Home NBA, National Basketball AssociationNBA News Sixers eliminati, Harden: “Resto qui”. Rivers: “Non mi sento a rischio”

Sixers eliminati, Harden: “Resto qui”. Rivers: “Non mi sento a rischio”

di Michele Gibin
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Per Joel Embiid i Philadelphia 76ers “ci hanno provato, per lo più, per quanto mi riguarda, io ci ho provato“, e considerando in che condizioni il centro camerunense abbia disputato la serie contro i Miami Heat, non c’è che da convenire.

I Sixers hanno resistito solo un tempo contro dei Miami Heat determinati a chiudere il discorso qualificazione in gara 6 al Wells Fargo Center, è bastato uno scossone nel terzo quarto per stendere una squadra stanca, e che con le rotazioni già corte aveva perso persino Danny Green a causa di un infortunio al ginocchio sinistro, purtroppo all’apparenza serio. Embiid ha lottato contro il dolore alla mano destra e quello al viso, con la frattura allo zigomo, il volto ancora tumefatto e la maschera protettiva che dà ancora più fastidio.

Per lui 20 punti con 12 rimbalzi in gara 6, ma 7 su 24 al tiro e ben poca energia rimasta. Nel post partita, Joel Embiid è deluso ma realista sullo status attuale della sua squadra. “Arrivati a questo punto, non è più i caso di guardare al front office o ai coach, E’ ora di guardare ai giocatori, e forse non siamo abbastanza bravi“, da raggiungere la finale di conference che manca ancora ai 76ers nell’era Embiid.

Non è bastato l’arrivo di James Harden a febbraio alla trade deadline. Harden ha giocato una gara 6 sottotono, da 11 punti con appena 9 tiri, ma dopo gara 6 ha volto fugare ogni dubbio sulla sua volontà: “Resto qui, stiamo cercando di vincere un titolo“.

Embiid ha risposto a una domanda nel post partita proprio su James Harden: “Quando è arrivato qui, tutti si aspettavano di vedere l’Harden di Houston, ma lui non è più quel giocatore. Oggi è una point guard (…) in generale, e parlo di me, di Tobias (Harris, ndr), di Tyrese (Maxey, ndr) e dei ragazzi dalla panchina, penso avremmo potuto essere più aggressivi. Abbiamo fatto bene in difesa. Ma abbiamo avuto solo 3 mesi per giocare assieme e fare il massimo, penso che non abbiamo fatto ancora il massimo“.

Cosa ci manca per essere una contender?” Risponde Tobias Harris “La durezza mentale, soprattutto. Penso a come i Bucks siano riusciti a rimontare contro Boston (in gara 5, ndr)… ecco, noi non abbiamo a volte quel fuoco, ci abbattiamo e ci facciamo influenzare troppo“.

A un anno di distanza, Doc Rivers si trova a commentare una nuova eliminazione al secondo turno, questa volta con la “consolazione” di aver perso contro una squadra migliore, i Miami Heat, e senza aver potuto contare sul miglior Joel Embiid: “Il mio posto in panchina? Non sono preoccupato, penso di aver fatto un gran lavoro, mi sono fatto il mazzo per portare questa squadra fin qui anche quando nessuno ci sceglieva per nessun tipo di risultato“. Rivers è sotto contratto fino al 2024\25 ed è stato scelto da Daryl Morey due anni fa per sostituire Brett Brown. Con l’arrivo di James Harden e un’altra eliminazione precoce, la sua panchina potrebbe diventare precaria?

 
 
 
 
 
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