Seconda vittoria consecutiva per gli Houston Rockets, che superano nuovamente i Sacramento Kings al Toyota Center e abbandonano la lista delle squadre con record negativo. Dopo aver incassato due sconfitte nelle prime due gare stagionali, in entrambi i casi in trasferta, rispettivamente contro Portland Trail Blazers e Denver Nuggets, infatti, i texani hanno battuto due volte di fila Sacramento tra le mura amiche. A trascinare i Rockets al successo per 102-94 è uno straripante John Wall, autore di un’ottima prestazione.
In assenza di James Harden, out a pochi istanti dalla palla a due per un problema alla caviglia destra, infatti, l’ex point guard di Washington trascina i suoi a suon di canestri dall’elevato coefficiente di difficoltà e assist di pregevole fattura, prendendo spesso e volentieri la scelta giusta e dialogando alla grande coi compagni: per lui 28 punti, 4 rimbalzi, 6 assist, 3 palle recuperate e 2 stoppate col 52% dal campo (11/21).
Tornato a calcare i campi NBA dopo ben 735 giorni di assenza, avendo saltato tutta la scorsa stagione e ben 50 partite su 82 nell’annata 2018-2019 a causa della rottura del tendine d’Achille, John Wall ha mostrato di aver recuperato la forma dei tempi migliori e la sua leadership dentro e fuori dal campo sta avendo un impatto notevole in quel di Houston.
Rockets senza Harden? Ci pensa un super John Wall
“Ho fatto un lavoro enorme per tornare a questi livelli. Non avrei potuto chiedere di meglio, abbiamo vinto entrambe le partite in cui ho giocato finora.”, ha dichiarato a fine gara il nuovo numero 1 degli Houston Rockets, decisivo nella metà campo offensiva ma anche in quella difensiva, in particolar modo con l’ottima difesa su Fox nel finale.
Impatto più che positivo anche per Christian Wood, che mette a referto una doppia doppia da 20 punti, 15 rimbalzi e 4 stoppate col 50% al tiro (7/14) e conferma di essere un potenziale All-Star e di poter seriamente dire la sua nella corsa al premio di Most Improved Player. A fare il resto ci pensa Eric Gordon, che parte in quintetto in luogo di James Harden e chiude con 21 punti, 3 rimbalzi, 4 assist, 2 palle rubate e una stoppata.
“Abbiamo fatto molto bene in difesa, soprattutto nel secondo tempo. Dobbiamo continuare su questa strada e vincere le gare in difesa, non possiamo limitarci a segnare più punti degli avversari. John è in gran forma, sta facendo addirittura meglio di ciò che mi aspettavo.”, le parole di coach Stephen Silas, che ottiene la sua seconda vittoria in carriera e inizia a dare una significativa impronta ai nuovi Rockets.
Dopo un primo tempo equilibrato (64-64 il punteggio alla pausa lunga), nella ripresa Houston mette in bella evidenza tutta la sua solidità in fase difensiva, concedendo ai Kings appena 30 punti totali tra terzo (17) e quarto quarto (13) e archiviando la pratica con un parziale di 8-0 nell’avvio dell’ultimo periodo di gara. I titolari di Sacramento vanno tutti in doppia cifra, ma i californiani non riescono ad evitare il secondo ko di fila, che fa preoccupare e non poco Luke Walton.
“I ragazzi dovrebbero essere infastiditi tanto quanto lo sono io, perdere è frustrante. Allo stesso tempo, non posso lamentarmi di come stiamo giocando e del gruppo che sta venendo fuori. Abbiamo fatto soltanto 11 assist, dobbiamo migliorare sotto quest’aspetto.”, le parole dell’allenatore dei Kings. Tra le file degli ospiti, spiccano le prestazioni di De’Aaron Fox (23 punti, 4 assist e 2 recuperi), Buddy Hield (17 punti con 5/12 da tre) e Harrison Barnes (19 punti e 7 rimbalzi con 7/13 dal campo e 2/4 da dietro l’arco).