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Chi è Lonzo Ball: talento ed ereditarietà della colpa

di Andrea Ranieri
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Chi è Lonzo Ball? Fosse facile dirlo. Quella del playmaker dei Lakers è una carriera cominciata sotto pochissime luci e moltissime ombre, date più da quanto successo fuori dal campo, peraltro mai per colpa sua. Starà a noi aggirare i banchi di nebbia formatisi davanti al Lonzo persona e giocatore per capire davvero chi sia, come giochi, quanto guadagni e, perché no, chi potrà diventare nel contesto della Lega.

Si narra che nell’antica Grecia gli dei non dimenticassero mai un torto subito da un mortale. E quand’anche la punizione divina non si fosse riversata direttamente sul reo, si poteva stare certi che qualcuno avrebbe pagato, a prezzo più o meno caro. E quel qualcuno altri non era che la prole, pur innocente, del colpevole, secondo un meccanismo che i moderni hanno definito adeguatamente “ereditarietà della colpa”. E c’era un gesto in particolare che le divinità olimpiche mal sopportavano: i Greci la chiamavano hybris, per noi può essere l’arroganza. L’arroganza del padre che si vanta e ostenta le proprie glorie rivolgendosi agli dei prevede sempre un castigo, che puntualmente viene scontato dal figlio o dai figli. Per capire chi è Lonzo Ball, questo è un eccellente punto di partenza. La sua storia non sarà ancora scritta nei compendi di mitologia classica, certo, ma sicuramente segue lo schema di quelle intriganti quanto brutali leggende. La colpa del padre Lavar, arrogante nel definire se stesso e i propri figli davanti ai microfoni dei giornalisti, si è funestamente abbattuta sul figlio più noto. La principale deità del mondo contemporaneo, l’opinione pubblica, non ha avuto pietà, ricoprendo Lonzo Ball di accuse per peccati che lui, di persona, non ha commesso. Ma, come i filosofi a un certo momento si misero a cercare la verità dietro questi terrificanti miti, così vogliamo fare anche noi con la storia di questa giovane promessa. Ancora una volta: chi è Lonzo Ball?

I primi passi

Lonzo Anderson Ball nasce il 20 ottobre del 1997 nella città di Los Angeles, California. Fortuna vuole che la sua infanzia e giovinezza non gli riservino le difficoltà toccate in sorte a una gran parte dell’attuali stelle NBA. Lonzo nasce in un contesto sereno, che asseconda da subito la sua passione per la palla a spicchi. Il padre Lavar e la madre Tina, infatti, sono due giocatori di pallacanestro e avvicinano il figlio al loro sport già alla precocissima età di due anni. Da quel momento, il pallone arancione non lascerà più le mani del bambino. I suoi primi passi vengono mossi insieme ai fratelli minori LiAngelo e LaMelo, anch’essi attualmente giocatori. La sua ascesa comincia, rapida, fin dall’High School, quando i media e la NBA cominciano già a mettergli gli occhi addosso, vedendo in lui le stigmate di un playmaker tanto atipico quanto attuale.

Chi è Lonzo Ball: High School e College

La scelta del liceo ricade sulla Chino Hills High School. Le caratteristiche fanno già luce su un esterno di leve lunghe capace di mettere sul foglio delle statistiche numeri vari ed abbondanti. Al suo terzo anno, le medie sono mostruose: si parla di 25 punti, 11 rimbalzi, 9.1 assist e 5 stoppate. Nel suo anno da senior l’esplosione è definitiva anche a livello di squadra. Dietro alle cifre di Lonzo che lievitano, il team chiude la stagione con un record di 35-0, il titolo statale e la posizione numero uno nel ranking nazionale e di esso fanno parte anche LiAngelo e LaMelo Ball. Ovviamente, diversi college si interessano al destino cestistico di Ball, che non può che finire in uno dei migliori, UCLA. Qui, nell’unico anno speso in NCAA, le cifre esclamano “completezza”: 14,6 punti, 7 assist e 6 rimbalzi, il primo a riuscire in statistiche simili dopo l’illustre e lontano esempio di Jason Kidd, datato 1993-94. In un match contro Washington State, Ball batte il record di assist per un freshman con 14, superando un altro insigne precedente a nome Gary Payton. La stagione della squadra si ferma al torneo NCAA, precisamente agli ottavi di finale, contro i più forti Kentucky Wildcats, vincitori dell’incontro per 86-75. Nonostante questo, gli occhi degli scout NBA sono tutti puntati su Lonzo Ball, che al Draft 2017 sarà chiamato a battere la concorrenza di altri due grandi prospetti nel ruolo di playmaker, Ben Simmons e Markelle Fultz.

Chi è Lonzo Ball? Un ragazzo di enorme talento fin dai tempi dell'High School e del college

Chi è Lonzo Ball? Un ragazzo di enorme talento fin dai tempi dell’High School e del college

La vita privata

Sapere chi è Lonzo Ball nella vita privata ci è stato spesso precluso dalle scomode uscite di suo padre Lavar, che ci ha fatto erroneamente ritenere che il figlio altri non fosse che una sua copia. Così non è. Il play losangelino ha una relazione con Denise Garcia, calciatrice professionista negli Stati Uniti. I due stanno insieme fin dai tempi del liceo e, benché giovanissimi, stanno già aspettando il loro primo figlio. Lonzo nutre anche una smodata passione per la musica e ha provato a cimentarsi come rapper. La sua prima canzone è uscita circa un anno fa e si intitola “Melo Ball 1”, una sorte di ode al fratello più piccolo LaMelo. Non molto tempo fa, ha invece fatto uscire il suo primo album “Born 2 Ball”, con chiaro gioco di parole e riferimento alla passione per il basket. Si è cimentato anche come attore facendo la comparsa in alcuni show televisivi. Ma, forse, è il momento di tornare sul parquet.

Draft 2017: la faida dei playmaker

Concorrenza da battere. Avversari da non sottovalutare. squadre giovani e intriganti. Queste sono le premesse che si pongono di fronte a Lonzo Ball prima del Draft 2017. Alla fine, come è sempre stato, il suo destino dice ancora Los Angeles. La sponda è quella tinta di gialloviola intorno al prestigioso nome di Lakers. Magic Johnson non ha dubbi: rivede se stesso in Lonzo ed è certo che il ragazzo da UCLA possa essere la scelta migliore per la franchigia, alla disperata ricerca di un playmaker futuribile dopo il fiasco (più mediatico che tecnico) di D’Angelo Russell. Nella città degli angeli sono tutti estremamente curiosi di vedere il giocatore moderno di cui tanto si parla (soprattutto se ci si chiama Lavar Ball) e di rendersi conto chi è Lonzo Ball e se può essere davvero il perno per l’avvenire del team.

Chi è Lonzo Ball sui parquet NBA

L’inizio, perlomeno quello in versione estiva, di Ball è il più promettente possibile: i Lakers portano a casa il primo posto nella Summer League di Las Vegas, di cui il play col numero due è MVP, grazie alle lusinghiere cifre di 16,3 punti, 9,3 assist, 7,7 rimbalzi e 2,5 palloni rubati. A questo vanno aggiunte le tre triple doppie nel corso del torneo, primo a rookie a riuscire in un’impresa del genere dal 2008. L’enorme dose di talento viene riversata sui parquet NBA già alla seconda partita stagionale, in cui Lonzo segna 29 punti; la partita successiva lo vede diventare il più giovane Laker di sempre ad assistere 10 o più canestri in una singola partita (13 per la precisione). Purtroppo, i fasti iniziali non corrispondono a una continuità di prestazioni che lasci ben sperare la tifoseria. A questo si aggiungono le continue esternazioni del padre Lavar, che gettano ulteriori aspettative su un giocatore ancora acerbo da alcuni punti di vista. Nonostante la versatilità (chiuderà a 6.9 rimbalzi e 7.2 assist) e le chiare doti difensive (1.7 rubate), le difficoltà al tiro, dovute soprattutto a una meccanica decisamente scorretta, limitano offensivamente il giocatore. Nel basket del 2018 essere un esterno il cui difensore può stare costantemente lontano è un difetto estremamente grave. Ball concluderà la sua prima stagione col 36% dal campo, il 30% da tre punti e un tremendo 45% ai tiri liberi. Grazie alla sua capacità di tuttofare, gli è comunque assicurato un posto nell’All-Rookie Second Team. Alle questioni balistiche si aggiunge una preoccupante fragilità fisica: a inizio stagione Lonzo è costretto a saltare sei partite per un infortunio alla spalla; a gennaio, una torsione innaturale del legamento collaterale mediale del ginocchio sinistro lo costringe a star lontano dal campo altri 15 match. Al suo rientro, continuerà la stagione con importanti restrizioni a livello di minutaggio.

I Los Angeles Lakers saranno la squadra di Lonzo Ball

Possiamo dare per assodato che Lavar sappia bene chi è Lonzo Ball, ossia, in parole povere, il leader designato dei Los Angeles Lakers. E se questa definizione poteva calzare a pennello fino al 30 giugno 2018, dal giorno dopo ha cominciato a risuonare dell’arroganza molto poco morigerata del discusso personaggio. E’ infatti l’1 luglio e arriva la notizia che a firmare con i Lakers sarà il più forte di tutti: Sua Maestà LeBron James. A Lavar la concessione del trono non è parsa tanto scontata, ma, ancora una volta, è necessario andare oltre le sue impertinenti esternazioni. Quel che sappiamo è che Lonzo si è fatto operare al menisco per farsi trovare pronto al meglio per la nuova stagione, in cui sarà designato quale spalla preferenziale di LBJ, compito toccato, e adeguatamente compiuto, in precedenza da nomi del calibro di Dwyane Wade e Kyrie Irving.

Chi è Lonzo Ball dal punto di vista tecnico?

Playmaker di 1.98 metri per 86 chili, Lonzo Ball può essere descritto con una parola che, nel gergo tecnico-tattico, è spesso abusata, ma che qui pare assolutamente calzante: versatilità. La vera forza del playmaker dei Lakers viene da dietro: le lunghe leve, congiunte a una mobilità laterale troppo poco evidenziata e ad un’intelligenza sopra la media, ne fanno un difensore decisamente fastidioso per gli attaccanti. La sua abilità migliore è quella di lavorare sulle linee di passaggio, ma anche in protezione del ferro non fa mancare un apporto tutt’altro che scontato per un esterno (0.8 stoppate nella stagione da rookie). La sua fase difensiva è resa pressochè impeccabile anche dalla sua abilità nell’andare a rimbalzo, non curante di una stazza fisica poco adeguata all’altezza. Col pallone in mano, la visione di gioco è sicuramente l’elemento che più spicca. La capacità di gestire il ritmo è notevole, data l’inesperienza, e non manca la possibilità di accelerare per trovare punti in transizione.

I problemi reali si pongono in fase di conclusione. La mancanza di esplosività orizzontale non ne fa un penetratore di primo livello e, inoltre, le difese possono spesso sfidarlo al tiro, vero elemento di debolezza. Minimo l’uso del mid-range, non manca però il coraggio per tirare da tre punti. La meccanica è certamente da correggersi: la palla parte troppo in basso, manca del tutto l’allineamento e deve essere aggiustato lo spin (pardon, il “giro”) del pallone. L’altra problematica rilevante consta nel fisico. 86 chili per un giocatore di quasi due metri sono decisamente troppo pochi in NBA e questo lo espone ad un elevato rischio di infortuni, oltre a sottrargli la possibilità di usare il corpo per attaccare il ferro. Solo la dedizione al lavoro e al miglioramento, sia fisico sia tecnico, ci potranno dire, in futuro chi è Lonzo Ball in quanto giocatore.

“Grind everyday like it ain’t no tomorrow” – @lilbaby_1

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I titoli individuali

Certo, sapremo seriamente chi è Lonzo Ball quando lo vedremo raggiungere risultati importanti a livello di squadra, ma per ora la sua giovanissima carriera da professionista vede solo titoli individuali:

  • 1 NBA All-Rookie Second Team (2018)
  • 1 Rising Star Challenge (2018; saltato per infortunio)

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