Home NBA, National Basketball AssociationNBA TeamsDenver Nuggets NBA Predictions 2015-2016: Denver Nuggets

NBA Predictions 2015-2016: Denver Nuggets

di Simone Scumaci
Danilo Gallinari

Record: 31-51

Nella Mile-High City v’è una squadra che da contender, sino ad un paio di anni fa, si è trovata ad affrontare le ultime due stagioni da comprimaria: i Nuggets dal 2013 in avanti, complici infortuni ed una gestione tecnica non all’altezza delle aspettative, hanno avuto diverse difficoltà, non riuscendo nemmeno a lottare per l’ultimo posto utile per i playoff. Tim Connelly, il GM, e Josh Kroenke, il presidente, in questa estate, hanno optato per una rivoluzione minuziosa ed in parte silenziosa. Per prima cosa è stata variata la guida tecnica: via Brian Shaw (già via ad inizio 2015, al suo posto ad interim Melvin Hunt), non all’altezza di sostituire un allenatore come George Karl, ed al suo posto, nel giugno del 2015, è stato chiamato Mike Malone, ex coach dei Sacramento Kings, un allenatore in grado di lavorare e dare una svolta sia in fase offensiva, sia in fase difensiva (quella ove i Nuggets in questi ultimi due anni hanno peccato maggiormente). Per seconda cosa, Connelly e Kroenke, hanno deciso di lavorare sul roster: di talento ve ne era, forse troppo per una squadra non in grado di lottare per i playoff, ma l’amalgama, quella è scomparsa nel 2013, quando coach Karl è stato licenziato e Masaj Ujiri, allora GM dei Nuggets, ha deciso di accettare l’offerta dei Raptors.

MOVIMENTI DI MERCATO

Jameer Nelson e Will Barton, arrivati ad inizio 2015

La rivoluzione in Colorado, in realtà, non è iniziata questa estate, ma qualche mese prima, ovvero ad inizio di quest’anno, quando ormai si era capito il destino dei Nuggets 2014-2015. Nella sessione invernale molti furono i variamenti nel roster: via Timofey Mozgov (a Cleveland per due first-round pick), via Arron Afflalo ed Alonzo Gee (entrambi a Portland per una first-round pick del 2016, Will Barton, vera e propria rivelazione degli ultimi sei mesi, Victor Claver e Thomas Robinson,  questi ultimi due mai utilizzati), via Nate Robinson (per Jameer Nelson), e, soprattutto (vero capolavoro della dirigenza Nuggets), via JaVale McGee ed il suo contrattone (Sixers). Al loro posto, oltre ai già citati Barton e Nelson, arriva anche Joffrey Lauvergne, centro francese classe 1991, come seconda riserva d’ufficio (v’è ancora JJ Hickson come prima alternativa) al nuovo centro titolare dei Nuggets dopo la cessione di Mozgov:  Jusuf Nurkic, il centro bosniaco scelto al draft del 2014.

Mar 25, 2012; Minneapolis, MN, USA; Denver Nuggets forward Wilson Chandler (21) during the second quarter against the Minnesota Timberwolves at the Target Center. The Timberwolves defeated the Nuggets 117-100. Mandatory Credit: Brace Hemmelgarn-US PRESSWIRE

WIlson Chandler, rinnovo arrivato quest’estate

I Nuggets, ad inizio estate, erano una delle squadre con più incognite di tutta la Western Conference. Tanti i rinnovi da eseguire e molte le scelte tecniche da fare, a partire da quella, importantissima, settima scelta al draft. I siti di mock draft davano pareri discordanti: chi sosteneva che i Nuggets sarebbero andati su una small forward, ad esempio Justice Winslow, oppure su una shooting guard di livello, come ad esempio Mario Hezonja se avesse superato le prime sei scelte. Denver, invece, stupì tutti: Emmanuel Mudiay, dato come possibile top 5 nel draft, alla settima non era ancora stato scelto. Occasione troppo ghiotta per la dirigenza del Colorado per farsela sfuggire. Arriva così nella squadra di Malone un playmaker. Con la settima scelta, una squadra in ricostruzione solitamente prende un titolare: i Nuggets invece hanno scelto quello che sembrava dovesse essere il vice di Ty Lawson. Le voci sulla partenza di quest’ultimo, allora, si fecero sempre più insistenti (specialmente dopo il rinnovo di Wilson Chandler, dato come possibile partente).

Lawson e Afflalo, le due guard titolari della scorsa stagione

Lawson-Mudiay, Mudiay-Lawson, i dubbi finiscono il 14 luglio del 2015: per l’ennesimo volta, il playmaker di Clinton, nel Maryland, viene arrestato a causa dei suoi problemi con l’alcol. La dirigenza dei Nuggets decide che è troppo e partono le trattative per una trade: il 20 luglio Lawson approda agli Houston Rockets mentre a Denver arrivano Pablo Prigioni, Joey Dorsey (waived entrambi), Nick Johnson e Kostas Papanikolau. Non una trade fantasmagorica, soprattutto ragionando sulla qualità del giocatore venduto (e di quelli presi), ma di sicuro i Nuggets hanno ottenuto quello che volevano: liberarsi di un giocatore, che, seppur uomo chiave negli ultimi anni della franchigia del Colorado, era ormai diventato un problema sia tattico che di spogliatoio, ed affidare le la regia dei Nuggets ad uno dei due playmaker più importanti del draft del 2015.

Mike Miller Nuggets

Mike MIller, ex Cleveland, nuovo acquisto dei Nuggets

Nel roster dei Nuggets, però, gli arrivi non sono finiti qui: vengono firmati Nikola Jokic (centro serbo scelto alla 41 nel draft del 2014 ma lasciato ancora un anno in Europa), e i not-guaranteed contract per il training camp (ovviamente da valutare chi rimarrà e chi no) di Oleksiy Pecherov (centro), Devin Sweetney (swingman) e Matt Janning (guardia), anche questi ultimi tre proveniente dalle leghe d’oltre oceano (a testimoniare il fatto di come la dirigenza di Denver guardi molto al basket europeo). Ad un roster così infarcito di giovani, però, un po’ d’esperienza serve. Dopo la firma del free agent Jameer Nelson (già arrivato nella stagione precedente) arriva anche quella dell’ex Cavs (e molte altre squadre) Mike Miller.

QUINTETTO BASE

PG – Emmanuel Mudiay
SG – Jameer Nelson/Randy Foye
SF – Danilo Gallinari
PF – Kenneth Faried
C – Jusuf Nurkic

Il quintetto base dei Nuggets in realtà potrebbe essere molto diverso da quello mostrato. Se per il ruolo di point guard non vi sono dubbi, lo stesso non si può dire per il ruolo di shooting guard. L’adattamento al ruolo di Nelson potrebbe essere la soluzione ai momenti no di Mudiay (è pur sempre un rookie), ma la scelta di una SG di ruolo potrebbe essere forse la più consona vista la scarsa qualità da tre sia di Mudiay che di Nelson. In questo caso Randy Foye potrebbe essere la scelta più affidabile, anche se non v’è da escludere l’innesto da titolare di un giocatore come Will Barton.

Nel reparto forward e lunghi invece v’è da capire che tipo di modulo utilizzerà Malone. Il quintetto inserito qui in esempio dovrebbe essere quello base: Gallinari (fresco di rinnovo e che sembra finalmente tornato quello del 2013), Faried e Nurkic saranno i titolari. Tanto talento, soprattutto offensivo, soprattutto under the rim. L’unico problema è la difesa sugli small-ball. Gallinari è un 2.08, Faried un 2.03 e Nurkic un 2.11. Insomma, in reparto in totale controtendenza con la moda odierna. L’adattamento potrebbe essere lo spostamento di Faried e Gallinari rispettivamente a centro e power forward e l’inserimento da titolare di Wilson Chandler come small forward. La scelta ovviamente sarà del coach, e non ci stupiremmo se vedessimo quintetti diversi a seconda delle partite.

ASPETTATIVE PROSSIMA STAGIONE

I Nuggets hanno il classico roster imprevedibile come ve ne sono tanti nella Western Conference. Il talento, come già detto, è tantissimo, gli interrogativi anche. Il 31-51 pronosticato sembra una buona media di una squadra che, in caso non si trovasse il giusto affiatamento ed i giusti movimenti, potrebbe veramente rischiare di finire nelle ultime tre e, in caso contrario, lottare per l’ultimo posto utile per i play-off.

POSSIBILE SORPRESA – Emmanuel Mudiay

Mudiay, playmaker scelto alla numero 7 nel draft del 2015

La sorpresa di questi Nuggets, ovviamente, non può essere che lui: il rookie, scelto alla numero 7, Mudiay. Di lui si è detto tutto e il contrario di tutto: che sia un fenomeno, un sopravvalutato, che abbia enormi margini di miglioramento, che non ne abbia cosi tanti, chi lo dava top 5, chi lo dava dopo la 10 e così via. Lui durante la Summer League ha risposto abbastanza bene: una visione del gioco fuori dalla media, doti atletiche incredibile ma anche un tiro da rivedere. Di sicuro v’è una cosa: i Nuggets lo possono e lo devono aspettare. Se riuscirà a prendersi in mano questi Nuggets sin da subito, portandoli a discreti risultati, allora ecco che il playmaker congolese potrebbe essere tranquillamente uno dei seri candidati al Rookie of The Year.

GIOCATORE CHIAVE – Danilo Gallinari

Danilo Gallinari, combo-forward dei Denver Nuggets

Giocatore simbolo, di più talento, con più aspettative di tutti: stiamo parlando ovviamente di Danilo Gallinari. Dopo il rinnovo da quasi 40 milioni di dollari di questa estate, il Gallo è chiamato ad un stagione al limite del career-year. Gli infortuni degli ultimi due anni sembrano (e lo speriamo vivamente) lontani, la forma sta tornando quella dei primi anni a Denver (guardate un paio di Highlights dell’EuroBasket 2015 se non ci credete) e, soprattutto, Danilo sembra aver maturato quella personalità da leader carismatico fondamentale in una squadra dove lui ha le capacità per essere il leader tecnico.

Per Nba Passion,

Simone Scumaci

You may also like

Lascia un commento