Timberwolves sperano di ribaltare la situazione, con Edwards pronto a mettere alla prova le sue abilità contro uno dei migliori giocatori della lega. La sfida tra Irving e Edwards promette di essere un evento imperdibile, arricchendo ulteriormente la narrativa di queste avvincenti finali della Western Conference.

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I Mavs puniscono i Timberwolves, gara 1 è di Doncic e Irving

di Riccardo Rivoli
Scritto da Riccardo Rivoli

I Dallas Mavericks battono i Minnesota Timberwolves in gara 1 in trasferta col risultato di 108-105. 30 punti per Irving e 33 per Doncic che a momenti alterni hanno dominato la gara punendo le scelte difensive di coach Finch. I Timberwolves perdono il fattore campo, ma la serie è ancora lunghissima.

La partita

La scelta di coach Finch sulla difesa dei pick-and-roll è stata simile a quella adottata contro Denver. McDaniels o Edwards, che rispettivamente marcavano Doncic e Irving passavano sopra al blocco e seguivano l’attaccante spingendolo verso il canestro; nel frattempo il lungo in difesa del rollante stava in drop coverage. Questo tipo di difesa ha funzionato su Doncic per la prima frazione di gara, ma nel quarto quarto Luka ha segnato un paio di tiri dal post alto e servito qualche alley-oop, punendo la scelta dei Timberwolves. Invece per quanto riguarda Kyrie, questa scelta non ha mai pagato, in quanto l’ex Cavs è un fenomeno dalla media distanza e nel trovare punti in area anche da marcato.

Non esiste una difesa che funzioni al 100% contro questa coppia, in quanto entrambi sono dei 3 level scorers eccezionali e questa notte lo hanno dimostrato. La scelta di Minnesota è stata quella di togliere il tiro da 3 punti (0/3 per Kyrie e 3/10 per Luka) e ci sono riusciti, limitare i canestri al ferro e non è andata sempre benissimo e infine concedere qualcosa in più dalla media.

Se questa dovesse ancora essere la politica difensiva dei Timberwolves, la presenza in campo di Gobert sarà fondamentale. Nei momenti in cui il francese lasciava il campo, Dallas arrivava al ferro indisturbata ogni volta. Con lui in campo Minnie ha comunque sofferto sotto il ferro, ma i Mavs erano costretti a uno sforzo maggiore per trovare la via del canestro. La squadra di coach Kidd è tra le migliori della Lega nel rim running, quindi togliergli la via del canestro sarebbe impossibile, ma Gobert e compagni dovranno fare un lavoro migliore perché perdere 62-38 il confronto dal pitturato è davvero troppo.

In tutto questo bisogna dare anche i giusti meriti a Gafford e Lively II, che hanno raccolto 20 rimbalzi, di cui 8 offensivi. Il loro lavoro è stato superlativo anche dall’altro lato del campo: Minnesota ha faticato a trovare penetrazioni pulite ed è stata costretta a tentare ben 49 triple, segnandone 18.

McDaniels ha tirato benissimo ancora una volta, segnando ben 6 triple su 9 tentativi e chiudendo la gara con 24 punti. Ant ha chiuso con 19 punti, 11 rimbalzi e 8 assist, tirando 6 su 16 dal campoe 5 su 12 da tre. Jones Jr gli ha negato la via del canestro, costringendolo a tirare quasi soltanto da 3 punti e Edwards è sembrato per la prima volta in questi playoff senza idee per battere l’uomo dal palleggio. KAT non ha tirato bene dall’arco (2 su 9) e ha chiuso con 16 punti, faticando ad imporre il suo vantaggio fisico su PJ Washington. Importantissimi i 26 punti in uscita dalla panchina di Minnesota per tenere viva la partita.

Abbiamo avuto una gara 1 molto equilibrata, in cui per ben 14 volte le squadre si sono scambiate la leadership sul punteggio. Dallas si trovava sul +8 nel quarto quarto, ma i Timberwolves erano riusciti a tornare in partita. Quella interferenza a canestro fischiata a KAT a 1:40 dalla fine poteva cambiare le sorti della partita, ma i Mavs sono stati più freddi sul finale. Decisivo ancora una volta Washington con la tripla del 104-102 e Doncic con uno stepback da fuoriclasse a 50 secondi dal termine per il +4.

Gara 2

Potremmo vedere più raddoppi da parte di Minnie sui due fenomeni in maglia Dallas per togliergli la palla dalle mani e accettare il 4vs3, sfidando così le percentuali del supporting cast, che sappiamo non essere una garanzia. La difesa applicata contro Denver non può essere riportata contro i Mavs perché qui i portatori di palla sono due, al posto del solo Jamal Murray.

Minnesota poi deve riuscire a portare Lively e Gafford lontano dal pitturato, per aprire la strada a Ant-Man e anche al resto della squadra, che si è sempre accontentata del tiro da 3 punti. 38 punti in area sono pochi, soprattutto quando il tiro da 3 non è esattamente la tua miglior arma. Una soluzione potrebbe essere un semplice pick-and-roll, arma poco usata dai Timberwolves, ma che spesso porta buone cose.

Kyrie e Luka si devono aspettare non che Finch stravolga la sua strategia difensiva, ma sicuramente una gamma di soluzioni più varia per fermare il pick-and-roll, quindi dovranno essere molto attenti e non farsi cogliere di sorpresa. Doncic poi dovrà essere molto migliore in difesa lontano dalla palla, perché dietro ai 24 punti di McDaniels ci sono diverse amnesie dello sloveno.

Gara 2 si giocherà sempre al Target Center di Minnesota sabato 25 maggio alle 2.30 italiane.

 

 

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Mavs-Timberwolves, la preview della serie: chi entrerà nella storia?

di Alessandro Buongiorno
Scritto da Alessandro Buongiorno

La notte ci ha regalato finalmente la finale di conference a Ovest: Mavs-Timberwolves. Minnesota ci arriva dopo aver battuto i campioni in carica, i Denver Nuggets, in una serie che è arrivata fino a gara 7, finita 90-98. Assoluto protagonista e ormai primo violino è stato Anthony Edwards. Siamo difronte alla sua consacrazione come giocatore, riportando la sua squadra in finale di conference esattamente 20 anni dopo. Dall’altra parte del tabellone, con dei pronostici più favorevoli, Dallas ha battuto gli Oklahoma City Thunder dopo 6 gare di alta intensità. In una sfida piena di giovani talenti, chi è emerso di più è stato l’ormai veterano Kyrie Irving, rispedendo al mittente tutte le critiche ricevute al momento della trade nel gennaio scorso. La serie tra queste due squadre sarà la più interessante di questa stagione, una sfida che si giocherà su alti livelli di intensità e tattica.

Mavs-Timberwolves: i precedenti in regular season 

  • Mavs vs. Wolves 101-119
  • Wolves vs. Mavs 118-110
  • Mavs vs. Wolves 115-108
  • Wolves vs. Mavs 121-87

Dallas Mavericks: roster e depth chart 

  • Luka Doncic (G)
  • Kyrie Irving (G)
  • Tim Hardaway Jr (G)
  • PJ Washington (F)
  • Daniel Gafford (C)
  • Maxi Kleber (F), infortunato
  • Dereck Lively II (C)
  • Josh Green (G)
  • Dwight Powell (C)
  • Dante Exum (G)
  • Oliver-Maxence Prosper (F)
  • Derrick Jones Jr (F)
  • Markieff Morris (F)
  • Jaden Hardy (G)

Dallas Mavericks: depth chart 

  • Kyrie Irving (Exum, Green)
  • Luka Doncic (Green, Hardaway Jr, Exum)
  • Derrick Jones Jr (Green, Hardaway Jr)
  • PJ Washington (Jones Jr, Morris)
  • Daniel Gafford (Lively II, Powell)

Minnesota Timberwolves: roster e depth chart 

  • Nickeil Alexander-Walker, G
  • Kyle Anderson, F
  • Jaylen Clark, G
  • Mike Conley, G
  • Anthony Edwards, G
  • Luka Garza, C
  • Rudy Gobert, C
  • Justin Jackson, F
  • Jaden McDaniels, F
  • Jordan McLaughlin, G
  • Leonard Miller, F
  • Josh Minott, F
  • Wendell Moore Jr, G
  • Monte Morris, G
  • Daishen Nix, G
  • Naz Reid, C
  • Karl-Anthony Towns, F-C
  • T.J. Warren, F

Minnesota Timberwolves depth chart

  • G – Mike Conley (Morris, McLaughlin, Edwards, Alexander-Walker)
  • G – Anthony Edwards (Alexander-Walker, McLaughlin, Moore Jr, Minott)
  • F – Jaden McDaniels (Anderson, Alexander-Walker, Edwards, Warren)
  • F – Karl-Anthony Towns (Reid, Anderson, Warren, Miller)
  • C – Rudy Gobert (Reid, Towns, Garza, Miller)

Mavs-Timberwolves: le chiavi della serie

La difesa dei Mavs o l’attacco dei Wolves?

Questi playoffs stanno diventando famosi per il sistema difensivo di Minnesota. Dopo aver surclassato i Phoenix Suns per 4-0, e aver battuto con personalità i Nuggets, arriva l’esame Dallas. Luka Doncic è probabilmente l’attaccante più forte contro cui la difesa dei Wolves può affrontare e sicuramente gli riserveranno un trattamento speciale con Jaden McDaniels pronto a marcarlo per 48 minuti a partita. La fantasia di Kyrie invece può essere il vero bug nel sistema difensivo, soprattutto perché Mike Conley, seppur con grande esperienza, avrà vita difficilissima contro di lui. Sulla questione lunghi il discorso cambia. Negli anni passati, spesso, Rudy Gobert era stato criticato per la sua incapacità di uscire velocemente e in modo corretto sul perimetro. In questi playoff però, il neo dpoy, sta sorprendendo tutti ed ha aggiunto questa qualità al suo bagaglio difensivo, già ben ampio. I lunghi di Dallas, Gafford escluso, sono ottimi tiratori e possono vantare anche una crescita di prestazioni di PJ Washington che inizialmente dopo la trade non aveva pienamente convinto. 

Anthony Edwards e Luka Doncic: una sfida per la storia 

Il talento e il tempo sono dalla sua parte ma questa serie può diventare fondamentale e far diventare Edwards a soli 22 anni uno dei giocatori più forti della lega. Può essere la chiave della serie anche perché Dallas non ha un vero e proprio difensore adatto a contenere le sue caratteristiche. Con 28.9 punti a partita è il miglior scorer nei playoff tra le squadre ancora in corsa per il titolo. E in caso di vittoria sarebbe uno dei più giovani MVP delle finals. Nei momenti decisivi inoltre, ha sempre risposto presente anche quando, come in gara 7, non stava disputando una delle sue migliori partite. 

Dall’altra parte, Luka Doncic, è arrivato a un punto chiave della sua carriera. Questa serie può regalare allo sloveno la sua prima finale e può riportare Dallas, dopo ben 13 anni, a potersi giocare una chance per il titolo. In questi playoff sta regalando tante prestazioni di alto livello, anche se la sua efficienza è leggermente calata e la causa ovviamente è l’avere tutti gli occhi puntati su di lui. Se nelle prossime gare riuscirà a giocare mettendosi a disposizione della squadra può fare grandi cose. Con 27.3 punti, è secondo subito dopo Edwards. Unica nota negativa il 30% da tre. 

Mavs-Timberwolves dove e quando vedere le partite 

  • Wolves vs. Mavs 23 maggio 2024 02:30 ore italiane
  • Wolves vs. Mavs 25 maggio 2024 02:30 ore italiane
  • Mavs vs. Wolves 27 maggio 2024 02:00 ore italiane
  • Mavs vs. Wolves 29 maggio 2024 02:30 ore italiane
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Le partite della serie saranno visibili su NBA League Pass o sul canale 209 di Sky. Sky Sport NBA trasmetterà molte delle gare di playoffs, solitamente in lingua originale in diretta e in replica con commento in italiano il giorno seguente. A seguire i playoffs NBA 2022 ci saranno i soliti Flavio Tranquillo e Davide Pessina, assieme ad Alessandro Mamoli, Matteo Soragna, Marco Crespi e il resto della crew di Sky Sport. Le partite in replica verranno trasmesse sia sul 209 che su Sky Sport Uno e Sky Sport Arena, rispettivamente canale 201 e 204.

 

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NBA Playoffs, Dallas-OKC: Luka Doncic porta i Mavs alle finali di Conference

di Carmen Apadula
Scritto da Carmen Apadula

Per la seconda volta in tre stagioni, Luka Doncic ha portato i suoi Dallas Mavericks alle Western Conference Finals.

Lo sloveno ha concluso Gara 6 con 29 punti, 10 rimbalzi e 10 assist. E così, è diventato il quinto giocatore nella storia della NBA a registrare 3 triple doppie consecutive durante i playoffs.

Ma Doncic, che sta giocando con una distorsione al ginocchio destro e la caviglia sinistra dolorante, ha faticato per gran parte della serie. Ha infatti viaggiato con una media di 24.7 punti (un calo parecchio significativo rispetto ai suoi 33.9 della regular season) e ha tirato con il 44.7% dal campo, nonostante abbia ritrovato il suo tocco nelle ultime due partite.

Ma allora, come è possibile che i Mavs siano riusciti lo stesso a raggiungere le finali di Conference? Beh, è semplice. Perché quest’anno c’era qualcosa di diverso. Questa volta, Luka è circondato da un cast di supporto molto diverso. E c’è anche una seconda stella di tutto rispetto. Kyrie Irving.

Doncic ha infatti riconosciuto a Irving di avergli fornito sempre energia positiva, durante la stagione e durante la serie. Irving è diventato il leader emotivo dei Mavs, e lo dimostra il fatto che gli è stato chiesto di tenere un discorso nello spogliatoio, dopo che Dallas ha conquistato la vittoria.

Come si è visto per tutta la serie, i giocatori che stanno vivendo il loro primo anno a Dallas, hanno dato un contributo fondamentale soprattutto nelle rimonte. 

Irving e Doncic hanno segnato nel complesso 51 punti e 13 assist nella vittoria per 117-116 di Gara 6.

P.J. Washington, preso poco prima della trade deadline e che ha salvato i Mavs in un paio di partite della serie, in Gara 6 ha realizzato il tiro libero vincente a 2.5 secondi dalla fine. Ha terminato con 9 punti, evidenziati da una tripla su un passaggio di Doncic, per dare il vantaggio ai Mavericks a 2.01 minuti dalla fine.

Derrick Jones Jr., arrivato in estate con un contratto minimo per veterani, ha segnato 22 punti e ha dato un bel po’ di filo da torcere a Shai Gilgeous-Alexander in difesa. 

Dereck Lively II, premio dei Mavs per il tanking delle ultime due partite della fallimentare regular season dello scorso anno, ha travolto Oklahoma City dalla panchina con 12 punti e 15 rimbalzi. Insomma, i Mavericks hanno realizzato la rimonta in gran parte grazie a Lively, che ha giocato tutto il quarto periodo, contribuendo con 8 punti e 6 rimbalzi solo in quel quarto.

I Mavs attendono ora la vincente di Gara 7 tra i Minnesota Timberwolves e i Denver Nuggets. Una tra le due sarà l’avversaria per le Western Conference Finals, che inizieranno martedì sera.

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Dallas-OKC, Kyrie Irving: “Vincerà chi gestisce meglio il ritmo e la fisicità”

di Carmen Apadula
Scritto da Carmen Apadula

Kyrie Irving, dopo aver aiutato i Dallas Mavericks a vincere Gara 5 per 104-92 (contro gli Oklahoma City Thunder), ha parlato di quanto sia fisicamente impegnativo giocare le Western Conference Semifinals.

“Si tratta di ritmo e fisicità” ha detto. “Anche la scorsa serie era fisica, ma il ritmo era un po’ diverso. Credo che questa serie mi abbia messo alla prova fisicamente, mentalmente ed emotivamente”.

E, nonostante tutto, ha una media di: 14.4 punti, 6.8 assist e 2.4 rimbalzi.

L’approccio di Irving fino ad ora è stato tattico e composto. Si è concentrato sulle giocate giuste da fare, in base a come si presentava la difesa. Per tutta la serie, Irving ha affrontato un intenso esame difensivo, essendo spesso bersaglio di doppie e di coperture difensive aggressive.

“Mi tengono addosso quelli più atletici, e questo mi rende le cose difficili” ha confessato. “Quindi non mi dispiace rinunciare a me stesso per creare opportunità buone per i miei compagni di squadra, e mi piace vederli giocare bene”.

Irving ha infatti sottolineato l’importanza del saper leggere le difese. Del rimanere pronto a prendersi tiri più impegnativi quando è necessario, e del restare intenzionato ad avere un forte impatto difensivo, oltre che continuare a prendere ciò che gli viene dato offensivamente.

Mentre alcuni giocatori potrebbero non essere disposti a rinunciare alle prestazioni individuali come ha fatto Irving, lui ha ammesso che per giungere a questa conclusione ha dovuto maturare molto. Non vuole cadere in quella che ha descritto come una “trappola”, e cioè il fissarsi sul punteggio personale.

“Ho parlato di questo alcune volte, ma con il me stesso più giovane. Ho buttato troppe volte via le cose buone che stavo facendo perché volevo concentrarmi sul mio punteggio personale” ha spiegato. “Quindi non voglio cadere in quella trappola. Voglio davvero concentrarmi sulle vibrazioni positive che mi vengono date dai miei compagni di squadra”.

La profondità del roster dei Mavericks si è infatti rivelata cruciale, in particolare in Gara 5. E, anche dal punto di vista difensivo, i Mavs hanno sviluppato una solida identità, che Irving ha sottolineato con orgoglio.

“Siamo cresciuti e abbiamo permesso alla fiducia nelle reciproche abilità di fiorire” ha concluso. “Avremo bisogno che la nostra profondità si faccia valere e ci fornisca la giusta scintilla dalla panchina. Per ora, ci preoccupiamo solo di giocare a basket con il nostro stile”.

La vittoria in Gara 5 ha portato i Mavericks in vantaggio di 3-2 nella serie. Un’ulteriore vittoria farebbe avanzare Dallas alle Western Conference Finals, contro quella che (tra Minnesota e Denver) riuscirà a trionfare. 

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“Siamo una squadra speciale” Doncic e i Mavs sbancano OKC in gara 5

di Michele Gibin
Scritto da Michele Gibin

Per andare al Paycom Center, in trasferta in gara 5 con la serie sul 2-2 e dominare occorreva una squadra matura, anzi “speciale” come l’ha definita Luka Doncic dopo la vittoria per 104-92 dei suoi Dallas Mavs sugli Oklahoma City Thunder.

Dallas si è presa il 3-2 nella serie e la possibilità di chiuderla già in gara 6 in Texas, dopo una partita condotta dall’inizio alla fine e in cui ha mandato 5 uomini in doppia cifra. Doncic ha chiuso con una tripla doppia da 31 punti con 10 rimbalzi e 11 assist e finalmente buone percentuali da tre punti (5 su 11). Kyrie Irving come in gara 4 ha vestito i panni dei “distributore” con 12 punti e 5 su 11 dal campo, in gara 5 l’asso per coach Kidd è stato Derrick Jones Jr che ha segnato 19 punti in 28 minuti con 7 su 9 al tiro.

E’ stata la costanza dei Mavs lungo i 48 minuti a fare la differenza. OKC non ha pecccato in particolari aspetti della partita ma si è fermata a 10 tentativi dalla lunetta e ha forse indugiato in troppi tiri da tre punti, 40 (10 i canestri). Ma con l’area dei tre secondi presidiata da Daniel Gafford e Dereck Lively II, solo Shai Gilgeous-Alexander si è permesso con costanza di attaccare. SGA ha segnato 30 punti con 6 rimbalzi e 8 assist, per Chet Holmgren 13 punti e 4 rimbalzi e per Jalen Williams 12 punti. Le cattive percentuali hanno impedito a OKC di aprire la scatola difensiva di Dallas che ha invitato Lu Dort, Josh Giddey, Isaiah Joe e Cason Wallace a tirare.

In attacco i Mavs hanno invece preso come nelle partite precedenti ciò che la difesa dei Thunder ha concesso, giocando sulle proprie percentuali. Mossa che ha pagato con 14 triple di squadra e con PJ Washington, Irving e Jones Jr a colpire. Doncic, apparso meno sofferente fisicamente, è stato letale con i suoi canestri per tenere sempre OKC a due-tre possessi di distanza, come minimo.

“Siamo un gruppo speciale, siamo assieme da quanto, 5 mesi e mi sto divertendo un sacco con loro” ha detto Luka “Oggi mi sono concentrato solo sul basket, niente arbitri, niente lamentele, solo per fare ciò che amo fare di più, giocare. Con gli arbitri oggi ho parlato con calma, per tutta la gara. Col sorriso, direi“. Più facile da fare quando sei avanti nel punteggio e tutto gira per il verso giusto, ma un Doncic che non perde tempo e concentrazione a protestare deve fare ancora più paura a tutti.

I Dallas Mavs hanno condotto nel punteggio per 44 minuti su 48 e hanno toccato il massimo vantaggio sull’89-71 nel quarto periodo. PJ Washington e Dereck Lively II hanno chiuso entrambi con una doppia doppia e Dallas ha tirato con il 52% dal campo. Per essere una ara 5 in trasferta, una prova ai limiti della perfezione. “(In gara 4, ndr) li avevamo fatti rimontare, concesso troppo. E l’avevamo buttata via. Era stata colpa nostra. Ora ne dobbiamo vincere ancora una su due, siamo avanti ma dobbiamo chiudere in casa nostra, questa è la nostra mentalità“.

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NBA, come i rischi calcolati di Daigneult hanno riaperto la serie tra Thunder e Mavs

di Michele Gibin
Scritto da Michele Gibin

Un quarto quarto da 35-27 di parziale e un provvidenziale fallo di Shai Gilgeous-Alexander ai danni di PJ Washington, con i suoi avanti di tre punti, regalano agli Oklahoma City Thunder il punto del 2-2 nella serie contro i Dallas Mavs, per 100-96.

OKC è sotto nel punteggio per quasi tutta la partita a Dallas ma i Mavs sono traditi dalle percentuali basse nel quarto periodo, in cui Luka Doncic arriva in condizioni fisiche precarie. E’ proprio il giocatore sloveno a fallire il primo dei due tiri liberi che con 10 secondi ancora sul cronometro della partita avrebbero dato a Dallas la parità sul 96-96, Luka termina con una tripla doppia da 18 punti con 12 rimbalzi e 10 assist ma da 6 su 20 al tiro e 2 su 9 da tre.

Dall’altra parte sono Gilgeous-Alexander, Jalen Williams e Chet Holmgren i protagonisti. Shai segna 34 punti con 8 rimbalzi e 5 assist, il lungo ex Gonzaga chiude con 18 punti, 9 rimbalzi e 4 stoppate, SGA sigla poi la giocata della partita con la freddezza di commettere fallo su Washington a 3.2 secondi dal termine, con  i Thunder avanti per 98-95. In transizione offensiva con l’ultimo possesso della partita, i Mavs giocano per il pareggio, Doncic trova PJ Washington in punta sul perimetro, l’ex Hornets finta il tiro e in salto trova Tim Hardaway Jr nell’angolo destro. Hardaway si alza per tirare ma allo stesso momento l’arbitro ferma il gioco e fischia il fallo intenzionale di Gilgeous-Alexander su Washington, per mandarlo in lunetta in bonus e evitare un gioco da tre punti. Un rischio calcolato e che dà i suoi frutti, l’ala dei Mavericks sbaglia il primo tiro libero e la partita si chiude di fatto qui.

PJ Washington macchia una partita ancora di livello, dopo gli exploit di gara 2 e gara 3, e in cui ha segnato 21 punti con 12 rimbalzi e 5 triple a bersaglio. Il capolavoro tattico, seppur rischioso, lo compie però Gilgeous-Alexander. In precedenza era stato Jalen Williams a dare ai Thunder il +3 sul 94-91 a 1:29 dallo scadere.

I Mavericks hanno ceduto il fattore campo ai Thunder dopo esserselo preso vincendo a OKC in gara 2, gara 5 si giocherà al Paycom Center di Oklahoma City e la squadra di coach Mark Daigneault vi arriva sapendo di aver schivato un colpo da potenziale KO. Dopo la partita, Luka Doncic ha recriminato sulle percentuali in lunetta dei suoi, da 52%: “Inaccettabile, dovremo lavorarci su“. OKC ha fallito un solo libero in partita, 23 su 24, mentre Dallas si è fermata sul 12 su 23.

I Mavs sono stati in vantaggio anche di 14 punti in gara 4, mettendo in campo la miglior difesa possibile contro Shai Gilgeous-Alexander, riempiendo l’area con il duo Daniel Gafford e Dereck Lively II e con PJ Washington. Solo nel quarto quarto OKC è riuscita a aggirare il piano, e ha chiuso con il 38% dal campo e appena 7 su 27 da tre.

I Mavs hanno commesso 13 palle perse totali, Kyrie Irving ha giocato per tre quarti una partita efficace come distributore, con 9 assist finali, ma si è limitato a soli 11 tiri. Anche quando nel quarto periodo ci sarebbe stato bisogno di più aggressività, con un Doncic limitato dai colpi e dai problemi fisici. Doncic e Irving stanno segnando in due appena 37 punti di media nella serie, Kyrie non ha mai segnato più dei 22 punti di gara 3 e si è conquistato soli 11 tiri liberi in 4 uscite, e 2 nelle ultime due. 13 le palle perse.

Irving è stato con Washington il motore del parziale con dui Dallas è andata sul +14 e ancora sul +11 nel terzo quarto. L’ex Cavs e Nets sta però patendo in attacco la taglia fisica delle “guardione” dei Thunder, Gilgeous-Alexander, Williams e Cason Wallace, e coach Daigneault ha preso la decisione difficile ma efficace di far giocare pochissimo Josh Giddey, per evitare che i Mavs lo sfidino al tiro e che Jason Kidd possa “parcheggiare” uno tra Irving e Doncic su di lui in difesa.

“Loro sono concentrati soprattutto nel collassare in area quando io e lui attacchiamo” ha detto Doncic dopo gara 4 “Ci sono sempre 4 o 5 di loro in area, è difficile così. Dobbiamo solo continuare a trovare l’uomo libero sul perimentro“. La difesa di OKC ha concesso tanti tiri dagli angoli a PJ Washington, Josh Green e Derrick Jones Jr ma solo l’ex Hornets è riuscito a sfruttare lo spazio nelle ultime 3 partite, il gioco sulle percentuali ha premiato i Thunder in gara 4.

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