Il nostro punto di vista su cosa va bene e cosa va male in Eurolega: approfondimento dopo ogni turno che si disputerà in questa stagione per analizzare chi è andato bene, chi ha reso come ci si aspettava, o anche meglio, e chi invece ha deluso le aspettative. Chi sale e chi scende in Eurolega?
L’undicesima giornata di Eurolega è stata caratterizzata dall’assenza di partite combattute (a parte Stella Rossa Belgrado- Valencia Basket). Forse a prevalere è stata la stanchezza, visto che molte squadre hanno concesso agli avversari di sconfiggerle con un ampio margine di punteggio. Nonostante ciò, il turno è stato comunque interessante. Abbiamo infatti visto un nuovo record per punti segnati in una singola gara, un Olympiacos in grande spolvero e un solido Fenerbahçe. Vediamo però ora chi ha giocato particolarmente bene e chi invece non è stato in grado di dare il meglio di sé.
Up dell’undicesima giornata di Eurolega
Shane Larkin: il folletto dell’Anadolu Efes, contro un irriconoscibile Bayern Monaco, ha stabilito il nuovo record di punti segnati in una partita (49!) con ben dieci triple a segno su dodici tentativi. Le dieci triple messe a segno uguagliano il record di Andrew Goudelock di qualche anno fa. La serata di grazia dell’americano ha nascosto invece la pessima prestazione del compagno di reparto Vasilje Micic (per lui -1 di valutazione in 21 minuti sul campo). Con la vittoria di ieri l’Efes si è guadagnato la testa in solitaria della classifica, confermando l’ottimo momento della squadra turca, che è ancora priva del centro Bryant Dunston.
CSKA Mosca: terza trasferta consecutiva in terra iberica per i moscoviti; stavolta però il risultato è stato più felice. Tornano infatti in Russia con due punti conquistati con un’ottima performance sul campo di un’altra corazzata, il Barcellona. Nessuno ha brillato più degli altri, tutti hanno apportato il proprio mattoncino ed è quindi arrivata una vittoria di squadra. Hanno quasi doppiato gli avversari per quanto riguarda la valutazione complessiva. Altri due dati spiegano bene la vittoria di venerdì sera: hanno tirato quasi con il 70% da due punti e con il 46% da tre (percentuale che è stata al 50% fino al quarto quarto). Emblematica la tripla di Kyle Hines: il centro americano non aveva mai segnato, in tutta la sua lunga carriera in Eurolega, dalla linea dei 6 metri e 75.
Lorenzo Brown: la guardia ex-NBA inizialmente aveva fatto fatica ad adattarsi al gioco europeo. Da qualche partita a questa parte sembra invece che abbia preso le redini della Stella Rossa Belgrado, priva del veterano Stratos Perperoglou. Venerdì sera ha infatti condotto alla vittoria la squadra serba sul Valencia Basket, con una prestazione da 19 punti, 3 rimbalzi e 6 assist. La Stella Rossa è stata avanti di circa dieci lunghezze a partire dal primo quarto fino al terzo; poi si è lasciata sfuggire il vantaggio accumulato. La partita negli ultimi minuti è stata dunque punto a punto. A pochi secondi dalla fine è salito in cattedra Brown, che con una tripla sulla sirena ha sancito la vittoria dei serbi.
Down dell’undicesima giornata
Ante Tomic: in quasi 15 minuti sul parquet, l’esperto centro croato perde 3 palloni e non produce nulla di positivo. Al termine della gara sul suo tabellino compare un -10 alla voce valutazione, numero molto vicino al -12 fatto recentemente registrare dal compagno Brandon Davies. Tomic non è stato l’unico a giocare male: Alex Abrines, nonostante il talento, è stato ininfluente e c’è un numero negativo anche sotto la voce valutazione di Cory Higgins. Il Barcellona è una squadra senza dubbio fortissima, ma dà l’impressione di essere incompleta (probabilmente a causa delle assenze di Thomas Heurtel, Kevin Pangos e Victor Claver).
Ax Armani Exchange Milano: quella vista venerdì sera al Pireo è stata sicuramente la peggiore Olimpia Milano della stagione, fino a questo momento. In difesa non si è visto nulla di eclatante in negativo: l’unica nota dolente è stata lo scarso controllo dell’area. Contro un centro come Nikola Milutinov, il quale ha messo in difficoltà sia Kaleb Tarczewski sia Paul Biligha, era fondamentale difendere bene il pitturato e fare buoni tagliafuori. Forse la partita sarebbe andata diversamente con Arturas Gudaitis sotto le plance. Il vero problema è stato l’attacco: poche idee, e nemmeno Sergio Rodriguez o Luis Scola sono stati in grado di inventare qualcosa per cambiare l’andamento della gara. L’Olimpia non è mai stata in grado di segnare più di 19 punti in nessun quarto; il merito va alla difesa asfissiante dell’Olympiacos.
Zalgiris Kaunas: quinta sconfitta consecutiva per i lituani. Stavolta, nell’undicesima giornata di Eurolega, avevano di fronte un avversario alla loro portata, ossia l’Alba Berlino. Purtroppo i ragazzi di coach Jasikevicius sono stati poco concreti, e sono stati anche privi di un leader che potesse condurli alla vittoria. D’altronde è difficile vincere tirando con il 9% da tre punti ( frutto di un orripilante 2/23). A poco è servito l’innesto di KC Rivers, il quale ha addirittura ottenuto una valutazione negativa in ben 22 minuti sul parquet.
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