Wizards preview 2020/2021: non si parla di una canzone dei Led Zeppelin, ma di una squadra in eterna ricostruzione che sembra finalmente vedere la luce. Tra infortuni e scelte sbagliate, Washington ha passato gli ultimi anni tra purgatorio e inferno di una lega a cui hanno dato sempre false promesse. Riuscirà il team guidato da Scott Brooks a mantenerle questa volta e raggiungere finalmente quel paradiso, da tempo, agognato?
I movimenti nella off-season
Con la nona scelta assoluta al draft è arrivato il classe 2001 israeliano, ex Maccabi Tel Aviv, Deni Avdija. Un 205 cm con un potenziale enorme. Gli Wizards si assicurano un’ala piccola con un’ ottima capacità di ball-handing, un buon tiro da lontano (su cui si può lavorare) e un’atleticità esplosiva che, rafforzata secondo gli standard NBA, promette davvero di posizionarlo tra i migliori in pochissimo tempo. Inoltre, nell’ultima stagione ha racimolato il 48.7% nei tiri dal campo. A Tel Aviv ha vinto tre titoli nazionali e una coppa di lega. È stato nominato MVP 2019/20. Niente male.
Da non sottovalutare la scelta al secondo giro del draft. Anzi, Cassius Winston è considerato un vero e proprio draft-steal da parte degli Wizards. Hanno acquistato i diritti sul giocatore scambiando la posizione 57 del secondo giro con la 37 (proprio di Winston) e la scelta al secondo turno 2024 dei Grizzlies. Il tutto tramite OKC, in cambio dei diritti di Vit Krejci e di Admiral Schofield. La guardia è un leader naturale che ha raggiunto, nel suo anno da junior, 18.8 punti e 7.5 assist di media. Davvero niente male, considerata anche la benedizione di Magic via Twitter: “Congratulazioni a uno dei più grandi leader e uomini della storia degli Spartanas, Cassius Winston, per essere stato arruolato.” Staremo a vedere se entrambe le promesse saranno mantenute.
Yoeli Childs, Caleb Homesley e Marlon Taylor che firmano gli exhibit 10 contracts (contratti non garantiti) per il training camp. Dopo la stagione come two-way player ritorna la guardia Garrison Mathews. Mentre, con la Free Agency, arrivano Raul Nieto da Philadelphia per portare esperienza, soprattutto in difesa, e Robin Lopez. Dopo la stagione con il gemello Brook, ai Bucks, tutta Washington si augura che i suoi 12 anni di esperienza nella lega servano ad aiutare i tanti giovani presenti nel roster. I movimenti più significativi della off-season degli Wizards sono stati i ‘non movimenti’. Davis Bertans è stato molto vicino agli Hawks, ma il general mnager Tommy Sheppard ha fortemente voluto il rinnovo per un tiratore d’élite che ha appena vissuto la sua breakout season. e poi non c’è da dimenticare che Bradley Beal ha dichiarato amore eterno per Washington.
“Last but not least” LA TRADE. John Wall va a Houston per l’MVP di tre stagioni fa, Russell Westbrook. Con un contratto praticamente identico (200 mila dollari di differenza in più per Russell) ed entrambi in scadenza nel 2023, si è compiuta la trade del mercato 2020 che lascia ben sperare i tifosi capitolini, ma che lascia da risolvere anche molte incognite.
Wizards preview 2020/2021: il gioco
È il coro più famoso e usato nei palazzetti della NBA e mai come quest’anno servirebbe come spinta a questi Wizards. Purtroppo prima di rivedere la Capital One Arena piena ci vorrà ancora del tempo, date le problematiche causate dal coronavirus. Dunque la squadra di coach Scott Brooks dovrà fare affidamento solo sul lavoro e l’attenzione per concentrarsi sulla fase difensiva, il punto debole delle passate stagioni.
Le statistiche di squadra della stagione 2019/20 sono esemplari: con 114.4 punti a partita gli Wizards sono il settimo miglior attacco della lega, con 25 assist a partita la dodicesima squadra che serve più assistenze. Nonostante l’assenza di Wall, l’attacco dei capitolini ha potuto contare sul solito Beal (30.5 punti a partita), sulle ottime basi dell’anno da rookie di Hachimura e sugli schemi di Brooks come “Clear”, “Double Drag Special”, “Step Down” ecc. Tutti schemi votati a liberare il centro area con l’uso perfetto del pick and roll per arrivare ai due punti facili. Nel caso di un aiuto del difensore, un facile scarico per il tiro da tre punti che, con gente come Bertans, aumenta esponenzialmente le possibilità di successo.
I giochi a due serviranno per aprire gli spazi alle conclusioni sia di Beal che di Westbrook.
Per ciò che concerne la difesa i numeri non lasciano spazio ad incomprensioni. Con 119 punti subiti a partita gli Wizards sono la ventinovesima difesa della lega, con 42 rimbalzi a partita sono nel contempo la terza squadra peggiore sotto canestro. La seconda peggior squadra in quanto punti subiti non è roba da poco. Per Scott Brooks il peggior record da quando allena, 25 vinte contro 47 perse (34.7% di vittorie). Secondo solo alla sua prima stagione da allenatore ai Thunder nel 2008/09. Siamo certi che ne terrà conto. L’unica nota positiva è stato Thomas Bryant che ha lanciato ottimi segnali per la sua crescita (7.2 rimbalzi e 1.1 stoppate a partita). Ma per il resto, il vuoto, quindi non è bastato e non può bastare.
Le ultime partite nella bolla di Orlando hanno visto i due ragazzi (Bryant e Hachimura) eccellere nelle prestazioni e forse proprio da qui ripartirà la squadra. Il lavoro duro andrà fatto sulla difesa e gli innesti di Neto, Lopez e Westbrook potranno aiutare sotto questo aspetto, oltre che in quello dell’esperienza. Davanti, invece, c’è solo da continuare su questa lunghezza d’onda, con la speranza di trovare continuità ed entusiasmo per completare finalmente questa ricostruzione.
Thomas Bryant è migliorato sulla tempistica degli interventi a protezione del ferro.
Un potenziale fattore: Russell Westbrook
Le dichiarazioni di Tommy Sheppard hanno fatto credere a tutti i tifosi di Washington (e del buon basket) che la lunga attesa per rivedere Wall in campo con la numero 2 degli Wizards era finita. Penelope non riabbraccerà più il suo Ulisse, ma potrebbe sostituire il proprio eroe con Russell Westbrook.
Sembra scontato scegliere l’ormai ex Rockets come potenziale fattore per la prossima stagione. Ma non lo è. Infatti c’è molto da capire. Sicuramente il suo primo approccio è positivo, la sua maturità sarà fondamentale per una squadra che ha voglia di trovare un posto di rilievo nella lega. Russell ritrova Brooks, il suo primo allenatore NBA, e avrà a disposizione compagni di squadra affamati quanto lui. Se troverà il feeling con Bradley Beal e manterrà quelle medie da tripla doppia che ha raggiunto in questi anni, porterà sicuramente gli Wizards a fare paura a delle concorrenti molto competitive. Indosserà la maglia numero 4. A Houston ha trovato un ambiente troppo caotico, dove non si poteva giocare in tranquillità per esprimere il meglio, ora la patata bollente passa a Wall.
Washington sembra averci guadagnato dalla trade, ma è ancora tutto da vedere.
Wizards preview 2020/2021: le aspettative stagionali
I fattori per la prossima stagione potrebbero essere diversi. L’eventuale breakout season dei giovani, l’importanza degli innesti ‘anziani’, il fattore (perché comunque è un fattore) Beal.
La speranza è di vedere uno dei migliori backcourt della lega giocare bene e con continuità. Se queste aspettative non rimarranno tali, potremo davvero avere una sorpresa ad est. Sulla carta il 2020/2021 dovrebbe essere un anno in cui consolidare questi fattori per poi puntare ufficialmente all’anello nei prossimi anni. Ma non ci sarebbe sorpresa migliore di consolidarli durante questa stagione e farli esplodere nella post-season.
L’ambiente è carico e il fatto di partire dalle retrovie di una Eastern Conference davvero competitiva, può giocare a favore di una franchigia che, come detto, vede la luce sempre più viva. Ma deve ancora tenere la testa bassa e lavorare duro per eliminare definitivamente le proprie ombre.