I Golden State Warriors sarebbero vicini alla chiusura dell’accordo che porterebbe la WNBA nella Baia, secondo quanto riportato da The Athletic e diverse altre fonti.
Non vi è ancora nulla di ufficiale, ma qualora l’accordo venisse concretizzato, il nuovo team giocherà al Chase Center, gestito dagli Warriors, e avrà sede e si allenerà negli impianti di Oakland.
Di una potenziale espansione della WNBA si sente parlare da anni. Un anno fa, la Commissioner Cathy Engelbert aveva annunciato che la lega aveva ristretto la scelta a dieci città, puntando ad espandersi già alla fine del 2022. In realtà, ciò non è ancora avvenuto, e la data continua a slittare. Stando a più recenti dichiarazioni di Engelbert, la lega avrebbe intenzione di aggiungere due nuove franchigie entro il 2025.
Per Engelbert, la Baia “è in cima alla lista” dei papabili candidati, anche per via del grande interesse verso il basket femminile legato a un eccellente programma collegiale come Stanford. Anche per questo, Joe Lacob e gli Warriors sembrano essere la scelta più indicata. Sarebbe la chiusura di un cerchio per Lacob, che era già stato proprietario, negli anni ’90, delle San Jose Lasers, squadra dell’ormai dissolta American Basketball League. Da allora, la Baia non ha più avuto un team femminile professionistico.
Un’eventuale nuova franchigia di proprietà Warriors andrebbe ad aggiungersi alle New York Liberty, Washington Mystics, Indiana Fever, Minnesota Lynx e Phoenix Mercury, in quanto franchigie “sorelle” della corrispettiva organizzazione NBA.
L’ultima espansione della WNBA risale al 2008, con l’aggiunta delle Atlanta Dream. Con le attuali 12 squadre, e soltanto 144 posti a disposizione, un impressionante numero di giocatrici di talento viene tagliato ogni anno. Nella stagione in corso, soltanto 15 delle 36 scelte al draft sono state confermate nei roster di partenza.
Non vi è dubbio, quindi, che la crescita della lega, a lungo auspicata, verrà accolta favorevolmente da fan e addetti ai lavori.