Home NBA, National Basketball AssociationNBA TeamsBoston Celtics Celtics KO in gara 1, Brown: “Abbiamo giocato come in regular season”

Celtics KO in gara 1, Brown: “Abbiamo giocato come in regular season”

di Riccardo Rivoli

Gara 1 tra Miami Heat e Boston Celtics se la sono portata a casa Butler e compagni 123-116

Dopo un primo tempo abbastanza equilibrato, in cui Boston stava avendo la meglio, gli Heat si sono imposti con un 46-25 nel terzo quarto. I Celtics si sono sciolti e hanno concesso anche tanti tiri aperti all’attacco di Miami, che stanotte non ha mai perdonato (54.2% dal campo, 51.7% da tre). Nel quarto quarto i padroni di casa hanno tentato di ricucire lo svantaggio in tutti i modi, ma Jimmy si è sempre assicurato di mantenere almeno un possesso di vantaggio. I Celtics, come coi Sixers, hanno concesso gara 1 agli ospiti, e Miami, come nelle due serie precedenti, ha vinto il primo incontro della serie in trasferta.

“E’ una scelta, una decisione.” ha detto Jaylen Brown riguardo al secondo tempo dei suoi “ Abbiamo giocato con una differente mentalità. Siamo rientrati troppo tranquilli. Sembrava quasi che stessimo giocando una partita di regular season. Dai, sono le Eastern Conference Finals! Dovevamo giocare con un’intensità maggiore di come abbiamo fatto oggi. Dobbiamo semplicemente giocare meglio, me incluso.” Brown ha chiuso con 22 punti tirando 10 su 21 dal campo, ma solo 1 su 6 da 3, 6 palle perse, 9 rimbalzi e 5 assist. Le percentuali del numero 7 erano sempre state una certezza per Boston e molte volte esse avevano sopperito alle seratacce al tiro di Tatum.

30 punti per JT, che fa un ottimo primo tempo, per poi segnare solo 2 canestri dal campo nel secondo e si è preso 0 tiri nel quarto periodo. Negli ultimi 3 minuti perde un pallone e poi fa due volte violazione di passi. Le prestazioni dello 0 continuano a non essere una garanzia per i Celtics, che troppe volte hanno visto la propria stella non in partita. Sì, ha fatto tanti punti stanotte, ma è ingiustificabile scendere così tanto di livello nel momento decisivo della partita. D’altronde per i campioni conta più quando segnano che quanto segnano. “Ho perso la palla, l’ho data a Jimmy” queste le parole di Tatum sulla sua palla persa “E’ colpa mia. Ho fatto una finta e poi ho avuto troppa fretta. Devo rallentare un po’ in momenti del genere.”

C’è anche chi dà la colpa a coach Joe Mazzulla, che non ha chiamato nessun timeout durante il disastroso terzo quarto dei suoi. Questa abitudine ha caratterizzato l’allenatore dei Celtics per tutta la stagione ed è stato più volte criticato per questo. “Ne ho chiamati 2 nel primo quarto” ha risposto quando gli è stato chiesto il motivo di tale scelta. Quando gli è stato chiesto di nuovo ha risposto: “Non ne devo chiamare 2 nel primo quarto. Devo tenerli per il terzo.”

Smart, autore di un’ottima partita (13 punti, 11 assist), ha difeso il suo allenatore: “Joe ha avuto ragione tante volte non facendoci uscire dai problemi quando stavamo giocando da schifo. Quindi, dobbiamo guardarci allo specchio. Joe può chiamare timeout e poi cosa? Per farci tornare in campo a fare le stesse cose? Riguarda noi soltanto. Joe e il suo coaching staff fanno un grande lavoro per darci il piano partita e ci mettono nella posizione di vincere, ma non sono loro a giocare. Dobbiamo uscirne insieme e aiutarci a vicenda sui due lati del campo.”

Quello che dice Smart è vero, ma non è neanche la prima volta che Boston si spegne e inizia a giocare come fosse regular season, citando Brown. I Celtics hanno dei frequenti cali di intensità, momenti in cui l’attacco stagna, in cui sono disattenti in difesa e in generale giocano superficialmente. Se hai questi problemi, Miami è l’ultima squadra che vuoi incontrare: i ragazzi di Spoelstra sono sempre sul pezzo, aggressivi per 48 minuti e, anche quando Butler siede in panchina, non calano mai d’intensità. E non a caso in panchina hanno un coach fenomenale nelle uscite dai timeout e che proprio stanotte, nel momento del massimo vantaggio dei Celtics a inizio terzo quarto, chiama timeout e i suoi fanno un parziale di 14-1. Forse, per evitare tutto questo, sarebbe meglio avere qualche momento in più per parlare alla squadra e provare a rimettere i propri giocatori in carreggiata.

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