Nervi tesi per Jusuf Nurkic al termine della partita persa per 115-109 al Moda Center di Portland contro i Miami Heat, il centro bosniaco dei Trail Blazers è stato espulso per un pungo sferrato a Tyler Herro.
L’episodio proprio al minuto finale di partita, con Miami in vantaggio per 112-102. Herro subisce un blocco di Nurkic e cade a terra, si rialza e insegue il giocatore di Portland mentre Norman Powell va a canestro, e da dietro lo spinge a gioco fermo.
Nurkic si avventa contro Herro e lo sfiora con un pugno, mentre Caleb Martin con prontezza blocca il lungo bosniaco evitando probabilmente guai peggiori. Si innesca quindi il consueto drappello, con i giocatori di Miami e Portland a separare i due, e dopo aver consultato l’instant replay gli arbitri decidono per la doppia espulsione.
A innescare la reazione di Tyler Herro un blocco duro di Nurkic. Dalle immagini si nota il riflesso decisivo di Caleb Martin che riesce a evitare che i due giocatori vengano a contatto sotto canestro, dopo che Nurkic sfiora col pugno sinistro il volto di Herro.
All’espulsione dei due va aggiunta quella di Kyle Lowry, cacciato dagli arbitri nel secondo quarto di gioco per aver lanciato il pallone a gioco fermo con troppa foga contro l’arbitro Matt Kallio. Dopo un fischio arbitrale per un fallo di Duncan Robinson su Anfernee Simons, Lowry raccoglie il pallone al centro dell’area degli Heat e quindi lo passa, con eccessiva “violenza”, a Kallio che non esita e lo espelle immediatamente.
“Non so esattamente cosa Lowry abbia detto o fatto“, così coach Erik Spoelstra dopo la partita “So però che bisognerebbe dirigere la partita cercando di tenerci dentro i giocatori… i tifosi pagano per vederli giocare tutti, e siamo in un momento in cui tutti siamo sotto pressione. (Gli arbitri, ndr) devono tenere conto anche di questo“.
Senza Lowry, Bam Adebayo e Jimmy Butler, i Miami Heat hanno vinto comunque in trasferta grazie ai 25 punti con 7 triple a bersaglio per Max Strus, ennesima scelta azzeccata dal front office in estate con un contratto al minimo salariale. Il prodotto di DePaul, passato nella NBA anche a Chicago, sta segnando oltre 11 punti di media a partita con il 41% da tre punti in stagione, in 23 minuti di impiego.