Come ogni anno, la trade deadline imperversa sulla stagione NBA: il prossimo 9 febbraio, infatti, si chiuderà il mercato scambi. Ora che la fase dei rodaggi di giocatori e rotazioni si appresta a volgere al termine, si può presentare un primo bilancio delle aspettative per quelle che sono sempre le settimane più calde per front-office, agenti e reporter oltreoceano.
Chiaramente, le necessità non sono le stesse per tutte le trenta squadre. C’è chi è alla ricerca di un pezzo che potrebbe consolidare le proprie ambizioni da titolo. Qualcun altro invece necessita disperatamente rinforzi per raddrizzare la stagione, o per ricalibrare le proprie aspettative. Ci sarà anche chi cercherà di approfittarne per sistemare il proprio salary cap o per velocizzare il proprio processo di ricostruzione.
Insomma, c’è da prepararsi a tutto, come sempre. Noi intanto vediamo dieci cose che ci si potrebbe aspettare dalle prossime settimane del mercato NBA.
I Lakers sul mercato NBA
I Los Angeles Lakers sono sempre in prima pagina quando si tratta di mercato. Soprattutto se durante una stagione sottotono, e soprattutto se i ticchettii dell’orologio biologico di un certo LeBron James si fanno sempre più rumorosi. Se però fino a qualche mese fa era facile individuare in Russell Westbrook un potenziale partente, ad oggi il sesto uomo dei gialloviola appare nuovamente parte del progetto.
Difficile quindi immaginarsi mosse in grado di ribaltare la stagione dei californiani. Considerando gli asset tutt’altro che di lusso a disposizione e le sole prime scelte 2027 e 2029 spendibili sul mercato. Qualcosa si potrà comunque fare, però, perché la trade deadline, si sa, è terra di affari per giocatori in scadenza, o magari attempati ma con esperienza playoff.

Qualche nome? Doug McDermott, Eric Gordon, Gary Trent Jr. Ma questi sono solo esempi di tiratori, che fin qui sono mancati ai Lakers. La possibilità di mosse a sorpresa rimane chiaramente aperta e quasi probabile, verrebbe da sbilanciarsi.
I Mavericks per la spalla di Doncic
Non serve essere esperti di statistiche o conoscitori provetti del gioco della pallacanestro per accorgersi del fatto che i Dallas Mavericks siano fortemente dipendenti dalle prestazioni di Luka Doncic. Anche perché quando lui è mancato hanno fin qui raccolto 0 vittorie e 4 sconfitte. Senz’altro emozionante esaltare i record dello sloveno, quindi, ma anche sintomatico di una squadra con ben poche opzioni.
La passata corsa playoffs di Jalen Brunson ha solo fatto intravedere cosa sarebbe possibile costruire con il giusto comprimario al suo fianco. E molto probabilmente, in Texas si saranno accorti che provare a sostituire il suo apporto con i minuti di Spencer Dinwiddie e Tim Hardaway Jr non è stato abbastanza.
L’obiettivo dovrebbe essere insomma quello di riportare a Dallas un giocatore in grado di ricreare quanto meno un prototipo di seconda stella. Non sarà facile, perché solitamente non sono questi i movimenti della trade deadline, ma qualcosa potrebbe comunque succedere.