Gara 4 è stata la partita dell’orgoglio per i Brooklyn Nets, che hanno provato almeno a evitare il “cappotto” per 4-0 nella serie contro i Celtics, e nonostante gli sforzi di Kevin Durant, Seth Curry e Blake Griffin, la superiorità fisica e tecnica di Boston anche senza Jayson Tatum, si è vista ancora una volta.
Dopo aver inseguito anche in doppia cifra in gara 4, Brooklyn era riuscita con Durant e Kyrie Irving a issarsi sul 119-118 Boston a 1:43 dal termine, ma KD ha fallito la tripla del potenziale pareggio a 44 secondi dalla sirena finale, spegnendo le residue speranze di allungare la serie. I Celtics passano e aspettano la vincente tra i Milwaukee Bucks e i Chicago Bulls, con Giannis Antetokounmpo e compagni avanti per 3-1.
Per Brooklyn si apre invece una off-season con diverse scelte da fare. Bruce Brown Jr, Andre Drummond, Nic Claxton, LaMarcus Aldridge, Goran Dragic e Blake Griffin saranno free agent, Irving sarà eleggibile per la sua estensione contrattuale al massimo salariale e anche la posizione di coach Steve Nash, per il momento salda, andrà valutata.
Kevin Durant, e per quanto la sola idea faccia tremare i polsi, Kyrie Irving sono i punti fermi del roster al momento. Ben Simmons, che avrebbe dovuto esordire in gara 4 prima del dietrofront a poche ore dalla palla a due (spoiler: a poco sarebbe servito gettarlo in campo in un contesto del genere), sarebbe tecnicamente il giocatore perfetto da mettere attorno a due attaccanti formidabili come Durant e Irving, ma si è visto in questi due anni quanto poco i piani sulla carta dei Nets abbiano funzionato.
Dopo l’eliminazione, in conferenza stampa Kyrie Irving ha ribadito la volontà di restare a Brooklyn e negoziare il rinnovo di contratto: “Non ho altri piani, tutto questo ci servirà come motivazione per fare meglio e diventare una squadra di alta classifica negli anni a venire. Non vedo l’ora dell’estate per iniziare a costruire“.
Irving dovrà decidere se esercitare la player option da 36 milioni di dollari prevista dal suo contratto per il 2022\23. Le sue intenzioni sarebbero quelle di procedere già in estate a firmare un’estensione quinquennale dal 246 milioni di dollari complessivi. Cifra che gli spetta in qualità di pluri All-Star e All-NBA, ma che Brooklyn dovrà trovare il coraggio di offrirgli. Se queste sono davvero le intenzioni di Sean Marks.
“Quando dico che voglio restare qui con Kev (Durant, dr) lo intendo anche come sorta di co-manager di Joe Tsai e Sean Marks per guidare assieme questa franchigia, con tutto il gruppo proprietario e i membri di questa grande famiglia. In estate ci saranno dei movimenti da fare e discussioni da intavolare“.
Come fatto notare dal NY Post, Irving non ha incluso nella sua visione di “grande famiglia” coach Steve Nash, che avrebbe ancora la fiducia di Marks e Tsai e sarebbe determinato a proseguire sulla panchina dei Brooklyn Nets. Un altro punto su cui evidentemente ci saranno “discussioni da intavolare”.
In uno scatto d’umiltà, Irving ha però riconosciuto che la sua assenza di oltre 3 mesi auto-impostasi con la sua decisione di non vaccinarsi contro il Covid a ottobre, “sia diventata a volte una distrazione per la squadra. Anche io mi sono sentito a volte di aver deluso i miei compagni, abbiamo esplorato diverse opzioni per permettermi di giocare, ma come ho sempre detto non si trattava solo di me, era una questione più grande. Ma ora non dobbiamo guardarci indietro, io sono qui col numero 7 (Durant, ndr) e sono qui per costruire una grande squadra“.
Auguri ai Brooklyn Nets.