In back to back e senza Stephen Curry, Klay Thompson e Draymond Green, i Golden State Warriors trovano una partita da 23 triple a bersaglio e battono a sorpresa in trasferta i Cleveland Cavs privi di Donovan Mitchell per 120-114.
23 su 43 da tre punti per Golden State, Jordan Poole segna 32 punti con 5 su 12, e serata di grazia al tiro anche per Donte DiVincenzo, Ty Jerome e Anthony Lamb, tutti i giocatori impiegati da coach Steve Kerr hanno segnato almeno un tiro da tre, a parte Kevon Looney.
Per Ty Jerome, partito in quintetto base, 22 punti con 8 assist, Looney non segna dalla lunga distanza ma contro Evan Mobley e Jarrett Allen cattura 17 rimbalzi, gli Warriors si scavano il vantaggio decisivo (95-77) nel terzo quarto con Poole, DiVincenzo e JaMychal Green (16 punti dalla panchina).
Per gli Warriors (23-23) è appena la sesta vittoria fuori casa in stagione, particolarmente preziosa perché arrivata 24 ore dopo il KO ai tempi supplementari contro i Boston Celtics, e con Curry, Thompson, Green e Andrew Wiggins a riposo.
Prima della partita contro i Cavs, Steve Kerr si era scusato con il pubblico di Cleveland per l’assenza di Curry e compagni, motivata dalla necessità di dare loro un turno di riposo e da un calendario che non perdona. “Mi sento malissimo per i tifosi che sono venuti qui per vedere giocare qualcuno che poi si scopre non giocherà, fa parte del gioco ma è brutale. E’ per questo che io continuo a insistere per una stagione a 72 partite invece che 82 (…) prendi queste 10 partite in più e le togli, ho sempre pensato che bastino 10 partite in meno, sono quelle che fanno la differenza. Questo creerebbe abbastanza giorni di riposo e eviterebbe queste situazioni pazzesche. Vedremo meno giocatori saltare partite, di questo sono abbastanza certo“.
Kerr ha poi spiegato come ormai sia chiaro, dal punto di vista della medicina sportiva, come un giocatore impegnato in un back to back abbia più probabilità di infortunarsi “e quindi di saltare più partite. C’è più sensibilità sulla vulnerabilità a livello atletico dei nostri giocatori, tutti sono molto più cauti“.
A sua volta, coach JB Bickerstaff dei Cavs ha risparmiato la prima parte di un back to back (la seconda contro i Bucks sabato notte, ndr) a Mitchell e a Ricky Rubio, appena rientrato dopo un anno di stop per infortunio al ginocchio.
Per Golden State, Jonathan Kuminga e Jamychal Green sono rientrati dopo un’assenza di 14 partite per infortunio.