“How quickly they forget”. E’ passato poco più di un anno da quando a Kevin Durant veniva consegnato il titolo di MVP della regular season 2013/14, eppure dopo una e una sola stagione passata quasi interamente ai box, il mondo della pallacanestro ha praticamente dimenticato il 35 di Oklahoma City. I super Playoff disputati dall’eterno rivale LeBron, l’ascesa di Curry, Harden e Davis, il solito CP3 e i numeri mostruosi messi a referto dal compagno Westbrook hanno legittimamente rubato la scena del panorama cestistico più importante al mondo, oscurando del tutto le notizie sul recupero dall’infortunio e l’ormai imminente rientro in campo di KD.
In un’estate in cui continuano a rincorrersi voci su un suo futuro lontano dai Thunder a partire dalla prossima free agency, l’ala di Washington non ha mai smesso di lavorare, allenandosi tutti i giorni tra sala pesi e sessioni di tiro. Non sono mancati comunque vari impegni “istituzionali” in giro per il mondo, in particolare quelli per l’uscita delle nuove Nike KD 8 e relativa campagna pubblicitaria.
Ed è proprio durante un incontro coi fan a Madrid che il sei volte All-Star è tornato a far parlare di sè, pochi giorni dopo aver escluso James dal suo miglior quintetto di sempre. Infatti davanti agli occhi di tifosi e media spagnoli, Durant s’è lasciato andare ad un “I’m still the best player in the world” che lascia poco spazio a interpretazioni e che la dice lunga sulle motivazioni con le quali si presenterà all’inizio della stagione.
Mettendo da parte quantomeno per un secondo frasi di rito e questioni di stile, la stella dei Thunder è apparso molto disteso durante l’incontro, facendosi apprezzare per leadership e self confidence, due doti che hanno più volte messo KD sul banco degli imputati perchè non pervenute nei momenti decisivi.
Possa piacere o meno, Kevin Durant sta per fare ritorno in NBA. Più motivato che mai e con (forse troppe) poche pressioni addosso.
Per NBA Passion,
Antonio Greco