Costa cara ai Los Angeles Lakers la decisione di non schierare Anthony Davis per la seconda parte del back to back tra New Orleans e Houston, con una sconfitta per 114-110 al Toyota Center contro i Rockets, una delle peggior squadre NBA.
Rockets che erano però reduci dal successo contro i Boston Celtics, e che hanno trovato un Kevin Porter Jr da 26 punti con 11 su 16 al tiro e tanti canestri importanti con Josh Christopher, Alperen Sengun e Jabari Smith Jr. I Lakers sono stati perennemente in svantaggio e non hanno mai avuto una chance di portarsi a casa la partita.
Sconfitta che non compromette per ora nulla nella corsa ai play-in e potenziale sesto posto a Ovest, obiettivi minimi e massimi in queste ultime 3 settimane di regular season per i Lakers. Dopo la partita contro i Pelicans, coach Darvin Ham aveva annunciato che Davis non avrebbe giocato a Houston per precauzione, e per scongiurare quanto più possibile infortuni che sarebbero la prietra tombale sulle speranze di post-season della squadra. Senza AD, LeBron James e Mo Bamba, i Lakers non hanno saputo però arrangiarsi con D’Angelo Russell, Rui Hachimura, Jarred Vanderbilt, Malik Beasley e Austin Reaves.
Ham ha parlato di “energia, sforzo e senso d’urgenza inesistenti” contro i Rockets “e dire che ne avevamo parlato, prima della partita e sempre (…) per difendere e stare davanti al proprio uomo occorre anche l’orgoglio di non farsi battere, di proteggere l’area che è la priorità. I Rockets sono forti lì sotto, non fanno in realtà molto altro“.
Il post partita dei giocatori è una litania di “avremmo dovuto, avremmo potuto” che però non cambia il risultato di una prova deludente, per una squadra che non riesce mai a costruire sui buoni momenti che attraversa in stagione. E che è soggetta, Davis o non Davis, LeBron o non LeBron, a passaggi a vuoto che non si può permettere. I gialloviola hanno stra-perso a rimbalzo (51-36) e non hanno approfittato della solita mole mostruosa di falli (29) commessa dai Rockets che ha generato ben 37 tiri liberi. I Lakers hanno tirato col 3.8% dal campo sparacchiando da tre punti (11 su 44) con Beasley, Russell e Reaves, Houston ha commesso 17 palle perse ma neppure questo è bastato.
In inglese, per commentare contro-prestazioni come queste, si dice di “aver deposto un uovo”. I Los Angeles Lakers ne hanno appena deposto uno bello grosso, e se i play-in e una testa di serie più alta verranno alla fine decisi da una sola partita di differenza, saprete dove guardare.