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Warriors, Chase Center a porte chiuse? Possibilità concreta

di Michele Gibin
chase center

Una decisione tra NBA e squadre sulla strategia da seguire per il regolare svolgimento delle partite, con gli Stati Uniti toccati dall’epidemia da coronavirus covid-19, è attesa per giovedì al più tardi, ma in alcune città, le autorità locali premono per l’annullamento o lo svolgimento a porte chiuse delle gare.

E’ il caso di San Francisco e dei Golden State Warriors. Come riportato da Tim Kawakami di The Athletic, una decisione sulle partite degli Warriors al Chase Center dovrebbe arrivare “molto presto”, e dovrebbe risolversi verso la via delle porte chiuse, In linea con la tabella di marcia imposta dalla NBA, una parola definitiva ci sarà nella giornata di giovedì. I Golden State Warriors sono i proprietari unici del Chase Center, gioiello da quasi 2 miliardi di dollari che ha sostituito la datata Oracle Arena di Oakland a partire da questa stagione, ed è dunque necessario che la franchigia riceva ordini precisi e dall’alto per chiudere le porte al pubblico, o addirittura per cancellare partite ed eventi.

Ed una decisione ultima spetta al board of governors della NBA, che voterà a maggioranza l’adozione delle misure proposte dalla lega.

Martedì, i Golden State Warriors ancora senza Stephen Curry (influenzato) sono stati travolti dai Los Angeles Clippers di Kawhi Leonard, in una partita in cui a circa 30 minuti dalla palla a due si segnalavano tanti posti vuoti (in eccedenza alla consueta abitudine americana di arrivare al proprio posto ben oltre la prima palla a due), un segnale della preoccupazione con cui la città vive le prime fasi dell’epidemia che ha investito da ormai tre settimane l’Europa.

La città di San Francisco ha già proibito qualsiasi tipo di assembramento che superi le 50 persone, in tanti luoghi pubblici della città, e per almeno due settimane. Musei, auditorium e la biblioteca pubblica di San Francisco tra i luoghi interessati dal divieto, nel primo giorno in cui la città ha registrato i primi due casi accertati di contagio da covid-19 in due persone senza contatti diretti con il primo contagiato “ufficiale”, scoperto sabato.

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