Estate 2021. Damian Lillard si trova a Los Angeles, incerto sul futuro della sua franchigia. I suoi Portland Trail Blazers sono stati eliminati al primo turno dei playoffs per il secondo anno consecutivo.
Dame, il giorno prima, ha incontrato LeBron James ad una partita WNBA, giocatasi tra le Las Vegas Aces e le Los Angeles Sparks. Come per una strana coincidenza, anche i Los Angeles Lakers di LeBron sono stati eliminati dai playoffs. C’è bisogno di una guardia ad L.A. E il Re, da sempre un abile imprenditore, invita Dame nella sua tenuta di Brentwood.
“Accosta a casa mia” lo invita il Re.
“Sono qui fuori, domani è l’unico giorno in cui sono libero” pensa Dame. “Mi fermerò”
Damian Lillard si è quindi seduto ad un tavolo della villa di LeBron, con davanti a sé la decisione forse più importante della sua carriera.
Lillard ha una buona reputazione come superstar fedele alla propria franchigia, in quanto disinteressato a lasciare i Blazers per un futuro più vincente. Ma ciò non ha impedito a LeBron di provare a convincere il “collega” a lasciare la squadra.
E così Lillard si ritrova seduto di fronte al Re e ad Anthony Davis, che vogliono vincere un altro titolo. Ma per farlo hanno bisogno di aiuto. E quindi, tra piatti italiani e vini costosi, si comincia a discutere del futuro.
“Cosa ti sta succedendo?” chiede il Re.
“Non so bene cosa stiamo facendo” risponde Dame.
Quando, 12 anni fa, LeBron ha deciso di andare a giocare per i Miami Heat, è stato un vero e proprio cambiamento storico per le superstar della lega. Stelle come James, Davis e Kevin Durant hanno lasciato le squadre che li avevano scelti per i cosiddetti “superteam”, nel tentativo di vincere titoli. Questo ha anche causato un aumento delle richieste di scambio, in quanto le star cercavano di fare squadra con altre star già sotto contratto. Ciò ha aumentato l’interesse per la free agency e, secondo Lillard, ha distorto le aspettative dei giocatori.
“Penso che la causa di gran parte del movimento sia la pressione che viene esercitata sui giocatori e sugli atleti” ha detto. “Si dice: ‘Oh, non ha un anello’, e si fa quasi sembrare che non abbia fatto nulla perché non ha vinto”.
Lillard era quindi diventato il manifesto del “rimanere in gioco”, dopo aver firmato due estensioni con i Blazers, per un totale di oltre 300 milioni di dollari.
“La gente a volte ci scherza su. ‘E’ troppo leale, non vuole vincere, vuole solo i suoi soldi'” ha spiegato. “Non tolgo nulla a chi fa così. Penso che molte volte, a causa della mia posizione in merito, le persone cercano di mettere in risalto la mia posizione come se stessi sminuendo i ragazzi che cambiano squadra. Ma non è così. Sto solo sostenendo la mia posizione e ciò in cui credo. Possono fare quello che vogliono. Se questo è ciò che li rende felici, allora lo facciano”.
Ma dopo che i Blazers hanno perso contro i Denver Nuggets nei playoffs 2021, Lillard è rimasto deluso dalla direzione della franchigia.
“Ho raggiunto il punto in cui mi chiedevo: quello che voglio io è lo stesso che vuole l’organizzazione? Vogliamo davvero vincere, o è una situazione in cui sappiamo che Dame metterà avanti il suo piede migliore in avanti e sarà divertente, perchè avremo una possibilità nei playoff?”.
E dopo anni di stagnazione, incredibilmente, Lillard era aperto a vedere cosa aveva da offrire il resto della lega.
E, per un momento, al tavolo di LeBron, il duo dei Lakers ha presentato un’argomentazione convincente per la partenza di Lillard, tanto da fargli venire una fugace idea di vestire la divisa gialloviola.
“Voglio dire, ovviamente ci ho pensato” ha confessato Dame. “E se succedesse? E se ci fossi andato? Ci ho pensato. A quel punto, stavo pensando a molte cose”.
Ma con l’avanzare della serata, le lezioni apprese durante l’infanzia hanno iniziato a prevalere su qualsiasi desiderio di abbandonare la nave e, di conseguenza, i compagni di squadra.
“Il modo in cui la vedo è che sono cresciuto in quel tipo di ambiente. Devi essere per la tua famiglia, devi essere per la tua gente. Questo è ciò che la mia famiglia rappresentava. Mio padre, mia madre, mio fratello, i miei cugini e i miei nonni, zii e zie. Ho visto molti membri della mia famiglia avere discussioni e disaccordi. Poteva esserci un litigio o altro, ma eravamo così. Lo siamo ancora oggi. Quindi, tutto quello che so è che bisogna stare con la propria famiglia. Andare avanti con la propria gente”.
E quindi, alla fine della serata, Lillard aveva un’immagine più che chiara del suo futuro nella sua mente.
“Voglio vincere come Trail Blazer” ha detto. “Voglio vincere un campionato nel posto in cui mi trovo. Non credo che proverei la stessa gioia e felicità se lo facessi altrove. Sarei felice, senza dubbio. Come vincere una patatina, si vive un’esperienza del genere. Ma so come lo voglio”.