Home NBA, National Basketball AssociationNBA TeamsIndiana Pacers Pacers, Larry Bird risponde duro a Paul George: “ Non decide lui”

Pacers, Larry Bird risponde duro a Paul George: “ Non decide lui”

di Gabriele Timpanaro

Rispetto alle precedenti stagioni, l’estate dei Pacers sembra essere molto più frizzante e dinamica. Dal pieno recupero di George, al draft, fino ai grandi innesti della free agency, si è notato un atteggiamento più vivace e spavaldo della dirigenza di Indiana. Turner e Young dal draft ed Ellis, Hill e Budinger dal mercato sono le facce nuove di un roster che dovrà fare a meno di West, Hibbert e Scola, veri e propri pilastri di una franchigia che negli passati si era eretta come unica rivale del dominio degli Heat di LeBron James.

I nuovi giocatori sono stati scelti con riserbo e attenzione da Larry Bird, che, come più volte dichiarato, ha intenzione di cambiare la pelle dei Pacers. L’ex idolo dei Celtics vuole una squadra più consona ai modelli attuali di NBA, in pratica una squadra che assomigli ai Warriors, campioni uscenti del 2015. Un backcourt veloce e tecnico, pronto a ribaltare le situazioni, uscendo rapido in transizione e capace di far girare la palla così da sviluppare più situazioni perimetrali. Bird vuole che la squadra corra di più e produca quei 6-7 punti in più a partita, che permetterebbero ai Pacers di fare un bel balzo avanti nella corsa ai playoff di una conference che il prossimo anno si preannuncia come più competitiva.

Il ritorno di Paul George può essere un fattore determinante nei Playoffs?

Questa nuova strategia di gioco potrebbe spostare la stella dei Pacers, Paul George, dal suo ruolo naturale a power forward. Tale soluzione è molto gradita nella lega cestistica americana anche perché amplifica lo spettacolo e i ritmi ai danni di giocatori molto più fisici, ma statici. Dall’alto della sua maturità George si è sempre detto disponibile a qualsiasi evenienza o cambiamento per aiutare il gruppo. Recentemente, però, Paul ha dichiarato ad alcuni giornalisti di non stravedere per questo nuovo ruolo che potrebbe ricoprire.

La risposta di Larry Bird alle dichiarazioni di George non si è fatta attendere:

Non è lui che decide i minuti delle rotazioni”.

Una risposta secca, rapida e per alcuni un po’ dura, ma che rispecchia a pieno il carattere del general manager di Indiana.

Bird è convinto di questa nuova filosofia di gioco e sembra essere sicuro dell’impatto positivo che George può avere come power forward. Il talento dei Pacers possiede ottime capacità fisiche e atletiche per contrastare avversari dalla più grossa stazza, ma soprattutto ha una disciplina tattica molto sviluppata, che gli permetterebbe di nascondere eventuali differenze contro altri atleti. Inoltre la soluzione da quarto aumenterebbe il suo già ampio pacchetto di soluzione offensive. La sua velocità e agilità stancherebbe la classica ala forte e concederebbe anche più spazio nel pitturato per il pivot. In molti però sono diffidenti su questa scelta, ritenuta un po’ troppo azzardata a causa delle condizioni fisiche di George. Il leader dei Pacers dovrebbe conservare le proprie forze per canalizzarle al meglio nelle varie soluzioni di attacco. Inoltre Paul è reduce da un gravissimo infortunio, che lo ha allontanato per quasi tutta la stagione dal parquet. Battagliare nel pitturato non sembra essere la situazione ideale per un giocatore che deve recuperare il feeling con la palla a spicchi e condurre i gialloblù alle vette della Est Conference.

Ancora qualche mese e poi capiremo come i nuovi Pacers giocheranno e come George si sia adattato . Ma soprattutto sapremo in quale parte del campo il suo incommensurabile talento potrà esprimersi in tutta la sua pienezza.

 

Per NBA Passion,

Gabriele Timpanaro.

 

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