Il Chase Center, casa dei Golden State Warriors di Steph Curry, ospiterà l’All-Star Game 2025. Negli ultimi anni il format è stato ampiamente criticato poiché ormai aveva perso il fascino del passato. Con l’evento del 2024 in particolare, si è toccato il punto di non ritorno, che ha costretto Adam Silver a prendere una decisione drastica: un nuovo format.
I giocatori verranno divisi in quattro squadre da 8 giocatori. Tre squadre saranno formate da All-Star mentre la quarta squadra sarà formata dalla vincitrice del Rising Stars. Il torneo è composto da due semifinali a eliminazione diretta e una finale. Nel primo turno si gioca ai 40 punti. Nel secondo invece saranno 25 i punti da dover raggiungere. Le stelle elette rimarranno quindi 24, 12 per ogni conference con l’aggiunta di 8 rookie e sophomore.
Steph Curry a NBC sport ha rilasciato in cui parla del passato e del futuro dell’evento: “Ci sono state forti discussioni con ottimi ragioni riguardo al prodotto che l’All Star Game produce. Come ogni cosa si evolve naturalmente, ma bisogna far conto con le aspettative dei tifosi. Se la vostra aspettativa è vedere una partita come quelle degli anni 80′ e 90′, ci sono diverse ragioni per cui questo non è possibile. Ma se invece la si guarda dal punto di vista dell’intrattenimento, dove le persone possono divertirsi guardandolo, allora credo che possa accontentare tutti.”
Le critiche mosse da parte dei tifosi sono più che giustificate. Il 211-186 dell’anno scorso è stato uno spettacolo imbarazzante che ha irritato anche gli addetti a lavoro. Oltre ai 397 punti segnati, sono stati le 168 triple tentate, di cui la maggior parte da posizioni più che stravaganti.
Curry, in quanto rappresentante dei giocatori, ha voluto chiarire la posizione generale che le stelle hanno a riguardo: “La lega annuncerà qualcosa tra poco. Bisognerà provare diversi format e elementi che possano ravvivare la competitività alzandone il livello, soprattutto quando hai giocatori di una certa età che sono ancora All-Star. Inoltre ci sono anche i giocatori più giovani che giocano tanti minuti notte dopo notte. Non è scusante ma bisogna cercare una nuova visione. E penso che potremmo riuscirci.”
I punti toccati dalla guardia degli Warriors sono più che ragionevoli. Basti pensare che lo stesso Curry al momento dell’evento avrà già compiuto i 37 anni. LeBron invece avrà superato ampiamente i 40. Giocatori come loro non hanno alcun tipo di motivo nel competere e rischiare la loro salute fisica solo per intrattenere i fan. Questa nuova idea ha delle potenzialità. Ma tutto sarà rimandato a come i giocatori la interpreteranno.
Su diversi social da diversi anni, ma quest’anno in particolare, per molti fan la soluzione sarebbe mettere un premio in denaro per i vincitori. Allo stato attuale questo rimane forse l’unica opzione per aumentare la competitività dell’evento. Dopotutto loro oltre ad essere dei giocatori sono prima di tutto degli imprenditori che si muovono a seconda dell’offerta migliore. Le possibilità sono diverse, da un semplice bonus ad una eleggibilità per un contratto superiore. Ora la palla passa di nuovo nelle mani del commissioner Silver a cui spetterà la decisione finale.