Dopo aver dovuto rinunciare al debutto stagionale contro gli Oklahoma City Thunder a causa della positività al Covid di Ben McLemore e Kenyon Martin jr., gli Houston Rockets hanno avuto modo di arruolare il minimo sindacale di 9 giocatori per la sfida sul campo dei Portland Trail Blazers, chiamati a riscattarsi dopo il pesante ko all’esordio con gli Utah Jazz.
Al Moda Center fa il suo debutto stagionale anche James Harden, che nelle scorse settimane ha fatto parlare di sé per questioni non legate al campo, tra partecipazioni a festini in barba al protocollo anti Covid della lega, un alterco con il rookie Jae’Sean Tate in allenamento, una forma fisica tutt’altro che ottimale e la richiesta di trade. Il Barba, però, ha smentito chi lo riteneva fuori forma o poco concentrato sul campo, rendendosi autore di una prestazione leggendaria al ritorno in campo dopo poco più di tre mesi.
Senza poter contare sull’aiuto dei nuovi arrivati John Wall e DeMarcus Cousins e sull’apporto di Eric Gordon e Ben McLemore, tutti out a causa del protocollo anti Covid, infatti, Harden mette a referto una sontuosa doppia doppia da 44 punti, 4 rimbalzi, 17 assist (eguagliato il suo career-high) e una palla recuperata col 54.5% dal campo (12/22) e il 46% da dietro l’arco (6/13) e segna le due triple che permettono ai Rockets di sfiorare la vittoria finale all’overtime. Il Barba fa così registrare la sua quarta partita in carriera con almeno 40 punti e 15 assist: nella lega, nessun giocatore ne ha ottenute più di due nelle ultime venti stagioni.
“Non sono sorpreso, so ciò di cui sono capace.”, ha dichiarato a fine partita il numero 13 dei Rockets, che ha poi parlato dell’approccio dei suoi alla gara. “Siamo stati in grado di avere una chance di vincere nonostante le tante assenze. La Western Conference è molto combattuta, ogni squadra a Ovest vuole giocarsi le proprie possibilità, per cui non ci si può mai riposare.”
A rispondere a un Harden in grande spolvero è un superlativo C.J. McCollum, ancora una volta migliore in campo dei suoi Blazers e decisivo con la tripla del definitivo 128-126 che archivia la pratica Rockets e consente a Portland di centrare la prima vittoria stagionale. Per lui 44 punti, 3 rimbalzi, 8 assist e un recupero col 57% al tiro (17/30) e il 56% da tre (9/16, career-high per triple segnate in una singola gara).
Harden e McCollum show, i Blazers battono i Rockets
“James è fortissimo. Non mi interessa quello che fa nel suo tempo libero, in campo è bravissimo.”, le parole con cui McCollum elogia Harden a fine gara. Della prestazione del Barba ha parlato anche il suo attuale head coach Stephen Silas: “Non c’è mai una partita in cui non ti sorprendi per le cose che fa. Stanotte ha stupito tutti a suon di stepback e giocate di pregevole fattura, è un giocatore molto intelligente.”
Il duello a distanza tra Harden e McCollum offre spettacolo a non finire, ma non passano inosservate le prove dei nuovi arrivati Robert Covington (Blazers) e Christian Wood (Rockets): il primo, ex di turno, mette in campo tutta la sua solidità, soprattutto in fase difensiva, mentre il secondo si rende autore di una bella doppia doppia da 31 punti, 13 rimbalzi, 3 assist e una stoppata col 64% dal campo (14/22).
In attesa dei rientri dei tanti giocatori chiave che non hanno potuto prendere parte al debutto stagionale coi Blazers, Wall e Cousins in testa, i Rockets hanno dato filo da torcere a una delle squadre più difficili da affrontare sul proprio campo in tutta la lega, nonché una delle candidate a rientrare tra le prime quattro/cinque forze della Western Conference. Harden resta in partenza, ma non è escluso che possa cambiare idea e giocarsi le sue chance al fianco di Wall, Cousins e Wood: i Rockets saranno in grado di stupire tutti e convincere il Barba a rimanere?